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L’UE interviene finanziariamente per aiutare i licenziati Goodyear in Germania

L’UE fornirà supporto ai lavoratori che sono stati e saranno licenziati a seguito della chiusura del sito produttivo Goodyear di Fulda e della chiusura parziale di Hanau, giustificata dal produttore di pneumatici con un calo significativo della domanda, l’aumento dei costi e la crescente concorrenza delle importazioni asiatiche a basso costo.

La Commissione europea intende stanziare oltre tre milioni di euro per aiutare 915 ex dipendenti del produttore di pneumatici a trovare un nuovo impiego utilizzando i fondi del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per i lavoratori in esodo (EGF). L’EGF finanzierà misure quali orientamento professionale, riqualificazione e perfezionamento professionale, sostegno all’avvio di un’impresa, assistenza nella ricerca di lavoro, scouting di posti di lavoro e partecipazione a eventi come fiere del lavoro e visite aziendali.

“Il sostegno e la solidarietà dell’UE sono fondamentali quando molti lavoratori perdono il lavoro contemporaneamente, soprattutto nella stessa regione e con profili di competenze simili. Si tratta di settori particolarmente importanti come l’industria automobilistica, che sta attraversando un’ampia ristrutturazione. Attraverso il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, aiuteremo i lavoratori interessati ad apportare a questo cambiamento sviluppando le competenze necessarie nel mercato del lavoro odierno, supportando la loro transizione verso nuove professioni o attivandoli ad avviare una propria attività”, spiega Roxana Mînzatu, Vicepresidente esecutiva della Commissione europea responsabile per i diritti sociali e le competenze, il lavoro di qualità e le pensioni.

Questa misura arriva in un contesto in cui la perdita di quasi 1.200 posti di lavoro presso Goodyear avrebbe aumentato la disoccupazione locale di oltre il 10% a Fulda e del 6% ad Hanau e dintorni. Per questo motivo, la Germania ha presentato domanda di sostegno all’EGF a marzo. Le misure finanziate con questo fondo sono destinate a sostenere i lavoratori che, dopo essere stati licenziati, sperimentano spesso un “disallineamento delle competenze sul mercato del lavoro”.

Il costo totale stimato di queste misure è di 5,1 milioni di euro, di cui il 60%, ovvero i suddetti 3 milioni di euro, proverrà dall’EGF e il restante 40%, ovvero 2,1 milioni di euro, dal bilancio federale e dal servizio pubblico per l’impiego.

“Le autorità tedesche hanno iniziato a fornire sostegno ai lavoratori nel novembre 2024, poco dopo i licenziamenti. L’EGF può coprire questi costi retroattivamente”, secondo una comunicazione della Commissione europea. Tuttavia, la proposta dell’EGF deve ancora essere approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio, dove deve ricevere rispettivamente la maggioranza semplice e quella qualificata.

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