“Le Mans ’66, la grande sfida”, vinta anche grazie a Goodyear
L’adrenalina e le emozioni ti incollano alla poltrona del cinema come le gomme Goodyear incollano Ken Miles, meravigliosamente interpretato da Christian Bale, all’asfalto della pista di Le Mans nel 1966.
Il film di James Mangold, in uscita nelle sale italiane domani, è una storia di motori e di amicizia, di sfide, dignità e follia, che contrappone i giganti industriali di Ford ai talenti artigianali di Ferrari. Logiche di economica contro logiche di passione e a vincere non poteva che essere il cuore. A qualunque prezzo.
“La macchina scalda un po’, ma le gomme tengono ancora” è la prima frase di Matt Dammon, che interpreta Carroll Shelby in Le Mans ’66, la grande sfida. Le gomme sono subito protagoniste del film e di gomme Goodyear si tratta. E’ stato infatti anche il noto marchio americano a scrivere la storia della competizione francese nella seconda metà degli anni sessanta, quando il colosso americano Ford lanciò – e vinse – la sfida a Enzo Ferrari.
La prima scena del film dichiara subito il punto di vista che il regista Mangold vuole per lo spettatore: seduto dentro l’abitacolo, insieme al pilota. Una storia vera, vissuta dal di dentro e mai scontata, fino alla fine.
Il 7 novembre a The Space Cinema Moderno in piazza della Repubblica a Roma c’è stata l’anteprima italiana, che ha visto Goodyear protagonista nell’allestimento degli ambienti interni ed esterni, dove le storiche gomme slick Eagle arricchivano l’esposizione di bolidi storici, tra cui la Ford GT40 protagonista del film. Presente in sala anche Remo Girone, che ha vestito i panni di Enzo Ferrari.
“E’ un film emozionante, che ti fa sentire veramente in pista e ti riporta ad un epoca in cui il racing aveva un allure ancora più importante di oggi”, dice Andrea Scaliti, communication and public affairs Manager di Goodyear Dunlop Italia. “Guardando il film entri davvero in contatto con il pilota, con la vettura, con il team, insomma respiri l’atmosfera della pista.”
Nonostante non ci sia stata una collaborazione diretta con Goodyear durante le riprese, le gomme sono davvero co-protagoniste del film e il brand appare molto spesso: dal prodotto all’abbigliamento, alla cartellonistica. “I vecchi cartelloni sono riprodotti e posizionati esattamente come negli anni ’60 – continua Scaliti – e oltre alla costante presenza del marchio Goodyear (ndr il costruttore Carroll Shelby era distributore delle gomme Goodyear per gli 11 stati occidentali degli Stati Uniti) nella pellicola è spesso presente anche il brand Dunlop, che spicca nella famosa curva con il ponte Dunlop di Le Mans.”
Quello che forse non tutti sanno è che Goodyear giocò un ruolo davvero determinante nella corsa del ’66, dove tre vetture Ford tagliarono insieme il traguardo. “E’ vero, Goodyear ha giocato un ruolo fondamentale nell’esito di quella storica gara, che ha visto tutto il podio targato Ford, – spiega il manager – perchè quello che purtroppo nel film non si vede è che tutto il podio era anche targato Goodyear”. “Nella 24 Ore di quell’anno, infatti, due auto erano gommate Goodyear ed erano in testa, mentre la terza, che montava Firestone, perdeva terreno. Fu il team stesso a chiedere il permesso a Firestone di cambiare i pneumatici e montare Goodyear, per poter mantenere le prestazioni delle altre due Ford. E’ quindi proprio grazie a questo pit stop con cambio gomme, che le tre Ford sono riuscite a tagliare il traguardo tutte tre contemporaneamente. Questa storia e questo film sono pertanto motivo di grande orgoglio per Goodyear Dunlop”.
Ospiti di Goodyear alla prima del film erano numerosi giornalisti e influencer. Questo il commento di Roberto Gurian, firma e volto storico del giornalismo motorsportivo in Italia: “E’ una storia molto bella ed emozionante, in cui si percepisce lo spirito delle competizioni e in cui si riesce ad entrare in sintonia con i piloti, a capire cosa pensano e cosa vogliono dalla vita”. Gurian, che molti dei protagonisti di questo film li ha conosciuti personalmente, spiega che le scene di gara sono un po’ romanzate, incluso il falso storico di Ferrari in tribuna, così come i ritratti di alcuni personaggi, come Bandini e Gozzi, sono trasformati in caricature forzate e distanti dalla realtà. Nonostante ciò, il suo giudizio è decisamente positivo: “un film avvincente e piacevole, da vedere”.
Più di pancia, com’è giusto che sia, il commento dell’instagrammer bergamasco luca_thecarguy, al secolo Luca Berera: “Il film non racconta solo una storia, ne racconta tante, a partire da quella, bellissima, del rapporto tra un padre e il figlio piccolo; poi c’è la storia di due amici, che in realtà sono due teste calde; e infine c’è la storia della rivalità tra Ford e Ferrari. In sottofondo scorrono inoltre le vicende di una gara, che ha fatto la storia dei motori e che tutti noi appassionati non possiamo che amare.”
Conclusione: film da non perdere!