Gommisti

Nasce la rete d’impresa “Il Gommista Professionista”

Nasce la rete d’impresa “Il Gommista Profesionista”

I gommisti che si alleano per avere più potere contrattuale, forza e peso, diventando una rete. Se a qualcuno questo sembra utopia, a qualcun altro è sembrato un sogno possibile e ha deciso di investire denaro ed energie per realizzarlo. Stiamo parlando di Nico Pinto, che ha creato la rete d’impresa Il Gommista Professionista. Lo abbiamo intervistato per capire qualcosa in più su questo progetto.

Chi è Nico Pinto?

Sono un ex agente di commercio che per anni ha venduto attrezzature per gommisti e officine. Mi sono occupato della distribuzione di smontagomme, equilibratrici e via dicendo sia in Puglia, la mia regione, sia a livello nazionale, visitando moltissimi gommisti. Dopo un decennio ho aperto il mio punto vendita, passando “dall’altra parte della barricata”. Aver fatto parte sia di una che dell’altra realtà mi ha permesso di accumulare l’esperienza necessaria che poi si è rivelata cruciale per lo sviluppo di questo progetto.

Come nasce il progetto della Rete?

Sono anni che i gommisti sono abbandonati a loro stessi. L’associazione di categoria è inesistente e si sono susseguiti vari tentativi di crearne una indipendente, partendo da alcuni gruppi social. Queste iniziative non hanno mai portato a nulla perché, quando era il momento di mettere mano al portafoglio, tutti sparivano. Ad un certo punto ho capito che, se volevo davvero cambiare le cose, dovevo essere io il primo a dare il via a qualcosa, e così ho fatto.

Che cosa ha fatto concretamente, quindi?

Per prima cosa ho cercato di capire come strutturare una realtà che sarebbe stata composta da numerose imprese tutte diverse tra loro. Ho quindi contattato un noto commercialista e difensore tributario di Torino, Luca Ferrini, che mi ha suggerito il modo migliore per dare forma a questa idea: la rete d’impresa. Io, infatti, non volevo creare un’azienda con il classico schema verticale dell’imprenditore al comando e tutti i profitti che vanno nelle sue tasche. Io volevo creare un sistema dove il denaro guadagnato rimane nella rete per essere reinvestito.

Un elemento che differenzia il Gommista Professionista dalle altre reti, quindi.

Esattamente. Secondo il mio parere il successo si può raggiungere solamente facendo le cose insieme, nell’interesse di tutta una categoria. E chi può meglio tutelare gli interessi dei gommisti, se non i gommisti stessi?

Dopo aver scelto la forma della rete d’impresa, quali sono stati i passi successivi?

Ho realmente investito in questa rete. Stiamo parlando di oltre 50.000 euro, finanziati di persona. Ho assunto una web agency che ha creato un sito e sta ultimando la piattaforma B2B. Su questa piattaforma saranno disponibili pneumatici, ruote, distanziali, bulloneria, anelli di centraggio e molto altro. Ma non è tutto: abbiamo già pensato ad un e-commerce B2C, con un dealer locator dei retisti e punti installazione Ebay, Amazon e via dicendo.

E i prossimi passi?

I passi da compiere sono numerosi. Dal punto di vista del B2B, vogliamo offrire anche altre categorie, come materiali di consumo, attrezzature, ricambi auto. Inoltre, stiamo studiando la possibilità di creare un inventario condiviso tra i retisti. Una volta ultimato il B2B, si tratta di attrarre più partner/brand possibili, in modo da dare importanza alla rete, influenza sul mercato e visibilità.

Uno dei problemi principali dei gommisti, infatti, è che non riescono a gestire i contratti diretti: il singolo professionista oggi, infatti, fatica a gestire i numeri richiesti dalle case e, per questo motivo, si serve di fornitori dalla legalità quantomeno dubbia. La rete, invece, garantisce contratti diretti, perché stringe accordi quadro i cui numeri vengono redistribuiti tra i retisti senza appesantire i singoli.

Stiamo anche già cercando agenti per tutta Italia, con un accordo interessante: l’agente riceverà 100 euro per ogni retista attivato, oltre ad una provvigione dell’1% sul fatturato.

Quanto costerà ai gommisti entrare nella rete?

Il costo del B2B è di 500 euro l’anno, con i primi 2 mesi di prova gratis, inclusa l’attivazione. Da contratto ci potrà essere unj solo Gommista Professionista ogni 15.000 abitanti e, inoltre, ad ogni retista aderente sarà inviato subito un pacchetto di benvenuto con vetrofania e vari gadget “il gommistaprofessionista”.

Avete degli obiettivi numerici?

Partiamo da zero, ogni retista è un successo. Penso che dopo i 500 affiliati inizieremo ad essere un numero interessante, che possa essere considerato valido dai produttori per instaurare collaborazioni dirette.

Eravate presenti ad Autopromotec.

Si, abbiamo partecipato con uno stand in fiera lanciando il marchio e ricevendo parecchio interesse da parte degli operatori del settore. D’altronde sta nascendo una nuova voce, un’iniziativa che creerà il primo Marchio autonomo dei Gommisti e questo non può che destare l’interesse di tutto il settore.

Per informazioni: ilgommistaprofessionista@gmail.com

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