Il convegno IAM19 di Autopromotec analizza “L’evoluzione dell’attività di riparazione auto nel nuovo scenario della mobilità”
La seconda giornata convegnistica di Autopromotec, la biennale internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico, ha avuto uno dei suoi momenti più attesi in IAM19 – International Aftermarket Meeting 2019, il convegno di profilo internazionale che, come ormai da tradizione, ha l’intenzione di delineare gli scenari futuri del mondo del post-vendita automotive.
Il convegno dal titolo “L’evoluzione dell’attività di riparazione auto nel nuovo scenario della mobilità”, moderato da Laura La Posta de Il Sole 24 Ore e Massimo Brunamonti di AICA-EGEA, ha offerto alla comunità dell’aftermarket un’opportunità unica per poter ascoltare importanti esperti di settore confrontarsi su come i nuovi driver di mercato, quali guida autonoma, auto connessa, elettrificazione e auto condivisa, andranno a cambiare le regole del gioco. La mobilità sta infatti rapidamente evolvendo, rivoluzionando a cascata anche il mondo della manutenzione e della riparazione automotive. Anche se ciò che realmente accadrà è ancora difficile da prevedere in tutti i suoi aspetti, è ormai evidente che sia già in corso una vera rivoluzione, con nuove sfide alle porte, ma anche tante opportunità per chi saprà coglierle.
Michele Bertoncello di McKinsey&Co., una delle più rinomate società di consulenza al mondo, ha avuto il compito di introdurre alla platea i nuovi scenari legati a elettrificazione, auto connessa, guida autonoma e mobilità condivisa, grazie alla vasta esperienza che vanta nell’analisi dei principali megatrend.
L’elettrificazione causerà una decrescita importante dei ricavi della filiera aftermarket, secondo McKinsey&Co., ma creerà nuove opportunità di business legate alle nuove tecnologie a bordo veicolo e agli interventi in garanzia. In tema di connettività, quanto emerge dalla ricerca è la volontà da parte dei consumatori di condividere i dati riguardanti il veicolo e di cambiare anche il brand automobilistico in base ai servizi di connettività della vettura. La guida autonoma ai vari livelli, che si fonda su intelligenza artificiale e software avanzati, richiederà nuove competenze all’autoriparatore, il quale dovrà necessariamente acquisire dimestichezza nell’Information Technology. In termini di modifica del business d’officina, lo studio prevede da qui al 2025 una diminuzione degli incidenti grazie agli ADAS e una diminuzione dei tassi d’usura per limiti di velocità più severi. La crescita importante della sensoristica e dell’elettronica a bordo veicolo, però, porterà a ricambi più costosi e alla necessità di maggiori operazioni di calibrazione degli ADAS. Quando parliamo di mobilità condivisa, tanti gli scenari che si presentano, con modelli di business differenti. L’aftermarket dovrà confrontarsi con una clientela meno sensibile ai premium brand; le flotte, sempre più presenti nel parco circolante, avranno un potere contrattuale verso l’aftermarket sempre maggiore. Le reti di assistenza dovranno, infine, tenere conto di una maggiore penetrazione della mobilità condivisa nei centri urbani.
L’intervento di Sylvia Gotzen di FIGIEFA, l’associazione europea di distributori e ricambisti del mercato indipendente, ha illustrato come l’attuale contesto di accesso ai dati veicolari sviluppato dai Costruttori dei Veicoli preveda che tutte le comunicazioni da remoto da e verso la vettura siano controllate dai Costruttori stessi. FIGIEFA sta chiedendo ai normatori europei che tale comunicazione remota sia libera dal controllo dei Costruttori e che i dati siano accessibili anche agli altri attori della filiera tramite la porta OBD e una piattaforma telematica interoperabile, per garantire una competizione equa e la libera scelta da parte del consumatore.
Richard Knubben di Lease Europe, la federazione europea che raggruppa società di noleggio e leasing, ha esposto invece quali servizi saranno richiesti al settore riparativo, alla luce di una tendenza che vede i cittadini europei sempre più propensi ad acquistare servizi di mobilità, piuttosto che automobili.
L’intervento di Stefano Sordelli di Volkswagen Group Italy si è invece focalizzato sull’approccio del Gruppo all’elettromobilità. Tre i pilastri strategici sui quali si sta basando: offerte di vetture non costose grazie a forti economie di scala, frutto di sviluppi su un’unica piattaforma elettrica; una nuova famiglia di prodotti con sistemi di trasmissione elettrici; una moderna esperienza di mobilità. Il gruppo Volkswagen sta inoltre sviluppando l’infrastruttura di ricarica, grazie a importanti partnership con altri OEM e fornitori di servizi elettrici. Oscar Molon di Volkswagen Group Italy ha confermato le previsioni di decrescita degli interventi di officina ma ha anche previsto che ciò sarà compensato da nuove opportunità per l’autoriparatore: sarà solo necessario cambiare le attuali prospettive.
La parola poi all’ultimo, strategico, anello della filiera, il meccanico, qui rappresentato da CECRA, il consiglio europeo di commercianti di auto e riparatori. Bernard Lycke ha spiegato come nei prossimi anni l’impatto sull’aftermarket dei veicoli totalmente autonomi sarà molto limitato, mentre importante sarà quello degli ADAS, sempre più presenti sulle moderne vetture. Tale presenza, anche secondo CECRA, richiederà lo sviluppo da parte dell’autoriparatore indipendente di capacità di Information Technology. In termini di business, CECRA prevede un aumento delle operazioni di manutenzione, una stabilità negli interventi riparativi e un leggero aumento nella sostituzione dei pneumatici, legato a previsioni di crescita del chilometraggio medio delle vetture.
In ultimo, anche se non in ordine di importanza, l’intervento di Neil Pattemore di EGEA, l’associazione europea che raggruppa i costruttori di auto attrezzature, che ha illustrato l’evoluzione nel comparto alla luce delle nuove forme di mobilità. Lo scenario atteso vedrà la presenza di attrezzature ad autoapprendimento, di officine connesse e di gestione automatica della riparazione. L’officina utilizzerà poi partner e metodologie “just in time” per la diagnostica, le informazioni tecniche, la configurazione dei macchinari e l’intero processo riparativo. In definitiva, l’officina sarà una vera e propria fabbrica di servizi basata sui dati, per un business che sarà perciò sempre più sofisticato.
Il convegno IAM19 si è poi concluso con un momento di confronto con il pubblico e una tavola rotonda, che ha visto la partecipazione, oltre che di Mauro Severi di AICA e Dave Garratt di EGEA, anche di Bill Hanvey di Autocare e di Frank Beaujean di ASA-Verband, importanti rappresentanti della filiera indipendente della manutenzione automotive, a ulteriore testimonianza della valenza globale dell’appuntamento di AutopromotecEDU.
pubblicato il 27 / 05 / 2019