Occupazione, investimenti, crescita: il riciclo dei PFU fa bene alle imprese
L’industria del riciclo dei Pneumatici Fuori Uso in Italia gestita da Ecopneus crea ricchezza, occupazione, consente risparmi ambientali rilevanti per il Paese, riduce le emissioni, i prelievi di materie prime, il consumo di acqua e favorisce gli investimenti delle aziende della filiera della green economy. Un sistema produttivo articolato, fatto di piccole-medie imprese manifatturiere distribuite sul territorio nazionale, grazie al cui lavoro di recupero dei Pneumatici Fuori Uso è possibile ottenere superfici sportive, asfalti modificati “silenziosi” e duraturi, isolanti acustici, arredo urbano, energia. Un sistema di eccellenze che la Fondazione per le Qualità Italiane Symbola, ha scelto di raccontare nel suo ultimo quaderno “Effetto Ecopneus”.
Per Ermete Realacci, Presidente di Symbola “raccontare Ecopneus e descrivere l’efficienza (ambientale, economica, manageriale) che ha saputo portare nella filiera dei Pneumatici Fuori Uso vuol dire parlare delle realtà produttive che contribuiscono a rendere l’Italia una superpotenza dell’economia circolare. L’Italia, con il 76,9%, è infatti il Paese europeo con la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti. Con il 18,5% di utilizzo di materia seconda sui consumi totali di materia, l’Italia è leader tra i grandi Paesi europei per tasso di circolarità dell’economia. Una sostituzione di materia che comporta un risparmio pari a 21 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e a 58 milioni di tonnellate di CO2. E una parte di questi risultati è legata all’azione dei consorzi, tra cui appunto Ecopneus”.
“Abbiamo saputo dare stabilità e obiettivi comuni alle imprese del nostro sistema” dichiara Giovanni Corbetta, Direttore Generale di Ecopneus. “La garanzia dei flussi di materiale da trattare, la certezza dei pagamenti, la forte attenzione alla gestione della qualità in azienda (sia di prodotto che di processo), hanno inoltre consentito alle aziende di poter pianificare investimenti a medio-lungo termine e implementare processi per migliorare la qualità delle lavorazioni, offrendo materiali in uscita sempre più rispondenti alle richieste del mercato”.
Anche per questo, nelle 67 imprese della filiera Ecopneus si è registrata una crescita occupazionale del 64,8% nel periodo 2011/2016, con ad oggi circa 900 dipendenti dedicati ai Pneumatici Fuori Uso; dato ancora più importante se guardiamo alla collocazione geografica delle imprese, con più di un terzo nel Mezzogiorno (37,3%); nel Nord-Ovest si concentra invece il 22,4% del totale, nel Nord-Est il 17,9% e nel Centro il 22,4%. Aziende che hanno potuto investire nel rinnovo delle tecnologie, dei macchinari e della qualità del prodotto finito, con effetti testimoniati anche dall’indicatore di efficienza sviluppato da Symbola: dai 3,8 kg di PFU trattati per ogni euro ricevuto dal sistema Ecopneus nel 2012 si è arrivati ai 4,8 kg nel 2017.
Efficienza che si tramuta in maggiore qualità della gomma riciclata in uscita dagli impianti (la produzione del granulo di maggior qualità G1 è passata dal 28% sul totale della produzione nel 2011 al 43,5% nel 2017) e quindi in maggiori opportunità commerciali sul mercato, con il 64,5% delle imprese che testimoniano un incremento delle vendite di PFU da quando nel 2011 è partita la gestione Ecopneus.
All’orizzonte restano ancora alcune incognite sul settore, legate principalmente allo sviluppo del GPP-Green Public Procurement e all’emanazione della normativa sull’End of Waste, la definitiva classificazione di granulo e polverino di gomma a tutti gli effetti come prodotti. La filiera dei Pneumatici Fuori Uso di Ecopneus ha gli strumenti, la capacità e la visione per saperne cogliere tutte le opportunità.
Il rapporto è disponibile a questo link in formato PDF
https://www.youtube.com/watch?v=ATZmadHFqGM
pubblicato il 16 / 05 / 2019