SmartTyre, il super-TPMS italiano
Il sensore di misurazione della pressione, ovvero il TPMS, ha introdotto la tecnologia nel mondo dei pneumatici e in quello dei gommisti, costretti, a partire dal primo novembre 2014, a misurarsi con valvole, service kit, strumenti di programmazione e molto altro. Questo è stato, però, solo il primo step e sono già molte le aziende che stanno lavorando a possibili evoluzioni. Una di queste è Wriggle Solutions, una startup nata a partire dal gruppo interdisciplinare dell’Istituto TeCIP (Tecnologie della Comunicazione, dell’Informazione, della Percezione) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che ha applicato sensori innovativi e algoritmi per analisi in tempo reale al pneumatico, in grado così di comunicare costantemente lo stato di esercizio e l’usura dei pneumatici.
Arash Golamzadeh Nasrabadi, Alessandro Biondi, Alessio Balsini e Davide Calvaresi sono saliti sul podio della Start Cup Toscana 2015, ma hanno anche conquistato diversi altri premi e programmi, tra cui Ego, l’iniziativa di Ericsson che ha come obiettivo l’accelerazione del time to market delle startup. Grazie a questo programma, i quattro giovani godranno di totale supporto da parte dell’azienda, con un ufficio al Campus Ericsson di Roma, contatti commerciali e consulenze.
“SmarTyre rileva rotture accidentali, danneggiamenti, perdite di pressione e, soprattutto, l’usura dei pneumatici”, ha affermato Nasrabadi, marketing manager della startup. “La conseguenza più immediata è che si riducono i consumi e l’usura dei pneumatici stessi, perché si viaggia sempre alla massima efficienza. Ma il vantaggio più importante è sicuramente quello della sicurezza, perché in caso di difetti o malfunzionamenti il sistema avverte il conducente.”
L’importanza e la rilevanza dei pneumatici nella sicurezza, se ce ne fosse ancora bisogno, è confermata dall’agenzia statunitense NHTSA, National Highway Traffic Safety Administration, che ha affermato che nel 34% degli incidenti analizzati almeno un veicolo aveva pneumatici sotto la soglia minima prevista per legge dall’Unione Europea, ovvero 1.6mm. Inoltre, utilizzando pneumatici non usurati, secondo l’agenzia si potrebbe ridurre fino all’84% il numero di incidenti per mancanza di grip su strada bagnata e fino al 56% su strada innevata.
Il sistema potrebbe anche avere sviluppi in altri settori, come quello assicurativo, dove ci sarebbe la possibilità di offrire polizze assicurative personalizzate analizzando dettagliatamente il rischio, ma anche in quello delle flotte, dove lo studio e la gestione dei pneumatici è già una realtà tra i grandi produttori di pneumatici. Per esempio, potrebbero essere realizzati studi che mettono in relazione particolari pneumatici con un dato percorso, ottenendo informazioni chiare su quale è il più efficiente, quale permette il maggior risparmio di carburante, quale si usura meno. Infine, anche i test di prodotto potrebbero beneficiare di un’innovazione di questo tipo, migliorando la qualità e la quantità dei dati oggettivi disponibili.
pubblicato il 17 / 02 / 2016