L’agenda europea per la semplificazione del settore automotive non deve trascurare i pneumatici
Il Pacchetto di Semplificazione per il Settore Automobilistico presentato martedì sera dalla Commissione Europea è un primo passo che dimostra la chiara intenzione di rendere la regolamentazione più praticabile e ridurre la complessità inutile.
Allo stesso tempo, la proposta perde l’opportunità di semplificare il regime normativo per l’unica parte del veicolo a contatto con la strada: il pneumatico. Sulla questione si è espresso Adam McCarthy, segretario generale di Tyres Europe, l’associazione europea dei produttori di pneumatici.
I pneumatici sono fondamentali per le prestazioni di un veicolo, che si tratti di sicurezza stradale, efficienza energetica, rumore o emissioni nella guida quotidiana. Qualsiasi discussione sulle prestazioni e la conformità del veicolo è quindi anche una discussione sui pneumatici.
Uno degli elementi più significativi del Pacchetto è il suo netto abbandono dei test ridondanti. Questa direzione è sensata e tempestiva. Riflette la crescente consapevolezza che moltiplicare i test di laboratorio non porta automaticamente a migliori risultati ambientali o di sicurezza, ma aumenta la complessità e i costi.
La stessa logica dovrebbe ora essere applicata in modo coerente, anche ai pneumatici.

Una rapida vittoria per il programma di semplificazione della Commissione sarebbe l’esclusione dei pneumatici dall’Atto di Esecuzione sulla Verifica in Servizio (ISV) ai sensi del Regolamento sulle Emissioni dei Veicoli Pesanti. Per i test in servizio dei camion vengono utilizzati pneumatici nuovi di primo equipaggiamento. Questi pneumatici sono già soggetti all’omologazione e ai test di conformità della produzione (CoP) ai sensi della legislazione vigente (UN R117 e Regolamento 2019/2144). Poiché il nuovo atto di esecuzione impone tolleranze più severe di quelle stabilite in questi ultimi due regolamenti, i pneumatici conformi potrebbero non superare il test in servizio, pur essendo appunto conformi alla legislazione specifica sui pneumatici.
Questo è un chiaro esempio di doppia regolamentazione sproporzionata e che compromette la certezza del diritto. Per una reale semplificazione, gli stessi obiettivi dell’ISV possono già essere raggiunti attraverso una vigilanza del mercato rafforzata, senza creare un regime parallelo.
Guardando al futuro, l’industria europea produttrice di pneumatici necessita di un quadro normativo che rifletta il ruolo essenziale dei pneumatici nelle prestazioni dei veicoli. Ciò significa:
- riconoscere i pneumatici come componenti fondamentali per la sicurezza dei veicoli;
- garantire che i nuovi requisiti siano introdotti in modo chiaro e prevedibile;
- basare le decisioni normative su dati affidabili e tempi realistici; e
- sostenere l’innovazione, la circolarità e la produzione in Europa.
I produttori di pneumatici europei stanno investendo in prodotti più sicuri, puliti e sostenibili. Questi investimenti dipendono dalla fiducia, e la fiducia deriva da una regolamentazione chiara, proporzionata e coerente e da politiche che riflettano l’intera catena del valore.
Se l’Europa desidera un’industria automobilistica resiliente e competitiva, i pneumatici devono essere visibili nelle discussioni politiche, integrati nella progettazione normativa e riconosciuti per il loro ruolo nel garantire una mobilità sicura e sostenibile.


