Nonostante l’etichetta, il mercato sceglie i pneumatici meno performanti
Introdotta nel 2012, l’etichetta dei pneumatici ha lo scopo di informare il consumatore, al momento dell’acquisto, su alcune prestazioni, classificandole – un po’ come le classi energetiche degli elettrodomestici e delle case (A-G) – in maniera trasparente. Ieri, a Bruxelles, la Commissione Europea ha voluto fare il punto con i player proprio sui progressi (o sulla loro mancanza) verso la riduzione del consumo di energia di queste tre categorie di prodotti, che rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva sulla progettazione ecocompatibile, del regolamento sull’etichettatura energetica e del regolamento sull’etichettatura dei pneumatici e che coprono circa la metà di tutto il consumo finale di energia nell’UE.

In vista del “Dialogo sull’attuazione della legislazione sui prodotti a efficienza energetica” con il Commissario europeo per l’energia e l’edilizia abitativa Dan Jørgensen, che si è svolto ieri, 14 ottobre, l’Associazione Europea dei Produttori di Pneumatici e Gomma (ETRMA) ha pubblicato un’interessante analisi condotta da Lizeo, che ha esaminato oltre 1.000.000 di etichette di pneumatici osservate nell’Unione Europea (UE) e nell’Associazione Europea di Libero Scambio (EFTA) tra il 2012 e il 2023.
Il risultato non è quello desiderato con l’introduzione dell’etichetta, perché il mercato tende a preferire i pneumatici economici, nonostante quanto dichiari l’etichetta. Non c’è ancora una sufficiente conoscenza di questo strumento di lettura? Non ci sono soldi e certezze economiche? Non c’è consapevolezza di quanta differenza possa esserci in termini di sicurezza e sostenibilità? Sicuramente c’è un mix di cause che porta ad avere una quota del segmento economico che, secondo lo studio, supera il 55% (e oltre il 70% per il trasporto leggero), ma, in definitiva, oggi la scelta d’acquisto dei pneumatici avviene ancora sulla base del prezzo o del consiglio del rivenditore e, secondo ETRMA, senza incentivi adeguati per l’acquisto di pneumatici ad alte prestazioni, la situazione difficilmente cambierà.

Introdotta nel 2012 e aggiornata nel 2021, l’etichetta è stata progettata proprio per aiutare i consumatori e i gestori di flotte a confrontare la sicurezza e l’efficienza dei pneumatici in fase di acquisto. Pneumatici ad alte prestazioni possono infatti ridurre le emissioni di CO₂ fino a 4 milioni di tonnellate all’anno e migliorare la sicurezza stradale, accorciando lo spazio di frenata fino a quattro lunghezze di auto, garantendo così benefici sia collettivi che individuali.
“L’etichetta UE per i pneumatici è pensata per orientare le scelte verso i prodotti con le migliori prestazioni. Tuttavia, nonostante l’etichetta, la parte del mercato in più rapida crescita è ancora quella con le prestazioni più basse: i pneumatici economici. Il che significa che il punteggio medio è ancora ‘D’ per la resistenza al rotolamento (efficienza nei consumi) e ‘C’ per l’aderenza sul bagnato”, ha dichiarato Adam McCarthy, Segretario Generale di ETRMA. “Non abbastanza consumatori sono consapevoli dell’etichetta o la utilizzano per guidare le proprie scelte. Il prossimo passo consiste in strategie complementari che agiscano su prezzo, costi d’uso e incentivi, mantenendo però l’etichetta semplice e credibile”, ha concluso.
ETRMA incoraggia l’Unione Europea e i suoi Stati membri a incentivare l’adozione dei pneumatici con le migliori prestazioni nei processi di appalto pubblico e attraverso altri strumenti basati sull’etichetta. Una maggiore consapevolezza e un uso coerente dell’etichetta premieranno l’innovazione e accelereranno la transizione del mercato verso pneumatici più performanti.
Di seguito riportiamo alcune FAQ che sintetizzano i risultati dello studio:
Quali sono i principali risultati dello studio?
I miglioramenti delle prestazioni sono disomogenei. Lo studio mostra un chiaro miglioramento tecnico: ad esempio, i pneumatici per autovetture classificati “B–B o meglio” (Resistenza al rotolamento/Aderenza sul bagnato) sono passati da circa il 2% del mercato nel 2017 a quasi l’8% nel 2023. Tuttavia, l’etichetta media rimane intorno a D per la resistenza al rotolamento e C per l’aderenza sul bagnato, il che significa che l’innovazione proviene principalmente dai segmenti superiori, mentre il segmento economico è in ritardo.
Il segmento economico rimane la scelta più popolare tra i consumatori: i pneumatici economici rappresentano >55% dei pneumatici per autovetture e ~70% dei pneumatici per veicoli leggeri venduti in Europa. Anche i pneumatici per veicoli pesanti (C3) sono dominati da marchi economici. Questi risultati, insieme a precedenti rapporti della Commissione Europea che indicano che solo circa il 50% dei consumatori è consapevole dell’etichetta dei pneumatici e a sondaggi più recenti nei Paesi Bassi, suggeriscono che molti acquirenti si basano principalmente sul prezzo o sul consiglio del rivenditore nelle loro decisioni di acquisto.
Sono necessarie campagne di sensibilizzazione a livello degli Stati membri e incentivi finanziari e non finanziari per incoraggiare la consapevolezza e l’uso dell’etichetta dei pneumatici.

Qual è la combinazione di etichette più comune?
D (Resistenza al rotolamento/Consumo di carburante) / C (Aderenza sul bagnato) è la più comune nel 2023.
I pneumatici con prestazioni elevate stanno guadagnando terreno?
“B–B o meglio” rimane una minoranza. Rappresentano il 7,7% dei pneumatici per autovetture (C1), il 3,3% per i veicoli commerciali leggeri (C2) e il 5,3% per camion e autobus (C3). Le quote di Resistenza al rotolamento A/B sono <10% per i pneumatici C1, <4% per il segmento C2 e <8% per i pneumatici C3.
Chi sta guidando i miglioramenti?
I marchi premium mostrano la quota più alta di valutazioni A/B in tutti i segmenti; i marchi economici sono cresciuti in presenza sul mercato e rallentano i progressi complessivi.
E i pneumatici da neve e ghiaccio?
Il simbolo 3PMSF (aderenza sulla neve) appare sul 23,8% delle etichette nel 2023. Tra questi, circa il 3% è anche dichiarato come pneumatico da ghiaccio.
E il rumore?
La quota di valutazioni “A” per il rumore è rimasta sotto il 10% dall’introduzione dell’etichetta; non c’è una forte domanda da parte dei consumatori per questo indicatore.
Perché è importante per le politiche dell’UE?
Sebbene la consapevolezza rimanga un fattore contributivo, il vero ostacolo è la sensibilità al prezzo. Lo strumento funziona, ma senza incentivi adeguati, ad esempio misure finanziarie o fiscali che incoraggino l’acquisto di pneumatici ad alte prestazioni, è improbabile che consumatori e flotte diano priorità all’innovazione, anche se informati. Pertanto, la sensibilizzazione dovrebbe essere accompagnata da schemi di incentivazione mirati per premiare l’innovazione e innalzare la media del mercato. Allo stesso tempo, requisiti minimi rigorosi (es. Regolamento delle Nazioni Unite UN R117 – serie 04) possono aiutare a migliorare il segmento inferiore del mercato e accelerare la convergenza verso classi più performanti.
Perché è importante per i consumatori?
Scegliere pneumatici ad alte prestazioni migliora la sicurezza e l’efficienza energetica in modo conveniente e garantisce che il mercato premi l’innovazione. I pneumatici migliori potrebbero ridurre le emissioni di CO₂ di 4 milioni di tonnellate all’anno, l’equivalente di togliere 1,3 milioni di auto dalle strade dell’UE. Contribuiscono anche a una maggiore sicurezza stradale, riducendo le distanze di frenata fino a quattro lunghezze di auto.
E ora?
ETRMA continuerà a monitorare le tendenze delle etichette e condividerà i risultati con i regolatori e le organizzazioni dei consumatori per promuovere la consapevolezza, affinché gli acquirenti – dai privati alle flotte professionali – possano usare l’etichetta per scegliere pneumatici più sicuri ed efficienti dal punto di vista energetico.
SCARICA LO STUDIO ETRMA (in inglese)