Mercato

Horacio Pagani: il rapporto con Pirelli, lo sviluppo virtuale, il Cyber Tyre

All’evento di lancio della nuova generazione Pirelli P Zero era presente anche Horacio Pagani in persona. Non solo: per sottolineare la grande partnership tra le due aziende, Pagani ha mostrato per la prima volta al mondo la Huayra R Evo Roadster. Il signor Pagani ha anche parlato del rapporto tra la sua azienda e Pirelli, fornitore esclusivo della casa di San Cesario Sul Panaro, accompagnato dal figlio Christopher, direttore marketing Pagani, e Francesco Perini, Head of Technical Department dell’azienda.

“Oggi è un momento speciale, è il momento di Pirelli. Noi abbiamo portato le nostre auto perchè lavoriamo con Pirelli dai primi anni 2000. Pirelli produce un nuovo P Zero circa ogni 10 anni. Questo vuol dire che lavorano intensamente per 10 anni per produrre un nuovo prodotto. Quindi, complimenti a tutti i tecnici e ingegneri, probabilmente migliaia di persone che hanno lavorato per raggiungere questo risultato che stiamo vedendo oggi.”

Quando avete iniziato a collaborare con Pirelli?

Già la Zonda era gommata Pirelli, ma la vera collaborazione è iniziata con il progetto Huayra, con lo sviluppo dei pneumatici per questa vettura dotata di molta coppia e a trazione posteriore, cosa che la rendeva molto complicata da guidare. Avevamo bisogno di un pneumatico in grado di presentare un comportamento essere molto onesto e prevedibile, che desse grande confidenza. E’ stato fatto un lavoro straordinario da parte dei Pirelli.

Negli ultimi anni praticamente ogni costruttore di auto richiede ai produttori di pneumatici una “scarpa su misura” per la propria vettura, sia essa con motore a combustione che elettrica. La strategia che ha avuto Pirelli, e in questo Tronchetti Provera è stato un vero e proprio visionario, è stata quella di incominciare già diversi anni fa a cercare di acquisire informazioni tramite simulazioni e test, cosa che ci ha permesso di imparare veramente molto sul comportamento dell’auto e l’interazione con i pneumatici, scambiando continuamente dati tra le nostre due aziende. Sono circa 12 anni che facciamo questo lavoro di raccolta sia in strada che pista. Oggi, quando si parla di intelligenza artificiale, si fa proprio questo: si mettono insieme delle informazioni e si fa una sintesi.

In sostanza Pirelli aveva iniziato a raccogliere dati per lo sviluppo virtuale prima ancora che si iniziasse a sentir parlare di intelligenza artificiale?

Esatto. Tutto il lavoro di raccolta dati ha portato allo sviluppo virtuale dei pneumatici, che a sua volta ha permesso la produzione di pneumatici migliori. Nel 2022 abbiamo presentato la Utopia con pneumatici P Zero Trofeo RS realizzati con l’intelligenza artificiale. L’IA ha permesso di ridurre la produzione di prototipi da 30 diversi tipi a 5 – 6, migliorando al contempo le performance e riducendo i tempi di sviluppo: parliamo del 50% in meno di test fisici, ma anche di una miglior comprensione dei requisiti specifici di un’auto e, in ultima analisi, di un comportamento ideale della vettura.

E per quel che riguarda il Cyber Tyre?

Lo scorso anno a Goodwood abbiamo presentato i primi pneumatici intelligenti con sensore Cyber Tire. Pirelli ha cominciato questo progetto circa una quindicina di anni fa, mentre noi siamo stati coinvolti circa 8 anni fa. Si tratta di un progetto straordinario, perché il sensore che è presente nel pneumatico trasmette molto più rapidamente informazioni alla centralina Bosch di gestione della vettura, dialogando con tutti i sistemi di controllo come ABS, ESP e controllo di trazione, settando perfettamente il comportamento dell’auto a seconda del tipo specifico di pneumatico montato sulla vettura.

La Utopia, infatti, può montare 3 tipi di pneumatici: P Zero Corsa, P Zero Trofeo RS e Winter, che ovviamente sono pneumatici dal comportamento molto diverso tra loro. Grazie al Cyber Tyre, al lavoro di Pirelli e a quello di Bosch, siamo in grado di far riconoscere alla vettura, che ha nella centralina due differenti mappature precaricate, il tipo di pneumatico montato e adeguare le mappature di ABS, ESP e controllo di trazione di conseguenza, ottimizzando al massimo le prestazioni. Questa era una cosa assolutamente impensabile prima del Cyber Tyre.

Oggi siamo solo al primo step, ma è già un lavoro rivoluzionario che migliorerà tantissimo la sicurezza e credo che nel tempo verrà utilizzato su ogni tipo di vettura, non soltanto sulle supercar: il potenziale di sviluppo è enorme.

Pagani Automobili e Pirelli hanno dimensioni molto diverse, eppure la collaborazione va a gonfie vele. Come riuscite a lavorare così bene insieme?

E’ vero, noi siamo molto piccoli in confronto a Pirelli, che è un’azienda che impiega migliaia e migliaia di persone. Tuttavia, l’approccio che ha Pirelli è quasi artigianale: è molto semplice collaborare, i team sono molto compatti e appassionati, le persone dispongono di grande conoscenza e noi riusciamo a lavorare così bene con loro perchè la mentalità è quella di una piccola azienda.

© riproduzione riservata
made by nodopiano