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Come funziona il Pirelli Cyber Tyre – intervista a Corrado Rocca

A Monza, durante l’evento di presentazione della nuova generazione di Pirelli P Zero, Pagani ha portato 3 Utopia. La Utopia è la prima auto a montare il Cyber Tyre, il sistema hardware e software Pirelli in grado di fornire dati e informazioni utili al sistema di controllo della dinamica veicolo. Una prima assoluta che consente di elevare contemporaneamente sicurezza e performance. Ne abbiamo parlato con Corrado Rocca, Head of R&D Cyber Unit di Pirelli.

Come nasce il Cyber Tyre?

Il Cyber nasce con il concetto di far capire alla macchina le possibilità del pneumatico in modo digitale. L’idea è che grazie a software e algoritmi proprietari di Pirelli il sensore dialoghi in tempo reale con l’elettronica del veicolo, integrandosi con i sistemi di guida e di controllo per migliorare l’esperienza di guida e aumentare il livello di sicurezza. Il pneumatico segue il ciclo di progettazione tradizionale, quindi si lavora come sempre con la casa auto e si sviluppa un pneumatico particolare a seconda delle sue esigenze, ed in fabbrica si inserisce il sensore sia per i pneumatici OE che per quelli destinati al replacement.

La Utopia, per esempio, può montare 3 pneumatici Pirelli: il P Zero R per utilizzo stradale, il Trofeo RS per i track day e il P Zero Winter per le basse temperature. Ovviamente questi 3 pneumatici sono molto diversi tra loro e senza Cyber Tyre dovrei realizzare una versione di software che sia un compromesso tra questi 3 pneumatici. Con il Cyber Tyre, invece, riesco ad ottimizzare le prestazioni esattamente a seconda del pneumatico che andrò a montare per ottimizzare prestazioni, dinamica del veicolo, frenata, handling, e via dicendo.

Come è possibile?

In fabbrica scriviamo digitalmente le caratteristiche del pneumatico e poi esiste un nostro software a bordo che, attraverso le nostre centraline o quelle delle case auto su cui siamo ospitati, trasmette questa informazione alla macchina e la macchina può farne svariati usi. Ad esempio l’Utopia Roster è la prima macchina al mondo che sfrutta in modo attivo il sistema per migliorare i sistemi di frenata. In questo caso Pirelli ha attivato una collaborazione con Bosch ove chiaramente il pneumatico e il sensore danno la loro parte e i sistemi di frenata e traction control fanno la loro. Quindi c’è una forte interazione a livello di sviluppo: il nostro software risiede nella centralina Bosch in modo tale che quando la macchina rileva la tipologia del pneumatico, il sistema si adatta già a cosa è montato, ottimizzando di conseguenza le prestazioni. Inoltre, i sistemi di bordo possono regolarsi sia per il comfort, sia per le prestazioni, sia per la sicurezza, sapendo qual è il tipo di pneumatico.

Possono esserci altri sviluppi?

Ce ne sono innumerevoli. Un’altra informazione molto importante che il Cyber Tyre può rilevare è la temperatura del pneumatico. Come sapete i pneumatici si comportano in modo molto diverso rispetto alle temperature e noi siamo in grado di trasmettere in real time la temperatura alla macchina. Da qui si può iniziare un percorso digitale che parte in primis a livello informativo, realizzando uno use case semplice per il pilota, dandogli l’informazione ad esempio se il pneumatico è caldo o freddo per poter dare gas, fino in modo più sofisticato creando delle interazioni con i sistemi di controllo del veicolo per massimizzare per esempio il grip.

Un altro tema su cui stiamo lavorando è l’usura. Abbiamo già un algoritmo di usura che permette sostanzialmente di dare informazioni su quello che è lo stato di usura del pneumatico. In questo momento il primo lancio che pensiamo di fare è una sorta di semaforo che indichi se il pneumatico è nuovo, è a metà vita o va sostituito. Chiaramente più ci sofistichiamo, più l’idea è che anche il sistema di bordo potrà sapere se il pneumatico è usurato e quindi tenere un atteggiamento più conservativo in base all’aumento del consumo.

Infine, stiamo lavorando anche al controllo dell’aquaplaning, il pericoloso film d’acqua che si forma sotto al pneumatico. Il vantaggio di avere un sensore in una posizione privilegiata è che riusciamo a misurare la deformazione, perchè con l’aquaplaning il pneumatico viene un po’ schiacciato. Con il sensore, il pneumatico riesce a trasmettere queste informazioni che poi noi traduciamo attraverso il software, in inizio di aquaplaning.

oggi l’ABS e l’ESP reagiscono in situazioni di full aquaplaning, riportando l’auto in stabilità e controllo. Ma se io riuscissi a dare un’informazione prima, posso in qualche modo dare un warning al cliente, per esempio pretensionando le cinture, oppure abbassare per esempio attraverso l’adapting cruise control, la velocità della macchina. Inoltre il fatto di avere un sensore per ruota mi permette di capire dove l’auto sta perdendo aderenza e quindi impostare una manovra automatica che mi aiuta a lavorare sulle gomme che ancora hanno aderenza.

Quanto dura la batteria del sensore? E quanto pesa il tutto?

Il sensore dura per tutta la durata di vita del pneumatico e non è prevista manutenzione. Dimensioniamo la batteria a seconda della vita utile del pneumatico: per un prodotto che deve durare poche giornate in pista la batteria è più piccola rispetto a un pneumatico standard che deve durare 6 anni. Per il peso, il sensore pesa circa 12 grammi.

Quali case adottano questo sistema?

Siamo partiti qualche anno fa con la McLaren Altura, poi Audi con un’edizione speciale della RS4. Siamo anche su alcuni brand elettrici statunitensi. Posso dire che l’obiettivo è la grande scala.

Il Cyber Tyre sostituisce il TPMS?

Volendo sì, ma non è obbligatorio. Per esempio sulla McLaren Artura è così, poi dipende dalle preferenze delle case auto.

Su che pneumatici si può montare il Cyber Tyre?

Su tutta questa generazione di P Zero: P Zero, P Zero R, P Zero Trofeo RS e P Zero E.

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