Notizie

Tronchetti Provera: “P Zero è un marchio a se stante”

Al lancio della quinta generazione del Pirelli P Zero, erano presenti Marco Tronchetti Provera, Vicepresidente Esecutivo, e Andrea Casaluci, CEO Pirelli, che hanno raccontato la loro visione del P Zero e quella del mercato in generale. Qui trovate quella di Tronchetti Provera.

Come è nato il P Zero e cosa rappresenta oggi per Pirelli?

Il P Zero è stato l’inizio di qualcosa che vive ancora oggi, l’inizio di ciò che Pirelli è stata in grado di mostrare, di ciò che Pirelli è stata in grado di fare. Siamo a metà degli anni ’80 e Pirelli era piccola, tra le grandi. Il primo equipaggiamento della Lancia Delta ha cambiato, da solo, la percezione del pubblico e dei costruttori sull’azienda. E poi, pochi anni dopo, la leggendaria Ferrari F40 è considerata l’ingresso del P Zero nel segmento Prestige. Da allora, P Zero è leader in questo segmento, a livello mondiale.

Nel 2000 abbiamo introdotto il primo pneumatico asimmetrico e poi, nel 2011, siamo rientrati in Formula 1, riuscendo in pochi mesi a realizzare un prodotto all’altezza di questa sfida, una dimostrazione estrema di tecnologia. Con la Formula 1, P Zero è arrivato al grande pubblico, diventando a tutti gli effetti un marchio a se stante.

La collaborazione con le case automobilistiche ha migliorato Pirelli stessa?

Assolutamente si. All’inizio la collaborazione con le case di prestigio era per noi impensabile. Poi Pirelli ha iniziato a migliorare la sua qualità, la sua tecnologia, collaborando con case automobilistiche come Lancia, Ferrari e Lamborghini, solo per citarne alcune. Lavorando con queste case automobilistiche siamo stati in grado di decidere la direzione della crescita dell’azienda. Arrivare alla posizione che ricopre oggi l’azienda era impensabile, ma le conoscenze e la competenza dei nostri dipendenti ci hanno permesso di fare cose straordinarie.

L’abbiamo fatto anche in Formula 1: quando la sfida era estrema, Pirelli è stata in grado di offrire risultati migliori di chiunque altro. Facendo leva su questo, abbiamo avviato un continuo miglioramento delle tecnologie e siamo diventati quello che siamo oggi.

Che cos’è Pirelli oggi?

Pirelli è un fornitore di tecnologia. Con il nostro Cyber Tyre, sviluppato in Formula 1, il nostro personale era in grado di valutare le prestazioni di un’auto e come un pilota performava. Il motorsport è diventato, sempre più, il driver dello sviluppo Pirelli: con il Cyber Tyre i nostri tecnici riuscivano a vedere le capacità di un pilota e dell’auto semplicemente osservando i pneumatici, gli unici componenti dell’auto che toccano il suolo.

Raccogliere dati provenienti dal terreno è stato un modo davvero magico per dare alle case automobilistiche l’opportunità di ottenere informazioni direttamente, in tempo reale, connettendo pneumatici e auto. E Pirelli è stata in grado di sviluppare questo prodotto diventando la prima casa automobilistica al mondo a disporre di questa tecnologia a livello stradale.

Questa tecnologia sta guidando la crescita Pirelli, la trasformazione da produttore di pneumatici ad azienda tecnologica che fornisce non solo pneumatici, ma pneumatici con software e hardware in grado di dialogare, aiutando le case automobilistiche a migliorare le prestazioni e la sicurezza.

L’altro driver di oggi è l’ambiente. Anche l’elettrico è un aspetto su cui ci stiamo concentrando molto e siamo stati in grado di creare, anche in questo segmento, un nuovo marchio, perché Elect è un marchio. Il P Zero E offre qualcosa di unico al mondo: prestazioni, sicurezza, rispetto dell’ambiente e idoneità all’elettrico, tutto in un unico prodotto. Dirò di più: con il P Zero E siamo in grado di offrire un ottimo chilometraggio, aspetto che non è onestamente mai stato nel DNA Pirelli.

© riproduzione riservata
made by nodopiano