La flotta Mozzi cresce con sei piani mobili Kraker
Da oltre 30 anni Autotrasporti Mozzi è specializzata nel trasporto rifiuti, dove ha investito con una grande dedizione al lavoro ma anche con il coraggio di aprirsi all’innovazione e pensare al futuro: doti non comuni, in grado di stabilire la differenza nel settore.
Camminando tra i veicoli nel piazzale di Piacenza, si nota la ricerca della perfezione: dalla cura per i mezzi alla precisa organizzazione delle attività. In quest’ottica la storica azienda piacentina ha scelto Kraker per ampliare la propria flotta di semirimorchi con piano mobile, festeggiando l’arrivo di sei nuove unità.
“Kraker ha raggiunto il massimo livello” afferma Geo Mozzi, Presidente dell’omonima ditta fondata nel dopoguerra dal padre Guido e da suo fratello Luigi. “Cerchiamo sempre di essere all’avanguardia nel nostro parco mezzi e Kraker è un marchio top” prosegue il Vice Presidente Federico Mozzi.
Insieme a loro, abbiamo ripercorso la storia dell’azienda, analizzato la situazione di mercato e approfondito le caratteristiche del piano mobile Kraker K-Force.
Quando nasce la ditta Autotrasporti Mozzi e quando ha scelto di entrare nell’ecologia?
Geo Mozzi: “La nostra storia inizia nell’immediato Dopoguerra. L’azienda trasportava legname dalla vicina Val Trebbia a Milano. Negli Anni Sessanta si è passati al trasporto di carburante con cisterne. Nel frattempo, siamo subentrati io e mio cugino Giuseppe, prima con il trasporto carburante, poi con i liquidi alimentari: portavamo il latte in Francia e in Germania. All’epoca studiavo economia all’università di Brescia, ma ho smesso ben presto: leggevo le pagine, ma avevo in testa solo i camion. Dalla fine degli Anni Ottanta ci siamo dedicati al trasporto rifiuti, che è tuttora il nostro core business”.
Come si è sviluppata la vostra azienda nel frattempo?
Geo Mozzi: “Nel Novanta avevamo 10/15 macchine, oggi contiamo 90 trattori con 130 semirimorchi. Abbiamo iniziato trasportando rifiuti nella discarica di Ghemme: abbiamo visto che il settore era in espansione e abbiamo proseguito specializzandoci”.Federico Mozzi: “L’azienda si è sviluppata in maniera graduale, senza salti. Ora la concorrenza sui rifiuti è aumentata, ma noi abbiamo il vantaggio di essere sul mercato da molto tempo: vantiamo una rete di clienti consolidata e una struttura aziendale solida”.
Con il tempo è cambiata anche la composizione della flotta di semirimorchi?
Geo Mozzi: “All’inizio avevamo solo vasche ribaltabili, ma era pericoloso. Scaricavamo nelle discariche, su terreni accidentati, e poteva capitare che qualcuna si rovesciasse. Negli Anni Novanta abbiamo introdotto così i piani mobili che ci garantiscono maggiore sicurezza e capacità. In flotta abbiamo principalmente piani mobili, una trentina di ribaltabili per l’umido e una ventina di porta container che usiamo per carta e gomme verso l’estero. Una quindicina di questi sono allungabili D-TEC, anch’essi forniti da Multitrax”.Federico Mozzi: “Cerchiamo sempre di essere all’avanguardia, sia nei semirimorchi che nei trattori stradali e nelle varie macchine operatrici. La nostra filosofia è quella di cambiare i mezzi molto frequentemente per disporre della tecnologia più evoluta. Questo ci permette di avere due vantaggi: riduciamo il consumo di carburante e abbattiamo i tempi di fermo macchina in officina”.
La quota di piani mobili Kraker al vostro servizio è aumentata: cosa vi ha convinto a fare questa scelta?
Geo Mozzi: “La quota Kraker sta aumentando perché abbiamo riscontrato la qualità e l’affidabilità del mezzo. Kraker realizza il semirimorchio ideale per le nostre richieste: 95 metri cubi di capacità, tre assi fissi, 1° e 3° asse sollevabile con il 3° dotato di OptiTurn per una migliore manovrabilità del semirimorchio. La struttura K-Force, interamente imbullonata con alluminio e acciaio nei punti strategici, risulta robusta ed estremamente versatile. In caso di danneggiamento, sostituiamo la parte interessata con velocità e a costi inferiori rispetto alle strutture saldate. Anche il piano da 11 mm versione Overlap, con una maggiore tenuta dei liquidi, è una soluzione per noi molto funzionale”.
Federico Mozzi: “Avevamo già prodotti Kraker, abbiamo avuto feedback molto positivi dai nostri autisti in termini di durata e robustezza. Ormai conosciamo i pregi e i difetti di tutti i Costruttori, e Kraker è senza dubbio tra i marchi top”.
Quale caratteristica dei piani mobili Kraker apprezzate in maniera particolare?
Geo Mozzi: “Utilizziamo i piani mobili Kraker per lavori gravosi: carichiamo dall’alto con il ragno. Anche in queste condizioni, abbiamo notato che il veicolo è molto convincente. Vorrei cambiare qualcosa nei semirimorchi Kraker? No, hanno raggiunto il livello massimo”.
Federico Mozzi: “A questo si aggiunge il rapporto con Multitrax, fornitore serio e professionale con il quale collaboriamo da tempo. Questo tipo di relazione per noi ha un valore molto importante”.
Geo Mozzi: “Multitrax significa efficienza. Ci sono sempre alla chiamata e se sorgono problemi, fanno di tutto per risolverli. Anche questo è decisivo al momento dell’acquisto. I prezzi dei piani mobili sono tutti abbastanza allineati ormai, ma il prezzo d’acquisto è solo una componente del prodotto, bisogna tenere in considerazione anche il servizio che si riceve dal fornitore. In generale, per noi vale il detto: chi più spende, meno spende”.
Quale caratteristica dei piani mobili Kraker apprezzate in maniera particolare?
Geo Mozzi: “La composizione dei rifiuti è cambiata. Prima trasportavamo rifiuto urbano indifferenziato, ora è cresciuta la quota di raccolta differenziata. Il trend continuerà anche nel futuro. Di conseguenza aumenterà il ricorso ai piani mobili. Lo vediamo già sulle nostre autostrade, ma nei prossimi anni il loro impiego sarà ancora più esteso”
Federico Mozzi: “Anche la sostenibilità, correttamente intesa, giocherà un ruolo sempre più importante. Noi al momento ci concentriamo nella riduzione di carburante e di emissioni inquinanti. Anche per questo motivo il ricambio dei mezzi è molto frequente: ogni 3-4 anni escono nuovi dispositivi e vogliamo rimanere aggiornati. Il prossimo passo sarà l’utilizzo più diffuso dei biocarburanti”.


