Mobility Matters: la prospettiva dell’industria dei pneumatici sul Clean Industrial Deal
Sebbene consideri il Clean Industrial Deal (CID) della Commissione Europea un passo cruciale per garantire il futuro industriale dell’Europa, l’Associazione Europea dei Produttori di Pneumatici e Gomma (ETRMA) sottolinea che è ancora necessaria una “maggiore ambizione” per “migliorare realmente la competitività e la sostenibilità nel settore dei pneumatici”. Adam McCarthy, Segretario Generale dell’associazione, condivide la prospettiva dell’ETRMA sul CID.
Il Clean Industrial Deal (CID) della Commissione europea segna un passo cruciale per garantire il futuro industriale dell’Europa. Tuttavia, è necessaria una maggiore ambizione per migliorare realmente la competitività e la sostenibilità nell’industria dei pneumatici.
Accesso all’energia accessibile: riduzione delle bollette energetiche
La produzione di pneumatici è ad alta intensità energetica. Gli attuali elevati costi energetici rendono difficile per le aziende di pneumatici che producono in Europa competere con pneumatici prodotti in altre aree geografiche.
Sebbene il piano d’azione per l’energia accessibile presentato insieme al CID sia un’iniziativa gradita, sono necessarie misure più concrete per accelerare l’implementazione di energia pulita, migliorare l’infrastruttura della rete e garantire che le industrie sotto pressione a causa degli elevati costi energetici e dell’elevato livello di importazioni ricevano un sostegno mirato.
La semplificazione proposta delle norme sugli aiuti di Stato è un passo positivo e dobbiamo garantire che tutti i settori soggetti a questa doppia sfida siano ammissibili. Tuttavia, manca ancora chiarezza sulle riduzioni dei costi strutturali a lungo termine.
Mercati principali: criteri non di prezzo negli appalti pubblici e incentivi per gli acquisti privati
La revisione delle norme sugli appalti pubblici dovrebbe promuovere attivamente l’uso delle etichette esistenti. La sicurezza dei pneumatici e le prestazioni ambientali sono già visibili ai consumatori dal 2012 attraverso l’etichetta dei pneumatici. I pneumatici più performanti dovrebbero essere supportati tramite criteri negli appalti pubblici e privati, nonché incentivando i consumatori nelle loro scelte. Questo sarebbe un modo virtuoso per aumentare la sicurezza e il trasporto ecologico, garantendo al contempo che gli investimenti del nostro settore nelle tecnologie verdi vengano premiati.
La revisione degli appalti pubblici e privati dovrebbe promuovere attivamente l’etichetta dei pneumatici e incentivare l’uso dei pneumatici più performanti per garantire il ritorno sugli investimenti del nostro settore e il miglioramento della sicurezza dei trasporti e delle prestazioni ambientali.
Circolarità e accesso sicuro ai materiali
Una solida economia circolare è essenziale per la sicurezza delle risorse in Europa. La proposta di legge sull’economia circolare (2026) dovrebbe rimuovere le barriere normative e armonizzare gli standard per il recupero e il riciclo dei materiali (come i criteri armonizzati End-of-Waste per i materiali derivati dai pneumatici).
Nel caso dei pneumatici, la Commissione europea ha già il mandato per farlo e speriamo che questo nuovo impulso politico consenta la pubblicazione di questi criteri molto prima che il Circular Economy Act veda la luce.
L’industria dei pneumatici raggiunge già oltre il 95% di raccolta di pneumatici fuori uso (ELT). Le politiche dovrebbero aiutare ad ampliare il mercato dei materiali secondari e migliorare i programmi di responsabilità estesa del produttore.
Mercati globali e partnership internazionali
L’industria dei pneumatici dipende da paesi terzi per la fornitura di gomma naturale e per altri materiali utilizzati nei pneumatici. L’attenzione del CID sulle materie prime critiche dovrebbe includere una strategia dedicata alla gomma, assicurando il riconoscimento a lungo termine della gomma naturale come essenziale per la resilienza europea.
La revisione del Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM) dovrebbe garantire stabilità e condizioni di mercato eque. L’estensione del CBAM per coprire i materiali utilizzati intensivamente nell’industria dei pneumatici (come il carbon black e la gomma sintetica) in un contesto in cui la Commissione sta ancora valutando la modifica delle modalità di implementazione del CBAM, sembra prematuro. Senza includere il prodotto finito, ciò ridurrebbe ulteriormente la competitività dei produttori europei in un momento in cui produrre in Europa è già quasi tre volte più costoso che in Asia.
In attesa di un piano industriale automobilistico completo
Il Clean Industrial Deal fungerà da quadro per avviare un dialogo con l’industria per sviluppare percorsi di transizione settoriali. Per affrontare la crisi nel settore automobilistico, è necessaria una visione olistica delle sfide a lungo termine dell’intero settore.
L’industria dei pneumatici svolge un ruolo chiave nelle prestazioni dei veicoli e nella mobilità pulita. Questo ruolo e queste esigenze devono essere riflessi nel prossimo piano industriale per un settore automobilistico.
ETRMA si impegna a portare avanti questa visione e ad assicurare che l’industria dei pneumatici rimanga una pietra angolare dell’economia europea.