Sostenibilità

Ecotyre, strategia, economia circolare e pirolisi – L’intervista ad Ambrogio

Uno dei principali player del settore della gestione dei pneumatici fuori uso in Italia è Ecotyre. Abbiamo parlato con il presidente Enrico Ambrogio, che ci ha raccontato risultati, obiettivi e strategie del Consorzio, ci ha spiegato il punto di vista dei consorzi nell’attuale situazione di difficoltà nei ritiri e ha commentato la recentissima presentazione del registro dei produttori e importatori, che potrebbe contribuire alla soluzione del problema.

Qual è il bilancio dei ritiri di PFU del 2024?

Siamo soddisfatti del bilancio di fine anno, nel 2024 abbiamo registrato oltre 16.000 ritiri presso gommisti in tutta Italia. Anche quest’anno abbiamo fatto la nostra parte, superando il target di legge imposto dalle normative.

Circa il 70% dei ritiri di EcoTyre riguarda i piccoli gommisti di tutto il Paese. Possiamo dire che EcoTyre promuove una strategia di capillarità a servizio del gommista?

Sì, assolutamente. EcoTyre gestisce le richieste pervenute in modo capillare ed in ordine di chiamata, coprendo tutto il territorio nazionale. Inoltre, prestiamo attenzione anche ai piccoli gommisti, che rappresentano una parte molto importante a livello nazionale. Il report 2024 registra il 68,22% dei ritiri dedicato a loro, con un numero di pneumatici per raccolta non superiore a 300. Pensiamo sia importante continuare a prestare la giusta attenzione alle medio/piccole realtà imprenditoriali, anche in zone periferiche o disagiate, sebbene tali servizi rappresentino un costo più elevato rispetto a interventi di dimensioni maggiori, magari svolti in grandi centri urbani o industriali, più prossimi agli impianti di trattamento.

Nel sito di EcoTyre sono disponibili indicatori interessanti, tra cui la mappa dei ritiri programmati e in corso. Per chi sono pensati questi strumenti?

Pensiamo che sia fondamentale la trasparenza nei riguardi dei nostri associati, dei gommisti che si rivolgono a noi per la raccolta, e anche del pubblico in generale, soprattutto per far emergere il lavoro che il Consorzio svolge nei singoli territori. EcoTyre presta da anni e continua a garantire particolare attenzione alla trasparenza: è dal 2015 infatti che pubblichiamo on-line i dati della nostra attività. Sul nostro sito web sono sempre visibili ed aggiornati i dati relativi a ordini gestiti per regione e prenotazioni di ritiro ricevute ancora da evadere.

Tra gli obiettivi di EcoTyre c’è anche la chiusura del cerchio della sostenibilità. Quali sono gli ultimi sviluppi del progetto Da Gomma a Gomma?

Abbiamo puntato molto sull’Economia Circolare. Crediamo infatti che la migliore soluzione a livello di sostenibilità sia quella di riutilizzare la gomma direttamente derivata da PFU nella produzione di nuovi prodotti in gomma. Oggi è possibile l’impiego di gomma derivante da PFU in più filiere produttive. Con la gomma ottenuta direttamente da PFU possiamo produrre non solo mescole per nuovi pneumatici, ma anche altri oggetti come, ad esempio, guarnizioni, bitumi modificati, tubi, lastre e nastri trasportatori. Il progetto è stato effettuato con la collaborazione di partner primari che hanno con noi condiviso un progetto di Open Innovation.

In Europa stanno nascendo stabilimenti che si occupano del riciclo tramite pirolisi. Qual è la posizione di Ecotyre?

Seguiamo con attenzione lo sviluppo della pirolisi. Questa tecnologia è nota da anni, e ultimamente registriamo un crescente interesse del mercato. Potrebbe essere tra qualche anno una nuova soluzione utile in caso di successo e diffusione.

EcoTyre ha scelto una strada più diretta e, secondo noi, sostenibile, realizzabile con risorse più limitate ed in tempi più brevi. Partendo dall’utilizzo diretto della materia prima seconda, tramite processi di devulcanizzazione e successivo riutilizzo in nuove mescole in gomma, facendo nostri i valori dell’Economia Circolare, è possibile ottenere materiale green da utilizzare nei normali processi produttivi, garantendo fra l’altro un notevole risparmio di emissioni Co2 ed una sensibile riduzione del consumo di materie prime. I prossimi nostri progetti di ricerca proseguiranno in questa direzione.

Ogni anno Ecotyre, ma non solo, supera gli obiettivi del Piano di Raccolta Nazionale e tuttavia il mercato lamenta sempre l’insufficienza dei ritiri in generale. Dove è il problema? E cosa propone Ecotyre?

Il problema è stato individuato ed è stato ribadito da tanti: esiste una quota di gomme che viene venduta o acquistata senza fattura, che quindi non viene contabilizzata e per la quale, purtroppo, non viene versato il contributo ambientale nonché l’IVA relativa. Provando a semplificare il concetto: poiché un ecocontibuto pagato alla vendita finanzia la raccolta di un pari PFU, è chiaro che se esistono disallineamenti tra quantità vendute e quantità dichiarate, non sarà possibile ottenere un equilibrio di sistema.

EcoTyre, ma credo anche gli altri consorzi di gestione PFU, non vende né acquista pneumatici; quindi, il nostro contributo può solo essere quello di fare bene il nostro dovere, raggiungendo e se possibile superando gli obiettivi di raccolta, come noi facciamo da oramai 14 anni.

Siamo consapevoli che ciò possa rappresentare un piccolo contributo, rispetto alla complessità del fenomeno, perché si base soltanto sulle limitate risorse disponibili anno per anno derivanti degli eventuali avanzi di gestione. Però è tutto quello che noi possiamo fare. Soltanto con la partecipazione di tutti gli altri soggetti della filiera sarà possibile ridimensionare il fenomeno e risolvere la situazione attuale di sovraccarico di richieste di ritiro PFU.

EcoTyre partecipa attivamente al Tavolo Tecnico, istituito dal MASE insieme a tutti i soggetti attivi nella filiera, per individuare le inefficienze ed introdurre i correttivi del caso. Siamo fiduciosi che con la partecipazione di tutti si possa ottenere un notevole miglioramento, basato su interventi strutturali e non emergenziali.

È stato presentato in questi giorni il nuovo registro dei produttori-importatori di pneumatici, che cosa ne pensa?

Sicuramente si tratta di un importante passo avanti verso la trasparenza sulla gestione. Chiunque immette pneumatici in Italia, indipendentemente dalla modalità, dovrà essere iscritto al Registro Nazionale e tutti i Sistemi di Gestione PFU (collettivi o individuali) dovranno iscriversi e comunicare la modalità di gestione e le quantità raccolte durante l’anno in corso. Il risultato atteso è, quindi, che in tempi rapidi la filiera intera insieme agli organismi di vigilanza, possano avere a disposizione uno strumento snello e utile per misurare il livello di efficacia del sistema, che già oggi raccoglie oltre il 100% delle quantità target, ovvero circa 400.000 Ton/Anno, pari a circa 1.600 Ton/Giorno raccolte. Un risultato di grande soddisfazione per l’intera filiera, che affiancato dai correttivi già nominati potrebbe risolvere definitivamente la criticità di cui abbiamo parlato prima.

Obiettivi e progetti per il 2025?

Sicuramente continueremo anche nel 2025 a dare il nostro contributo raccogliendo una quantità di PFU superiore rispetto ai nostri target previsti dalla legge. Saremo presenti a maggio ad Autopromotec e a novembre a Ecomondo dove presenteremo gli aggiornamenti sull’attività di raccolta PFU ed i nuovi sviluppi del progetto di Economia Circolare “da Gomma a Gomma”.

Intervista pubblicata in anteprima sul magazine Best OF di marzo con lo speciale su Distribuzione, PFU, Sostenibilità e Ricostruzione

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