Yokohama: il nuovo Advan Winter, il mercato, la fabbrica europea – intervista Borgo – Ponzoni
Il lancio del nuovo Advan Winter V907 è stata l’occasione per intervistare Gregorio Borgo, Presidente ad interim, e Giovanni Angelo Ponzoni, CEO di Yokohama Europe GmbH. I manager ci hanno parlato del nuovo prodotto invernale, della strategia dell’azienda a livello europeo e dei piani per la fabbrica nel nostro continente.
Il nuovo Advan Winter V907 è il primo prodotto Advan invernale europeo. Quanto importante è questo nuovo pneumatico?
Borgo: Il nuovo Advan Winter V907 è un prodotto estremamente importante per Yokohama: si tratta del primo prodotto sviluppato esclusivamente per l’Europa, con una nuova metodologia di lavoro per quello che riguarda il Winter, perché è la prima volta che Yokohama sviluppa un Winter in collaborazione con il primo equipaggiamento. Si tratta di un vero e proprio co-sviluppo con AMG per la Classe E 53. Nasce quindi un prodotto che già al lancio ha delle omologazioni in primo equipaggiamento.
Inoltre, abbiamo nel nome una chiara destinazione all’uso di prodotto: quando Yokohama lancia un Advan Winter, lancia un invernale ad altissime prestazioni destinato a veicoli di alta e altissima gamma.
Oltre che per le prestazxioni, si differenzia anche per il design del battistrada: quando i consumatori finali lo vedranno sullo scaffale, lo distingueranno immediatamente da tutti gli altri prodotti, che si assomigliano un pò tutti. Il nostro Advan Winter V907, con il suo bel cordolo centrale che offre direzionalità e immediatezza nello sterzo e il disegno caratteristico dei blocchi e delle lamelle, è un prodotto molto bello dal punto di vista estetico. Ne venderemo tanti.
L’evento di lancio rappresenta anche l’ingresso in un nuovo segmento per Yokohama. Si tratta anche di una sorta di dichiarazione di intenti, un punto zero?

Borgo: Diciamo che è una tappa del nostro cammino. Alla fine del 2021 Yokohama ha iniziato un percorso di europeizzazione dell’organizzazione, affidandolo ad un management tutto europeo. Oggi abbiamo solo un Vice President Finance, un Product Manager e un capo del primo equipaggiamento che arrivano dal Giappone, mentre tutti gli altri dirigenti sono europei.
Il lancio dell’Advan Winter V907 è un’altra tappa di questo percorso, che deve essere vista come un’evoluzione darwiniana: abbiamo recentemente lanciato prodotti summer, nel 2024 abbiamo presentato un Geolandar all season, ma avevamo bisogno di un prodotto winter ad alte prestazioni, che ora c’è.
E no, non è un punto zero. Il punto zero, secondo me, sarà la fabbrica europea.
Che novità ci sono riguardo la fabbrica europea? Abbiamo una data?
Borgo: Iniziamo col dire che stiamo vivendo un momento dove tutto l’automotive in Europa è in crisi, a partire dai produttori di auto. Verrebbe naturale chiedersi, quindi, se veramente c’è bisogno di una nuova fabbrica di pneumatici in Europa, aspetto chiaramente controintuitivo.
Se si guarda la cosa da un punto di vista europeo, la risposta è no, non ce n’è bisogno. Ma se si guarda la fabbrica all’interno di una strategia Yokohama, adesso l’Europa ha assunto una certa importanza in termini di profittabilità e la fabbrica rappresenta un modo, se non il modo, per consentirci di crescere con ancora maggior slancio. Avere una fabbrica in Europa permetterebbe di approcciare i produttori OEM per i veicoli di grande diffucione, come ad esempio BMW per la X3, dove magari servono 400.000 pezzi all’anno. Oggi possiamo fornire AMG e Porsche, come stiamo facendo, con modelli dai piccoli numeri.
Avere una fabbrica in Europa permetterebbe l’accelerazione della nostra strategia. E’ chiaro che, poichè è controintuitivo creare una nuova fabbrica in un mercato che non cresce e in particolare in un momento come quello attuale in cui l’Europa si interroga sul futuro dell’automotive, è un po’ più complesso per noi convincere il nostro management in Giappone, però penso che alla fine i risultati parleranno per noi e quindi anche loro si convinceranno che la fabbrica europea è una tappa imprescindibile di Yokohama Europe.
Da Yokohama Europe c’è comunque tutta l’intenzione di avere una fabbrica europea?
Borgo: Assolutamente, i risultati lo richiedono, perché adesso Yokohama Europe inizia a dare un contributo importante alla redditività. Il fatturato è più che raddoppiato negli ultimi 3 anni, mentre alla fine del 2025 sarà addirittura triplicato. La quota di mercato negli ultimi tre anni è raddoppiata, mentre nel maggiore o uguale a 19 pollici è quasi triplicata.
Ora c’è assolutamente bisogno della fabbrica per crescere ulteriormente: allo stato attuale possiamo puntare a una quota di mercato del 4-5%, e magari del 6-7% nel 19-up. Ma per svilupparsi ancora di più, per fare un’altra tappa nel nostro cammino, è necessario il trascinamento del primo equipaggiamento BMW, Mercedes, Audi, Porsche, con le auto dai grandi numeri. Non solo la E53 AMG, ma tutta la Classe E, o magari tutta la GLE o la GLC, per fare un esempio.
C’è un obiettivo temporale?
Borgo: Il mio obiettivo è avere l’approvazione dopo l’inizio del budget del prossimo anno. Poi bisognerà scegliere il paese, che sarà sicuramente in Europa Orientale, valutando anche se partire con un progetto greenfield o acquistare qualcosa che già esiste, perchè c’è qualche opportunità.
Posso anche aggiungere che gennaio 2025 è andato molto bene e, inoltre, abbiamo visibilità sul primo trimestre e direi che sarà in linea con le nostre aspettative. Continueremo a spingere quindi perchè la fabbrica europea diventi realtà.
Parlando del mercato Italia, è sempre stato un mercato molto molto importante per Yokohama, continua a essere così?

Ponzoni: Continua ad essere importante, essendo il terzo mercato europeo, o il quarto se si considera anche il Regno Unito. Fino a fine 2023 avevamo un importatore esclusivo, mentre dall’anno scorso abbiamo Yokohama Italia, che è subito diventata una delle filiali che sta crescendo di più nonostante sia a tutti gli effetti una start up. Si tratta di un investimento che abbiamo fatto bene a fare: l’obiettivo è continuare a crescere più velocemente che negli altri paesi europei. Altri mercati importanti per Yokohama Europe sono quelli a forte stagionalità, come est e nord Europa.
State lavorando a qualche altro nuovo pneumatico in arrivo a breve?
Ponzoni: Sì, assolutamente. Uno dei segmenti dove dobbiamo crescere di più è l’all season, e quindi abbiamo spinto il Giappone ad anticipare i tempi di lancio del nuovo prodotto: stiamo cercando di averlo per l’anno prossimo.
Vediamo che in molti mercati, tra cui l’Italia, l’all season è sempre più importante, con percentuali di crescita davvero importanti. Anche in Germania, paese ancora più insospettabile rispetto all’Italia, la situazione è simile. Il quattro stagioni non cresce solo come quota di mercato, ma anche come fitment: piano piano sta passando da un entry level sui rim bassi a montaggi su SUV e berline con ruote da 18, 19 pollici e oltre, esattamente il nostro target. Ci serve un Blueheart all season con una gamma più completa e un disegno “un po’ più all season”, ovvero meno invernale: è in arrivo.
Yokohama è cresciuta tantissimo anche tramite acquisizioni negli ultimi anni, prima con Trelleborg e Mitas e poi con il business OTR di Goodyear. Quanto sono importanti per l’Europa queste acquisizioni?
Ponzoni: Molto. Yokohama cresce sia organicamente sia con acquisizioni, consolidando nel fatturato del gruppo quello di Trelleborg, Mitas e la parte OTR di Goodyear che è quasi un miliardo di fatturato. Oggi a livello mondo Yokohama è il quinto gruppo come fatturato. Per quel che riguarda l’Europa l’esposizione di Trelleborg e Mitas è molto più elevata rispetto a quella di Goodyear OTR, che comunque rimane importante anche per il nostro continente. Tra le altre cose, Gregorio Borgo è appena stato nominato Consulente di Yokohama TWS.
L’altra cosa che possiamo aggiungere è che Yokohama continua a guardarsi intorno: se ci saranno altre opportunità di crescita, verranno colte.