Sostenibilità

PFU: tavolo al Ministero dell’ambiente per la presentazione del registro nazionale produttori e importatori

In un contesto di mercato molto difficile, per quanto riguarda la raccolta dei PFU, dove già ad inizio anno si stanno registrando parecchie difficoltà da parte degli operatori del settore, si è svolto ieri 19 febbraio un incontro del Tavolo Tecnico sulla gestione dei pneumatici fuori uso, organizzato dal Mase, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, per la presentazione del Registro informatico nazionale dei produttori e degli importatori di pneumatici.

La realizzazione del registro nazionale produttori e importatori, attraverso l’ausilio delle Camere di Commercio ed Ecocerved, dovrebbe favorire maggiore regolamentazione e controllo del settore, maggiore trasparenza sulla filiera e gestione della raccolta. Tutti i soggetti interessati, produttori e importatori, sia operanti dal nostro territorio che dall’estero, avranno a disposizione un codice, che dovranno obbligatoriamente inserire nei documenti di vendita, a dimostrazione di essere iscritti e quindi autorizzati a operare in Italia.

“Resta da capire – afferma Giuseppe Calì, presidente nazionale della sezione gommisti di CNA – , come riuscire a intercettare quelle piattaforme, che oggi immettono sul mercato italiano notevoli quantitativi di pneumatici e, di conseguenza, PFU, dove però non viene versato il contributo.”

Il registro è in fase di costruzione e, viste le molteplici casistiche che caratterizzano il mercato, il Ministero ha messo a disposizione una mail a cui inviare quesiti, domande o perplessità.

“Ci auguriamo – continua Calì – che i tempi non siano lunghi e che il registro sia operativo quanto prima. Sappiamo che non sarà la soluzione a tutti i problemi, per i quali servirebbe un intervento strutturale nella normativa vigente, che come CNA continuiamo a chiedere incessantemente. A tal proposito CNA, a fine riunione, ha ricordato la necessità di un incontro urgente per gestire una situazione che sta degenerando. Nel 2024 il lavoro del tavolo tecnico purtroppo ha prodotto solo un 2% di raccolta extra, vogliamo sapere cosa ne è stato del restante 8% visto che le imprese continuano a segnalare ritardi e attese impossibili e rischiose. A fronte di questa situazione il 2025 è iniziato già in affanno e dobbiamo occuparcene. Ci auguriamo che il Ministero prenda atto dell’urgenza di intervenire con una modifica normativa, in mancanza della quale l’unico strumento disponibile resta l’extra target”.

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