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Record per il mercato dell’auto nel 2023: +22.3% rispetto al 2022. Risale Volkswagen a discapito di Fiat

Nel 2023 il mercato auto è aumentato in valore rispetto al 2022 (+22,3%), sfiorando i 46 miliardi di euro. È quanto emerge dall’analisi esclusiva del Centro Studi Fleet&Mobility, che prosegue dal 2006, elaborata sulla base dei dati ufficiali delle immatricolazioni fornite da DataForce e realizzata grazie al supporto di Evo Italia.

La domanda di auto non è mai stata così vigorosa. infatti, gli italiani hanno speso 46 miliardi contro i 37,6 miliardi di euro del 2022, per immatricolare 1,6 milioni di vetture contro i 1,3 milioni del 2022. Neanche nel 2007, anno d’oro per le vendite che toccavano quasi 2,5 milioni di auto, la spesa raggiungeva i valori attuali, ma si fermava a 45 miliardi.

L’aumento dei prezzi di listino e degli sconti, oltre alla ripresa della produttività industriale, ha portato all’attuale risultato economico. Il valore medio netto delle auto ha raggiunto i 28.800 euro, +2,4% rispetto ai 28.100 dello scorso anno. Prima del Covid il valore medio di vendita era di 21.000 euro.

“Il CAGR (aumento anno su anno del valore netto) dal 2019 al 2023 è stato dell’8,3%, laddove nei sei anni prima del Covid era stato del 2,5%. I costruttori hanno aumentato i valori netti e ora “– ha commentato Pier Luigi del Viscovo, fondatore e Direttore del Centro Studi Fleet&Mobility – “per alleggerire il prezzo delle vetture chiedono incentivi finanziati coi soldi dei contribuenti”.

Volkswagen risale la classifica dei top 15 brand scalzando Fiat, con una quota a valore rispettivamente del 7,2% e 6,9%. Bmw si piazza saldamente in terza posizione con una quota a valore del 6,4%. Rientrano in classifica Nissan (2,6%) e Alfa Romeo (2,5%) a discapito di Opel e Hyundai.

“La perdita della leadership a valore di Fiat è un evento epocale per l’industria italiana – ha proseguito del Viscovo – anche se dobbiamo osservare che il calo di quota a valore di 2 punti percentuali è inferiore ai 3 punti. persi in volume.”

I privati hanno speso 23,9 miliardi a fronte di 880.000 immatricolazioni, seguiti dal noleggio con 14,3 miliardi e 460.000 unità e poi le società, con 7,8 miliardi a fronte di 250.000 vetture.

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