Corgom a Transpotec con ricostruzione e PFU
Corgom è nata nel 1989 a Corato, in provincia di Bari, occupandosi di ricostruzione e vendita di pneumatici, per ampliare e integrare poi il business anche con le attività di raccolta, recupero e riciclaggio dei pneumatici fuori uso (PFU).
“La partecipazione alle fiere per noi è iniziata con Ecomondo, dove esponiamo da 13 anni, che pone il focus sul recupero dei PFU”, ci ha spiegato Marilisa Ferrara, responsabile marketing di Corgom. “Per il business della ricostruzione, invece, ci siamo dedicati a fiere come Transpotec Logitec, che si rivolgono al mondo del trasporto in generale. Noi ci orientiamo verso tutti i mercati, sia i rivenditori che direttamente le flotte, e Transpotec è una fiera dalle grandi aspettative, vista la presenza di attori importanti e l’affluenza nutrita”.
“Oggi la sensibilità ai problemi ambientali è molto forte e la ricostruzione è l’occasione per dare una nuova vita al pneumatico”, continua William Rizzo, retreader manager dell’azienda. “Ovviamente bisogna farlo con tecnologie e criteri che non pregiudichino, ma assicurino e diano continuità alle del prodotto da nuovo”.
Corgom ricostruisce pneumatici, sia a freddo che a caldo, in uno stabilimento proprio con processi certificati ai regolamenti di Omologazione ECE 109, che disciplinano il processo di lavorazione e prevedono severi controlli su tutte le fasi produttive.
“Utilizzando entrambe le tecnologie di ricostruzione, sia a freddo che a caldo, siamo in grado di ricostruire tutti i tipi di carcasse, di ogni marca e dimensione, purché non abbia subito variazioni dal punto di vista strutturale, impiegando l’una o l’altra tecnologia, a seconda della necessità”, aggiunge Rizzo.
Per quanto riguarda la gestione dei PFU, Corgom collabora con i consorzi per la raccolta in determinate zone geografiche ed è in attesa di comprendere le nuove procedure che il Mase sta elaborando. “Nel sistema c’è sicuramente una falla, che deve essere sanata, tuttavia è fondamentale che le il sistema sia snello e non troppo complesso e burocratico”, dice Ferrara.