Macchine agricole, mercato in calo nei primi tre mesi dell’anno
Il primo trimestre dell’anno segna una consistente flessione delle vendite per tutte le tipologie di macchine agricole. Trattori e mietitrebbie calano rispettivamente del 25% e 56,7%, le trattrici con pianale di carico del 18,4%. Segno negativo anche per i rimorchi (-6,1%) e i sollevatori telescopici (-37,2%). FederUnacoma: la contrazione della domanda dovuta a fattori economici e geopolitici, necessario un piano di incentivi pubblici pluriennale per portare a compimento la digitalizzazione della nostra agricoltura.
Contrazione dei redditi agricoli, stretta monetaria, incertezza geopolitica e inflazione condizionano l’andamento del mercato agromeccanico nel primo trimestre dell’anno. I dati relativi alle immatricolazioni – elaborati da FederUnacoma (l’associazione italiana dei costruttori) sulla base delle registrazioni fornite dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – indicano per i mesi tra gennaio e marzo una flessione consistente per tutte le principali categorie di macchine agricole.
Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno sono in calo sia le trattrici, che segnano -25% fermandosi a 3.812 unità vendute (erano state 5.083 nel 2023), sia le mietitrebbie, che registrano un passivo del 56,7% (26 mezzi immatricolati nel 2024 contro i 60 del 2023). Per quanto riguarda le altre tipologie di macchine, le trattrici con pianale di carico registrano una flessione del 18,4% in ragione di 129 unità (158 nel 2023), mentre i rimorchi agricoli riescono a limitare il passivo al 6,1%, con un totale di 1.800 mezzi immatricolati nel trimestre (1.920 nel 2023). Per i sollevatori telescopici – una categoria di macchine che negli ultimi anni ha vissuto una robusta crescita – la contrazione è stata più consistente: nel periodo compreso tra i mesi di gennaio e marzo il numero di unità vendute è calato del 37,2%, fermandosi a quota 236, vale a dire 140 in meno rispetto alle 376 del 2023.
A fronte di una domanda di tecnologie per l’agricoltura che rimane potenzialmente elevata – come dimostra la crescita dell’usato (nel 2023 +8,1% sul 2022) – la stagnazione dei redditi agricoli e l’incremento dei costi di produzione, insieme con le perduranti incertezze sullo scenario geopolitico, hanno finito per disincentivare gli investimenti in tecnologie agricole. Tra i fattori che in questi mesi hanno influenzato l’andamento del mercato un peso di rilievo ha avuto anche la politica monetaria restrittiva seguita dalla Banca Centrale Europea. L’incremento dei tassi d’interesse si combina con l’aumento dei prezzi dei listini e questo rende più difficoltoso, per le imprese agricole e i contoterzisti, l’acquisto di mezzi nuovi. Nell’attuale congiuntura – sottolinea FederUnacoma – gli strumenti d’incentivazione statale, specie se a programmazione pluriennale, sono più che mai importanti per rilanciare gli acquisti di macchine di nuova generazione, e con esse il processo di digitalizzazione e ammodernamento dell’economia agricola nazionale.