Gestione della flotta: 7 strategie per ridurre i costi del carburante e le emissioni secondo Geotab
Se “ottimizzazione” è la parola d’ordine per ogni fleet manager, mai come oggi saperla applicare al consumo di carburante è fondamentale. Nell’ultimo anno e mezzo, l’incertezza economica ha portato il costo delle materie prime verso picchi inediti, che hanno reso imprescindibile il controllo delle spese per ogni strategia di business.
Inoltre, la crescente consapevolezza dell’impatto ambientale delle proprie scelte sta spingendo le aziende a porre ancora più attenzione ai consumi.
“L’ottimizzazione dei percorsi è uno strumento semplice ma essenziale per risparmiare tempo e denaro, e per ridurre le emissioni di CO2 della flotta”, ha spiegato Franco Viganò, Director, Strategic Channel & Italy Country Manager di Geotab. “Il nostro compito è quello di supportare i fleet e mobility manager, mettendo a loro disposizione una piattaforma telematica connessa ai veicoli, che offra gli strumenti per interfacciarsi con i driver in modo efficace: aiutare i conducenti a ottimizzare e migliorare le proprie abitudini di guida scorrette può infatti portare a notevoli risparmi sui costi e alla riduzione dell’impronta di carbonio per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità”.
In tale contesto, Geotab – leader globale nell’ambito della tecnologia per i veicoli connessi, ha identificato le 7 strategie da adottare per gestire e ottimizzare i costi del carburante e le emissioni, così da massimizzare la percorrenza per litro, indipendentemente dal numero o dal tipo di veicoli di ciascuna flotta.
1. Monitoraggio costante per identificare trend e modelli di consumo
Per ottimizzare l’utilizzo del carburante, è necessario innanzitutto sapere come e quando viene consumato.
Il primo passo da compiere consiste nel programmare report periodici (giornalieri, settimanali o mensili) che monitorino le performance della flotta e le abitudini dei conducenti. Tali analisi contribuiranno a individuare i veicoli che consumano la quantità maggiore di carburante e perché: le informazioni ottenute daranno la possibilità ai fleet manager di identificare i trend ricorrenti all’interno della propria flotta, così da intervenire laddove necessario.
Tra le metriche da monitorare, oltre al consumo di carburante in sé, la distanza percorsa, il consumo di energia elettrica, le emissioni di CO2, i tempi di sosta a motore acceso e gli eventi di guida pericolosa o brusca.
2. Promuovere le buone abitudini: no a eccessi di velocità e guida aggressiva, sì a regole e avvisi in tempo reale
L’eccesso di velocità e la guida aggressiva (che include per esempio il mancato rispetto della distanza di sicurezza e dei segnali di stop, frenate brusche o forti accelerazioni, utilizzo del motore al regime massimo e cambi di marcia al limite) non sono solo pericolose, ma portano anche a consumare carburante in eccesso. Lo stesso accade nel caso dei veicoli elettrici: in condizioni analoghe, autonomia e potenza della batteria si riducono. I numeri lo dimostrano: nell’ambito del piano REPowerEU, ad esempio, si è stimato che una vettura che procede a 100 km/h è fino al 25% più efficiente rispetto a una che procede a 130 km/h.
Controllare e limitare tali comportamenti diventa quindi fondamentale sia dal punto di vista della sicurezza, sia nell’ottica di risparmio.
Come? I sistemi telematici rappresentano un valido aiuto per i fleet manager, poiché contribuiscono a identificare con precisione ogni comportamento anomalo e correggerlo. Inoltre, la tecnologia può semplificare e automatizzare il coaching dei conducenti: è infatti possibile utilizzare schede di valutazione che tengano traccia dei comportamenti rischiosi, oltre a impostare regole e notifiche (come segnali acustici all’interno del veicolo) che avvisino immediatamente gli interessati al volante.
3. Ridurre il tempo in sosta a motore acceso
I veicoli in sosta a motore acceso rappresentano la causa principale di spreco di carburante, nonché un fattore rilevante nelle emissioni di CO2: un mezzo può infatti arrivare a utilizzare tra 0,8 e 1,5 litri di carburante all’ora, a seconda del tipo di motore e dell’utilizzo dell’aria condizionata. Inoltre, lasciando il motore acceso per 30 secondi, si consuma di più e si producono livelli maggiori di CO2 rispetto a quanto accadrebbe se si riaccendesse il veicolo.
Ancora una volta, la telematica è la chiave, poiché consente di monitorare il tempo trascorso a regime minimo e di calcolare il costo dell’inattività. L’impostazione di alert che segnalino le soste a motore acceso oltre una certa durate o all’interno di specifiche aree,rappresenta un modo proattivo per gestire il problema e contribuire a raggiungere il tasso di sosta a motore acceso ideale, inferiore al 10%.
4. Ottimizzare e pianificare i percorsi, sempre
L’ottimizzazione dei percorsi non è un processo che si effettua una tantum: fattori contingenti come la presenza di cantieri stradali o incidenti possono portare a dover modificare rapidamente gli itinerari.
I sistemi di fleet management possono contribuire a pianificare il percorso migliore, tenendo in considerazione elementi come la presenza di stazioni di servizio e il traffico, valutando gli effetti che questi possono avere in termini di consumo di carburante: gli itinerari ricalcolati vengono poi inviati ai conducenti, che possono così adeguare rapidamente il percorso.
5. Ottenere visibilità completa grazie alle schede carburante
Monitorare le spese non è tutto: per valutare al meglio l’efficienza della propria flotta è necessario considerare l’intero contesto di utilizzo dei veicoli, che include chilometri percorsi, viaggi fuori programma, utilizzo fuori orario e abitudini di guida.
Le schede carburante possono rivelarsi utili alleati, da integrare con la piattaforma di gestione della flotta: definire una policy sui carburanti, sottolineando quando, dove e con quale frequenza i conducenti debbano riempire i serbatoi, così come incentivare la ricarica dei mezzi elettrici sulla base di modelli specifici, può ridurre notevolmente i costi. Allo stesso tempo, questo contribuisce a responsabilizzare i driver e a rispettare KPI ben precisi.
6. Creare un benchmark grazie a IA generativa e Data Analysis
Sfruttare gli insight per ottenere un reale vantaggio competitivo significa saper confrontare le performance della propria flotta con altre simili. Con il recente lancio beta di Project G, che introduce modelli di Intelligenza Artificiale generativa nella sua piattaforma, Geotab consente ai clienti che aderiscono al progetto di accedere facilmente ad approfondimenti analitici sulle prestazioni, sull’efficienza e sulla sostenibilità dei veicoli, definendo un nuovo standard nel settore.
La data analysis può fare la differenza: i dispositivi telematici di Geotab raggruppano miliardi di dati ogni giorno, che vengono aggregati e anonimizzati per tipo e per intervallo di chilometri percorsi in varie applicazioni, consentendo di confrontare facilmente i veicoli e l’uso specifico in base ai chilometri, all’utilizzo e alla localizzazione.
7. Programmare manutenzioni regolari
Effettuare controlli periodici e programmare interventi preventivi può contribuire a migliorare il risparmio di carburante dei veicoli. Ad esempio, la semplice manutenzione, così come la sostituzione dei filtri dell’aria e la sostituzione dell’olio, può portare a risparmiare fino al 4% nel costo del carburante.
Inoltre, esistono alcuni fattori che, se sottostimati, contribuiscono in modo rilevante al consumo di carburante e all’aumento dei costi: tra questi, pneumatici sgonfi e danni alla carrozzeria (che creano resistenza al vento). In particolare, gli pneumatici gonfiati correttamente sono fondamentali per mantenere l’efficienza del carburante e ridurre i costi, in quanto rappresentano il 20 – 30% del consumo di carburante di un veicolo (si pensi che per ogni PSI inferiore alla pressione consigliata dal produttore, si può perdere lo 0,2% di efficienza del carburante).