Agricoltura

Prometeon Tyre Group: il business agro? E’ molto interessante

In occasione del lancio della gamma di pneumatici per autocarro Pirelli Serie 02, abbiamo incontrato Roberto Righi, direttore generale di Prometeon Tyre Group, l’unico player focalizzato solo sulla produzione di pneumatici per utilizzo professionale (truck, agro e OTR). Nel corso dell’intervista, il manager ha parlato anche del segmento ‘Agricoltura’. Riportiamo di seguito uno stralcio dell’intervista, che può essere letta in forma integrale a questo Link.

A settembre avete inaugurato un centro di ricerca da 15 milioni di dollari in Turchia e nel corso del 2022 prevedete un’ulteriore crescita degli investimenti. In che direzione?

Gli investimenti riguarderanno sia l’incremento della capacità produttiva, sia l’efficientamento degli impianti e dei processi produttivi. In Turchia, in particolare, è già stato approvato un investimento di oltre 40 milioni di dollari per l’incremento della capacità produttiva fino ad un output di 1,8 milioni di pezzi.

Gli investimenti sono però un tema che affronteremo e definiremo nei prossimi due mesi. In sintesi, dovremo scegliere se puntare sulla business unit Truck e ampliare geograficamente il nostro footprint industriale e commerciale in Nord America e Asia Pacific, dove siamo poco presenti, oppure se estendere altri business, come l’agro e l’OTR, nelle regioni dove siamo già molto forti, EMEA e America Latina.

Il business dei pneumatici agricoli è molto interessante. La nostra capacità produttiva oggi è tutta in Brasile, dove questo segmento sta crescendo molto e quindi merita di essere servito bene. Abbiamo già approvato un investimento da una decina di milioni di euro, per aumentare la capacità produttiva in Brasile di 5-10.000 pezzi, ma sarebbe molto interessante avere della capacità produttiva anche in Europa o, meglio, in Egitto per i mercati europei. L’aspetto critico è che si tratta di investimenti ingenti e con un ritorno molto lungo. L’aspetto interessante è, però, che nel mercato ci sono relativamente pochi player.

Per il segmento OTR abbiamo già qualcosa allo studio con il nostro Chief Technical Officer, Alex Bregantim, e con il suo team.

Certo l’ideale sarebbe fare tutto, ma non è realistico. Negli ultimi mesi abbiamo ipotizzato una decina di scenari alternativi, che analizzeremo per prendere delle decisioni prima dell’estate, quando è prevista l’approvazione del piano 2022-2026, con focus sui prossimi due anni.

Il fatto di parlare oggi di investimenti è comunque estremamente positivo, perché significa che abbiamo la possibilità di investire. Quando il CdA ha approvato l’ultimo piano, la storia era completamente diversa e la nostra posizione differente. In termini di valore dell’azienda, poter crescere conta decisamente di più di un punto di margine.

Tra gli investimenti prevedete anche delle acquisizioni?

No, oggi il rapporto sano tra debito complessivo e margine, il pre-requisito per poter parlare di acquisizioni, ci sarebbe, ma in realtà non siamo ancora una realtà globale, per cui oggi ha senso pensare a una crescita organica, sia geografica che di business.

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