Notizie prodotti

Caro carburanti: imprese al collasso, il Governo dia risposte concrete ed efficaci

“Milleduecento euro per un pieno di gas metano, pochi mesi fa erano 300, non è possibile andare avanti così”. Marco Riccobelli, titolare della ditta di autotrasporti Riccobelli Srl e presidente Fai Conftrasporto Roma e Lazio, con 23 camion e altrettanti autisti, ha già fermato 2 camion.

“In un anno abbiamo avuto aumenti del 40%. Bisognerebbe togliere le accise, ormai fuori tempo e senza più senso. L’autotrasporto non si è mai fermato, neanche nei mesi più duri della pandemia, ma non abbiamo ricevuto ristori o sostegni, e i costi si sono moltiplicati.”

Unatras ha scritto una lettera preoccupatissima al Governo, al quale chiedono di andare ‘oltre l’indifferenza’ dando risposte concrete già dall’incontro fissato per il 17 febbraio prossimo.

“Quello che si è abbattuto sul mondo dell’autotrasporto è un ciclone spaventoso. Il malcontento è diffuso nei territori tra le imprese e sta generando fenomeni di rabbia che rischiano di sfociare in proteste incontrollate”, avvertono le associazioni.

“C’è il rischio concreto che sia più conveniente spegnere i motori anziché continuare a viaggiare – spiega Unatras, che ha più volte aperto al dialogo – La situazione è allarmante. Tanto che la nostra Presidenza, al termine della riunione di questa mattina, ha deliberato lo svolgimento nelle prossime settimane di una serie di manifestazioni unitarie di autotrasportatori su diverse aree del territorio nazionale. Iniziative che, in assenza di impegni precisi da parte dell’Esecutivo, non potranno che essere propedeutiche ad azioni di autotutela della categoria, non esclusa la proclamazione di un fermo dei servizi”.

“Migliaia di operatori sono da un anno e mezzo alle prese con il rincaro dei carburanti, che negli ultimi mesi ha viaggiato ‘a mille’ e non accenna a placarsi – spiegano le associazioni – Gli aumenti vertiginosi delle materie prime, di luce e gas, infatti riguardano anche il gasolio per autotrazione, che è ancora largamente il carburante più diffuso, ma anche l’additivo AdBlue per i veicoli più moderni e il GNL (gas naturale liquefatto). Parliamo di aumenti generalizzati di oltre il 25% in un anno, con maggiori costi per oltre 535 milioni di euro che l’autotrasporto non riesce a ribaltare sui propri committenti e che finiscono per scaricarsi interamente sui già risicati margini di profitto delle aziende”.

Unatras ricorda che oltre l’80% delle merci in Italia viaggia su gomma e chiede un intervento urgente che stemperi la tensione favorendo le condizioni per una soluzione dei problemi attraverso:

  • i provvedimenti economici di sostegno alla categoria, quali crediti di imposta per i maggiori costi sostenuti per i carburanti, attingendo dal ‘tesoretto’ che ha incassato il Fisco sull’Iva pagata per le accise;
  • la previsione di un meccanismo di adeguamento automatico per l’aumento del gasolio;
  • la ripubblicazione aggiornata da parte del MIMS dei costi di esercizio che gravano sugli autotrasportatori;
  • l’apertura del tavolo di lavoro permanente sulle regole di settore, per un’analisi approfondita che affronti in particolare l’impatto delle nuove norme comunitarie in tema di accesso al mercato, le semplificazioni burocratiche e la revisione degli onerosi obblighi formativi per contrastare la carenza di conducenti.

Anita, l’associazione nazionale imprese trasporti automobilistici, ha aggiunto che il prezzo del gasolio per autotrazione, infatti, è aumentato di circa il 22% rispetto ai primi mesi del 2021, arrivando a toccare la quota di 1,65 euro al litro e causando di fatto un incremento medio di spesa pari a 8.6oo euro annui per mezzo pesante.

“Le piccole e medie imprese sono al collasso.” – ha dichiarato il Presidente della Sezione piccole imprese, consorzi e cooperative e Vicepresidente di ANITA Natale Mariella – “I costi per l’approvvigionamento di carburante rappresentano il 30% dei costi totali di gestione; ci sono realtà che rischiano di non poter andare avanti con prezzi così elevati”.

“Il Governo non può ignorare tale emergenza nella quale versano diverse imprese italiane ed ha il dovere di fornirci delle risposte concrete ed efficaci per fronteggiare in maniera definitiva una crisi economica di questa portata” – ha proseguito Mariella – “dal momento che in Italia circa il 70% delle merci viaggia su gomma, è compito delle istituzioni garantire una tutela adeguata alle imprese di un comparto così importante per l’intera economia nazionale”.

A seguito dell’aumento dei costi del gasolio si stima un aumento del gettito fiscale pari a circa un miliardo di euro nell’ultimo anno, anche a causa della presenza delle accise che, nel caso del gasolio per autotrazione, rappresentano circa il 37% del costo totale.

“Dobbiamo anche mantenere un dialogo sempre aperto e costruttivo con la committenza per garantire condizioni che permettano una leale e concreta concorrenza nel mercato dell’autotrasporto” – ha infine concluso Mariella.

Nel frattempo, il Vice Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Teresa Bellanova ha convocato le associazioni di categoria dell’autotrasporto per il giorno 17 febbraio 2022.

L’incontro, che si svolgerà in video conferenza, si pone l’obiettivo di proseguire il confronto con le associazioni in merito  alle questioni afferenti al settore dell’autotrasporto merci per conto di terzi.

© riproduzione riservata
made by nodopiano