Gommisti

Archiviato per legittima difesa il caso Fredy Pacini, il gommista che sparò e uccise il ladro

Non sarà processato Fredy Pacini, il gommista di Monte San Savino, in provincia di Arezzo, che nel novembre 2018 sparò, colpendo e uccidendo uno dei due ladri introdottisi nella notte nella sua officina. Così ha deciso il giudice per le indagini preliminari di Arezzo, Fabio Lombrado, che questa mattina ha depositato il provvedimento, chiudendo, da un punto di vista giudiziario, la drammatica vicenda.

L’archiviazione arriva dopo due richieste di non rinvio a giudizio da parte dei PM e il GIP ha applicato la nuova legge sulla legittima difesa n.36 del 26 aprile 2019, che ha introdotto nel nostro ordinamento penale la figura della legittima difesa domiciliare. Il GIP ha pertanto confermato che è esclusa la punibilità di chi “trovandosi in condizioni di minorata difesa o in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo, commette il fatto per la salvaguardia della propria o altrui incolumità”.

La vicenda

Nella notte tra il 27 e il 28 novembre 2018, a Monte San Savino, in provincia di Arezzo, Vitalie Tonjoc di 29 anni, di origini moldave, insieme ad un complice, con un piccone han rotto una finestra ed è entrato nella rivendita di gomme di Fredy Pacini. Il titolare dell’officina, che dormiva da qualche tempo nell’ufficio nel soppalco, proprio per prevenire i furti, arrivati a quota 38 in pochi mesi, lo ha sentito e, mirando alle gambe, ha esploso alcuni colpi di pistola. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, il primo colpo ha raggiunto il moldavo quando era in officina, mentre il secondo, probabilmente quello fatale, è stato esploso quando lui era fuori dal capannone.

Pacini: è la fine di un incubo

“E’ la fine di un incubo” ha detto Pacini alla stampa, tramite il suo legale Alessandra Cheli. “Il mio assistito – ha aggiunto l’avvocato – è soddisfatto perché, pur comprendendo la gravità della vicenda, considera importante che il giudice abbia capito come lui, in tale circostanza, non potesse fare diversamente”.

Moltissime erano state le manifestazioni di solidarietà per il gommista aretino e il gruppo Facebook #iostoconFredy aveva superato in poco tempo i 22.000 membri.

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