Mercato

AVUS Racing: dai cerchi in lega a un’offerta diversificata

Negli ultimi 15-20 anni il mercato dei cerchi in lega ha vissuto una sostanziale trasformazione, perché la qualità dei design offerti dalle Case auto in primo equipaggiamento è significativamente migliorata, trasformando, di conseguenza, anche il comportamento di acquisto al ricambio. L’utilizzatore finale, infatti, in primo luogo, sente molto meno il desiderio di sostituire le ruote di primo impianto con dei modelli più accattivanti e, anche quando acquista il secondo treno o un nuovo treno, cerca tendenzialmente di seguire lo stile proposto dalla Casa auto.

Ne abbiamo parlato con Alessandro Rorato, amministratore delegato di Avus Italia srl, per capire come l’azienda di Castelfranco Veneto (TV) ha affrontato questo cambiamento.

Come è cambiato l’approccio all’acquisto dei cerchi in lega?

Un tempo le auto uscivano dalle linee produttive con i cerchi in ferro, mentre oggi montano già tutte i cerchi in lega e sono cerchi con design sviluppati con attenzione per valorizzare lo stile dell’auto.

Un altro elemento che ha profondamente cambiato il mercato è l’esplosione dell’all-season, che continua a ridurre la percentuale di acquisto del doppio treno termiche-estive. Il trend è del resto coerente con il cambiamento climatico attuale, che rende effettivamente sempre meno necessari i pneumatici invernali.

Anche l’avvento dei TPMS ha aggiunto pressione sul mercato, perché ha reso il costo del doppio treno ancora più alto per l’utente finale, che deve aggiungere anche i sensori.

Tutto questo, in un periodo socio-economico particolare, in cui gli italiani fanno fatica ad arrivare a fine mese, ha costretto noi e anche altri produttori di cerchi, a rivedere le strategie commerciali.

Che soluzioni ha trovato Avus Racing per colmare questo gap?

Abbiamo ampliato l’offerta, allargando l’orizzonte a dei prodotti coerenti, ma meno legati al design e più alla concretezza: abbiamo fatto un importante investimento per lanciare il kit ruotino di scorta.

Il ruotino di scorta aftermarket è infatti diventato oggi un prodotto quasi indispensabile, perché le macchine nuove non lo hanno più: per motivi di peso e non solo, infatti, le Case equipaggiano quasi esclusivamente le auto solo con i kit di riparazione, che però hanno dei limiti (ad esempio in caso di taglio), soprattutto in un Paese, come l’Italia, dove il servizio di assistenza stradale non è diffuso ed efficace come in altri Paesi europei.

Come avete organizzato la produzione dei kit ruotino?

In primo luogo, abbiamo suddiviso l’azienda in RVS, che produce e vende cerchi in lega all’estero, e Avus Italia, di cui sono amministratore delegato, che si occupa della produzione e della vendita dei ruotini e della distribuzione dei cerchi in Italia. Anche gli spazi sono stati, negli anni trasformati, suddividendo fonderia, officina meccanica, verniciatura, linea di assemblaggio ruotini e magazzini per i cerchi e per i ruotini.

La produzione dei ruotini, che abbiamo chiamato Easy Kit, consiste nell’assemblaggio delle varie componenti, che prevalentemente acquistiamo: cerchio e gomma, ma anche sacca, cric, chiave, guanti e bulloneria, tutto secondo misure e modelli auto, per un totale di circa 3.800 versioni disponibili.

Il progetto è iniziato nel periodo Covid, ma possiamo considerare il 2022 il primo vero anno di lancio della nuova divisione di business, che in questi quattro anni è costantemente cresciuta, anche fisicamente, con l’acquisizione di un nuova sede.

Produciamo in outsourcing i cerchi in acciaio in una fabbrica europea, mentre produciamo direttamente noi quelli in lega e successivamente assembliamo il kit utilizzando le varie componenti.

Easy Kit è un nuovo marchio by Avus racing?

La lineaEasy Kit raggruppa tutti i nostri prodotti nuovi, che si distinguono dai cerchi in lega. Non si tratta solo di ruotini, ma anche di calze da neve, bulloni antifurto e sensori TPMS.

Quest’anno abbiamo lavorato molto anche nella comunicazione e nella creazione di cataloghi e materiale informativo che adesso dovremo valorizzare attraverso vari canali.

Possiamo avere qualche numero per definire l’azienda e i due business?

I dipendenti del Gruppo sono circa una settantina.

Cerchi in lega ne vendiamo circa 160.000 all’anno, un 10-15% in Italia e molti all’estero, in particolare nel nord Europa.

Con i ruotini, invece, essendo partiti da zero abbiamo avuto incrementi importanti negli anni e nel 2025 potrebbero arrivare ad avere un peso significativo sul fatturato complessivo. che quest’anno sarà attorno ai 18-19 milioni di euro

Come è cambiata la strategia commerciale? Il canale del gommista è diventato più importante? Come funziona la partnership con i Paddock Plus del Gruppo Fintyre? Avete altri accordi con network in corso o in previsione?

Stiamo crescendo con la nostra rete commerciale, che oggi conta 15 agenti e una presenza più capillare proprio sul canale del gommista, che per noi è diventato ancora più importante.

Uno dei maggiori ostacoli per il gommista nel vendere i cerchi è che non è semplice: ci vuole tempo per cercare il modello giusto per ciascun’auto, con il rischio di ricevere un prodotto – costoso –  che non va bene. Per questo, siamo tra i pochissimi ad avere inserito nel B2B un sistema di ricerca per targa dell’auto. In questo modo, il cliente, semplicemente inserendo la targa del veicolo, andiamo a selezionare tutti i modelli di cerchi o ruotini di scorta idonei per quell’auto. Faccio inoltre notare che siamo gli unici che hanno certificato TUEV i cerchi in acciaio per i ruotini di scorta. 

La collaborazione con il Gruppo Fintyre funziona molto bene. In più abbiamo qualche altro rapporto simile con realtà locali. Abbiamo poi delle convenzioni anche con il Gruppo Point S e con il network di Goodyear SuperService.

In ogni caso, sul canale dei gommisti, vogliamo focalizzarci ancor meglio, sfruttando anche gli investimenti in comunicazione che abbiamo fatto quest’anno.

Non resta infatti che comunicare tutti i nuovi prodotti e progetti…

Quest’anno abbiamo investito molto per realizzare video, cataloghi, brochure e materiale informativo vario, che vorremmo sfruttare al meglio il prossimo anno, attraverso diversi canali, che si rivolgono al consumatore finale, ma anche al gommista.

Abbiamo già confermato poi la nostra presenza a The Tire Cologne il prossimo giugno e, in generale, vorremmo spingere di più il brand. Abbiamo infatti la fortuna di avere un marchio graficamente molto bello e cercheremo di aumentarne la popolarità, sempre grazie alla comunicazione, ma anche con la realizzazione di una linea abbigliamento ad hoc.

Obiettivi 2026?

Sicuramente vogliamo incrementare ulteriormente le vendite di cerchi in lega Avus ma anche di ruotini, calze da neve e altri prodotti Easy kit, trovando i collaboratori giusti e i canali giusti. Di sicuro, uno dei focus della nostra strategia 2026 vedrà protagonisti proprio i gommisti.

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