Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan e Russia avviano indagini antidumping sui pneumatici TBR prodotti in Cina, Thailandia e Vietnam
La Commissione Economica Eurasiatica, composta da Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan e Russia, ha avviato due distinte inchieste antidumping sulle importazioni di pneumatici per autocarri provenienti da Cina, Thailandia e Vietnam, segnalando una rinnovata pressione sui produttori asiatici di pneumatici che riforniscono i mercati di questi Paesi. Il Dipartimento per la Difesa del Mercato Interno ha annunciato formalmente le misure – una nuova indagine sulle importazioni cinesi, l’altra un nuovo caso riguardante Thailandia e Vietnam – all’inizio di novembre.
Entrambe le notifiche riguardano pneumatici nuovi per veicoli commerciali con diametri del cerchio da 17,5 a 24,5 pollici, classificati con i codici SA 4011 20 100 0 e 4011 20 900 0.
Il primo caso riguarda pneumatici per autocarri cinesi già soggetti ai dazi antidumping. Con l’avvicinarsi della scadenza di tali misure, i produttori nazionali hanno chiesto alla Commissione di avviare un’indagine “di ripetizione” (sunset) per determinare se la rimozione del dazio avrebbe portato alla continuazione o alla reiterazione del dumping.
Secondo la comunicazione, l’industria nazionale sostiene che i pneumatici per autocarri importati dalla Cina continuano a essere venduti a prezzi inferiori a quelli dei produttori locali, a mantenere una quota di mercato significativa e a esercitare una pressione al ribasso sui prezzi. La Commissione esaminerà i volumi delle importazioni, la politica dei prezzi e gli indicatori di pregiudizio, tra cui l’utilizzo della capacità produttiva, la redditività e i livelli di investimento, nell’intero mercato dei pneumatici dell’Unione economica eurasiatica.
Esportatori, importatori e altre parti interessate sono stati invitati a registrarsi e a inviare le risposte al questionario. Le aziende che rifiutano di collaborare rischiano l’utilizzo di “dati negativi disponibili”, con il potenziale conseguente aumento dei dazi residui.
In un altro contesto, la Commissione ha avviato una nuova indagine antidumping sui pneumatici per autocarri prodotti in Thailandia e Vietnam. L’azione fa seguito a una petizione presentata da produttori nazionali della regione, tra cui Belshina OJSC, Omskshina OJSC, Cordiant Group e Nizhnekamskshina PJSC, che lamentano una forte accelerazione delle importazioni da entrambi i paesi tra il 2022 e il 2024.
Secondo le prove a supporto riassunte nell’avviso, le importazioni da Thailandia e Vietnam sono quasi triplicate nel periodo in esame, con un corrispondente aumento della quota di mercato e un notevole aumento del rapporto tra pneumatici importati e pneumatici prodotti localmente. I ricorrenti sostengono che queste importazioni siano entrate mei mercati dell’Unione economica eurasiaticaa prezzi di “dumping”, causando un danno sostanziale ai produttori regionali.
Fonti del settore in Vietnam citano margini di dumping preliminari pari a circa il 24% per i pneumatici di origine thailandese e a circa il 20% per i prodotti di origine vietnamita, sebbene queste cifre rimangano non confermate e in attesa del completamento della valutazione della Commissione.
La decisione della Commissione fa riferimento anche alla notevole capacità produttiva orientata all’esportazione dei produttori di Thailandia e Vietnam. La Commissione rileva che la produzione combinata nei due paesi supera significativamente la domanda dei mercati di sbocco, con una capacità aggiuntiva vietnamita – stimata in oltre un milione di pneumatici per veicoli commerciali all’anno – prevista per il prossimo futuro. Le autorità sostengono che questa espansione della capacità aumenta il rischio di volumi continui o crescenti destinati al mercato a prezzi bassi.
Entrambe le inchieste sono ora in fase di raccolta delle prove. Gli esportatori riceveranno questionari dettagliati che richiedono informazioni su produzione, costi e prezzi. La Commissione può imporre dazi provvisori se i risultati preliminari indicano un dumping e un pregiudizio significativi.
Le decisioni definitive vengono in genere adottate entro 12-18 mesi, sebbene i tempi possano variare. Qualora la Commissione concluda che sussistono dumping e pregiudizio, potrebbero essere imposti dazi antidumping o, nel caso della Cina, prorogati.


