Dalla reazione alla prevenzione: la strategia pneumatici di Autamarocchi con Prometeon
Il 25 ottobre, allo stadio Tardini, ha debuttato il nuovo payoff di Prometeon sulle maglie del Parma Calcio: un messaggio pensato per le flotte, vero fulcro della strategia aziendale per il 2025. Ospite e testimonial d’eccezione alla partita Parma–Como è stato l’ing. Roberto Bellero, Chief Technical Officer di Autamarocchi, azienda che ha appena siglato un accordo triennale in esclusiva con Prometeon per la fornitura di pneumatici. Un traguardo importante per Prometeon, che entra in partnership con una delle principali realtà italiane del trasporto merci, specializzata in container e FTL, su strada e in modalità intermodale. Con sede a Trieste, Autamarocchi è presente anche in Austria, Croazia, Germania, Polonia, Romania, Slovenia e Ungheria, e gestisce un parco mezzi di circa 3.000 targhe, suddiviso tra oltre 2.000 trailer e 800 trattori, che viaggiano in tutta Europa e in Turchia.
Abbiamo parlato con l’ing. Bellero, da un anno direttore tecnico del Gruppo e con 25 anni di esperienza nel settore automotive, per capire cosa ha portato alla scelta di Prometeon e quali benefici si attendono da questa collaborazione.
Prima dell’accordo con Prometeon, come gestivate la scelta e la manutenzione dei pneumatici?
Abbiamo fatto un’analisi interna e ci siamo accorti di avere in uso circa 50 marchi diversi. Da lì è nata l’esigenza di passare da una logica di acquisto basata sul prezzo a una vera e propria partnership. La qualità del pneumatico è stata ovviamente un criterio fondamentale: un prodotto valido riduce gli interventi di sostituzione e gli ingressi in officina, migliorando l’efficienza della flotta. Ma abbiamo valutato anche il servizio: Prometeon ci offre audit, monitoraggio e piattaforme dati. Il nostro obiettivo è passare da una gestione reattiva a una preventiva.

Cosa ha distinto Prometeon rispetto agli altri fornitori?
Non abbiamo scelto Prometeon a priori: abbiamo indetto una gara con requisiti precisi su processo, prodotto e servizio. Il team Prometeon si è distinto per collaborazione, apertura e disponibilità a costruire soluzioni su misura, garantendo anche una forte presenza presso le nostre sedi. Abbiamo firmato il contratto la scorsa estate e avviato la collaborazione subito dopo agosto. È ancora una partnership giovane, ma sta già dando ottimi risultati.
Quante persone sono coinvolte nella gestione dei pneumatici?
Abbiamo una persona dedicata agli acquisti e una alla telemetria e al controllo dei consumi, che interviene anche sulla parte gomme. Inoltre, gestiamo tre officine di proprietà in diverse località. Stiamo centralizzando le attività, ma una volta stabilizzato il processo, anche i capi officina potranno ordinare direttamente i pneumatici Prometeon. Il monitoraggio centrale resterà attivo per garantire controllo su tipologie, quantità e costi. Un processo chiaro ci dà sicurezza.
Avete definito obiettivi di efficientamento?
Sì. Un nostro collaboratore ha sviluppato una tesi di laurea proprio su questo modello di outsourcing, analizzando i benefici del passaggio da manutenzione reattiva a predittiva. È chiaro che pneumatici economici costano meno all’acquisto, ma nel tempo fanno lievitare i costi. Con il nuovo modello investiamo di più inizialmente, ma già entro il secondo anno prevediamo un’efficienza complessiva. Stimiamo una riduzione del 20% degli ingressi in officina e del 90% degli interventi su strada per scoppi, crepe, usura anomala e danni. Prometeon ci supporta con un monitoraggio in tempo reale e ogni settimana il loro team effettua roll-up, audit sui mezzi, segnala criticità e interviene con azioni correttive, come gonfiaggio o sostituzione.

Ci sono benefici meno evidenti?
Sì, ad esempio la riduzione delle bocciature in fase di revisione, soprattutto sui semirimorchi, dove le gomme centrali tendono a invecchiare più che a consumarsi. Ci aspettiamo anche meno multe durante i controlli stradali, soprattutto in Paesi severi come Svizzera, Austria e Germania. Gestire questi aspetti è complesso, quindi esternalizzare e affidarci a esperti è fondamentale.
Questo approccio fa crescere anche le competenze interne?
Assolutamente. È un cambiamento culturale. Non si tratta più solo di acquistare gomme, ma di partecipare a un percorso, interagendo con specialisti e analizzando report. È un’evoluzione professionale per i nostri dipendenti e per i driver.
Cosa cambia per gli autisti?
Li coinvolgiamo ogni settimana, durante le revisioni, e in sessioni formative nelle nostre aule didattiche. Li aggiorniamo sul progetto gomme con Prometeon e su altre innovazioni tecnologiche, come voicebot e intelligenza artificiale, che ci aiutano a restare in contatto con loro. Vogliamo che si sentano parte dell’azienda e comprendano il valore del mezzo che guidano: un veicolo da 100.000 euro che va curato, perché la manutenzione incide anche sulla marginalità aziendale.
Quanto è importante la rete europea SuperTruck messa a disposizione da Prometeon?
È fondamentale. In Italia ci sono circa 140 centri di assistenza e anche all’estero la rete è abbastanza capillare. Poter contare su SuperTruck, in accordo con Prometeon, è cruciale: altrimenti ogni intervento sarebbe economicamente insostenibile. Abbiamo definito un accordo che include non solo il prezzo dei pneumatici, ma anche i servizi e gli interventi su strada. Prometeon ha dimostrato grande apertura e ora abbiamo una visione chiara per il prossimo anno.
Utilizzate tutti i marchi del Gruppo Prometeon?
Sì, oltre a Prometeon, usiamo Aeolus, Anteo e Formula. Abbiamo definito uno schema di montaggio funzionale: sappiamo esattamente cosa installare su camion, semirimorchi, assi sterzanti e trattivi. Per casi specifici, come ribassati o long runner con gruppo elettrogeno, preferiamo non usare ricoperti per garantire maggiore sicurezza. Abbiamo analizzato tutte le casistiche con Prometeon e ora operiamo secondo uno schema preciso, evitando improvvisazioni e sprechi.
Prometeon vi fornisce anche pneumatici ricostruiti?
Sì, utilizziamo la linea Prometec, che è strategica in ottica economica. Sono gomme di ottima qualità, perché partono da carcasse selezionate. Tuttavia, nei trasporti più critici – come alimentari o farmaci refrigerati – preferiamo non usarli, per garantire il massimo della sicurezza.
Ci sono altri prodotti e servizi che gestite in outsourcing come i pneumatici?
Sì, sulla telemetria abbiamo avviato una vera e propria campagna. Abbiamo deciso di equipaggiare tutti i nostri trattori con un sistema satellitare collegato al can-bus del veicolo e al cronotachigrafo, tramite un cablaggio bifido. Questo ci consente non solo di conoscere in ogni momento la posizione del mezzo, ma anche di avere accesso diretto ai dati del can.
Con il gruppo Way abbiamo costruito una partnership per sviluppare algoritmi dedicati all’analisi degli stili di guida. In pratica, siamo in grado di generare delle schede di performance per ogni autista, che includono parametri come la velocità, il tempo trascorso con motore acceso a veicolo fermo, le frenate e le accelerazioni brusche. Ogni driver ha così un pannello con indicatori chiari sul proprio stile di guida e noi possiamo valutare eventuali necessità di formazione o affiancamento con colleghi più esperti.
La logica è sempre quella di creare procedure efficaci con i partner giusti…
Esattamente, come nella collaborazione con Prometeon, anche in questo caso l’obiettivo è costruire un modello predittivo e reattivo, facendo squadra con i partner e valorizzando le competenze interne.



