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Tyres Europe: la semplificazione dell’EUDR proposta dalla Commissione UE è una soluzione dell’ultimo minuto irreale

La proposta della Commissione europea del 21 ottobre volta a “semplificare” l’EUDR rischia di rallentare gli sforzi di attuazione e distorcere la concorrenza nel settore dei pneumatici, a poche settimane dalla prevista entrata in vigore del regolamento. Questa è l’opinione di Tyres Europe, l’associazione dei produttori di pneumatici europea.

Negli ultimi anni, i produttori europei di pneumatici hanno investito molto per conformarsi al regolamento adottato, sviluppando sistemi informatici personalizzati, ristrutturando le catene di approvvigionamento e preparandosi a presentare le dichiarazioni di due diligence (DDS) per la gomma naturale e i pneumatici, siano essi prodotti nell’UE o importati. La “semplificazione” proposta dalla Commissione, tuttavia, altera radicalmente la logica di attuazione di base, compromettendo l’intero lavoro preparatorio e creando ulteriori incertezze giuridiche e di conformità.

Ciò che, in linea di principio, viene introdotto come semplificazione della normativa è il nuovo approccio “first placer”: gli importatori di gomma naturale, non i produttori di pneumatici, diventerebbero responsabili della presentazione delle DDS. Ogni pneumatico contiene gomma naturale proveniente da più lotti e fonti, il che significa che ogni singolo prodotto potrebbe essere associato a centinaia o addirittura migliaia di numeri di riferimento DDS, che dovrebbero quindi essere memorizzati, tracciati e ritrasmessi a/da distributori, rivenditori e flotte, per lo più PMI prive di sistemi per gestire tali volumi di dati.

Adam McCarthy, Segretario Generale di Tyres Europe, ha affermato: “Ciò che viene presentato come semplificazione è, in realtà, una soluzione dell’ultimo minuto diversa che semplicemente non può adattarsi alla realtà del mercato dei pneumatici nell’Unione Europea (UE). Ciò non rende l’EUDR più applicabile, ma lo rende più fragile.”

Al contrario, i pneumatici finiti importati avrebbero un solo DDS, poiché la gomma naturale che contengono non è mai entrata nell’UE come merce a sé stante. Ciò crea uno squilibrio competitivo tra pneumatici prodotti nell’UE e pneumatici importati, senza apportare alcun miglioramento alla tracciabilità o ai risultati ambientali.

La Commissione ha introdotto queste modifiche senza condurre una valutazione d’impatto, trascurando la preparazione dei settori e delle merci coperti dal Regolamento. La proposta riporta indietro di fatto l’orologio di 18 mesi, vanificando gran parte del lavoro preparatorio già svolto dall’industria dei pneumatici e dai suoi partner, a poche settimane dalla potenziale data di applicazione.

Tyres Europe invita pertanto i colegislatori a:

  • Respingere la proposta nella sua forma attuale, che aggiunge complessità e incertezza nella fase finale di attuazione;
  • Modificare la proposta per introdurre una reale semplificazione, eliminando l’obbligo di trasmettere gli identificativi DDS lungo la catena del valore;
  • Adottare e pubblicare immediatamente e senza indugio l’atto delegato che modifica l’allegato I dell’EUDR, per garantire la certezza del diritto in materia di innovazione (pneumatici sottoposti a test e R&S) e circolarità (pneumatici ricostruiti).

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