Mercato

Tyre2gether invita i gommisti a dare una nuova vita ai pneumatici usati

Riutilizzo, riparazione, ricostruzione e riciclo: sono i pilastri dell’economia circolare. Il riuso significa dare nuova vita a prodotti già utilizzati, sfruttandoli fino in fondo e valorizzandone tutto il potenziale. È una tendenza sempre più diffusa, soprattutto tra i giovani, e il mercato dell’usato è in forte crescita, sia in generale che nel settore Automotive, con un aumento significativo dei passaggi di proprietà per auto e moto, spinto da prezzi più accessibili e da una crescente attenzione alla sostenibilità. A questo si aggiunge il ruolo delle piattaforme digitali, che rendono l’acquisto di prodotti usati sempre più sicuro e trasparente.

Tyre2Gether nasce proprio da queste premesse, con l’obiettivo di applicare gli stessi principi al mondo dei pneumatici. Ne abbiamo parlato con Edoardo Barzaghi, fondatore della piattaforma e della start-up innovativa di Sondrio.

Di cosa si tratta?

Tyre2Gether è il primo marketplace europeo dedicato alla seconda vita dei pneumatici usati. Mette in contatto, in modo strutturato e sicuro, domanda e offerta.

Da dove nasce l’idea?

Provengo da una famiglia di gommisti, ormai alla quarta generazione. Lavorando da sempre in questo settore, ho percepito un’esigenza concreta: da un lato, liberare i magazzini; dall’altro, rispondere alla crescente richiesta di pneumatici usati, più economici ma ancora sicuri e performanti. Finora questa attività si svolgeva in modo disordinato, spesso su siti generalisti, senza garanzie né criteri chiari.

L’idea è stata quella di creare una community tra gommisti, una piattaforma verticale dove ciascuno può entrare e operare in autonomia. Il sistema è semplice: il gommista si registra, carica i dettagli dei prodotti e li rende disponibili a colleghi o privati. Un tassello che mancava e che i primi utilizzatori stanno apprezzando molto.

Come garantite la sicurezza dei prodotti?

È un aspetto fondamentale. Per chi vuole vendere pneumatici usati, abbiamo definito le “13 regole” da rispettare. Si parte dall’inserimento del modello e delle misure, fino a informazioni più tecniche come il battistrada residuo e il DOT, con verifiche per escludere difetti, rotture o rigonfiamenti. A queste si aggiungono foto e prezzo di vendita, che il cliente può accettare o negoziare.

Quanto contano battistrada e DOT?

Sono elementi chiave per le prestazioni e il prezzo. Il sito guida l’inserzionista con tre fasce per il battistrada: Discreto: 3,00–4,50 mm, Buono: 4,51–6,00 mm, Ottimo: oltre 6,00 mm.

Per il DOT, accettiamo solo pneumatici estivi e all season con meno di 10 anni, e invernali con meno di 5.

Quali vantaggi offre ai gommisti? Ci sono costi di adesione?

Nessuna quota di ingresso. La piattaforma è pensata per tutti i gommisti e si usa con facilità. Ognuno può creare il proprio magazzino online, visibile e aggiornabile in autonomia. Una volta conclusa la vendita, basta imballare le gomme, applicare l’etichetta che forniamo e attendere il corriere.

In più, il gommista può diventare partner per il montaggio. Se un privato acquista pneumatici e preferisce non riceverli a casa, può scegliere un centro dove farli consegnare e montare. A breve sarà disponibile una mappa geolocalizzata dei centri aderenti.

Come guadagnate?

Per ogni vendita è prevista una “Commissione protezione acquisti”, che tutela il cliente: ci occupiamo della spedizione e della consegna, e interveniamo in caso di problemi. Finora non abbiamo ricevuto reclami, ma il sistema è pensato per gestire ogni variabile.

Vi occupate anche del trasporto?

Sì. Quando l’ordine è confermato, il venditore riceve via mail le etichette da stampare, imballa i pneumatici e attende il corriere. Semplice e diretto.

Tyre2Gether è solo per gommisti o anche per privati?

In questa prima fase ci rivolgiamo ai gommisti, per costruire un magazzino digitale. Ma proprio domani (29 ottobre) apriremo anche ai privati, che potranno vendere e acquistare pneumatici, sempre nel rispetto delle 13 regole.

Il modello ricorda piattaforme molto popolari, come Vinted?

Sì, il business model è simile e risponde alle esigenze attuali del mercato. Il second hand è in forte crescita, soprattutto tra i giovani. Lo vediamo nell’abbigliamento, ma vale anche per l’Automotive. A Milano, ad esempio, molti ragazzi non hanno l’auto né la patente. Ciò che conta è offrire un servizio serio e sicuro.

Tyre2Gether vuole contribuire a ridurre i PFU dei gommisti?

Assolutamente. In Italia c’è un problema serio: un’invasione di gomme dall’estero e dal web, che il sistema italiano fatica a gestire. Prima, il gommista qualificava come PFU ogni gomma smontata. Ora, grazie alla piattaforma, può verificarla e darle nuova vita. È un contributo ecologico importante.

Quindi puntate sull’economia circolare?

Sì, la nostra filosofia è il riciclo. Riutilizzare e riciclare è fondamentale per l’ambiente e per la sostenibilità del business. È un mercato nuovo e siamo orgogliosi di essere i primi in Europa a proporlo. Quando avremo maggiore visibilità, potremo dare segnali forti sul tema.

Avete ambizioni europee?

L’obiettivo è crescere, ma prima vogliamo fare bene in Italia. I risultati finora sono ottimi e ci crediamo molto.

Qual è il feedback dei gommisti?

Molto positivo. Chi ha provato la piattaforma la trova utile, interessante e necessaria. Ci abbiamo lavorato per due anni, nel rispetto delle normative italiane – e ci teniamo a rimanere italiani. Stiamo ancora sviluppando alcune funzionalità, ma siamo già operativi e con un buon numero di gommisti attivi. L’idea piace perché non è vincolante, non ha costi e risolve il problema delle gomme ferme in magazzino. Perché non dare loro una seconda vita? Chi ha aderito si sente parte di una comunità. Ed era proprio questo il nostro obiettivo.

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