Fasep ad Autopromotec: l’equilibratrice RFID, la diamantatrice, Zavagli
Ad Autopromotec non poteva mancare Fasep che, però, quest’anno ha raddoppiato la presenza esponendo anche con Zavagli, azienda recentemente acquisita. In fiera abbiamo incontrato Fabio Boni, Direttore generale FASEP, che ci ha raccontato come si è arrivati all’accordo per la cessione del produttore di ponti, ma anche tanto altro.
Come è andata la fiera?
L’edizione 2025 di Autpromotec ha segnato il grande ritorno di questa fiera. Si tratta oggi di un appuntamento importantissimo, perché è diventata il punto di riferimento per l’equipment a livello europeo e in particolare questa edizione è stata molto importante: non veniva organizzata da 3 anni, a differenza dei due come di consueto, dopo un 2022 in cui l’assenza di espositori importanti aveva pesato. Il successo di AutoPromotec 2025 è un successo per tutto il settore, perché vuol dire essere ripartiti: fortunatamente il mercato italiano è più vivo e dinamico che mai. Personalmente, invece, ho vissuto giornate super piene: la fiera ha goduto di grande fermento e questo non può che essere positivo.
Quali prodotti avevate sotto i riflettori?
I due prodotti principali sotto i riflettori erano l’equilibratrice V788 con l’integrazione del sistema di lettura RFID e la diamantatrice ruote Elegance. La prima è stata lanciata ad Automechanika Francoforte 2024, con l’RFID che sta diventando un tema caldo perché è un sistema che permette di fare passi da gigante nella logistica e nella end of life del pneumatico, mentre lato officina il valore aggiunto è quello di acquisire informazioni legate alla singola ruota, aspetto che permetterà di fare un salto in avanti in produttività, efficienza operativa e qualità del servizio clienti.
La macchina presente in fiera vantava ulteriori miglioramenti e sviluppi software rispetto a quella esposta a Francoforte, ma le potenzialità sono ancora tutte da scoprire. Misurando i passaggi, valutando la qualità della singola operazione, saremo in grado di offrire alle officine uno strumento in più per capire quello che sta succedendo nella propria azienda.
L’altra grande novità esposta era la diamantatrice, un tema a cui i concessionari di auto di lusso sembrano essere estremamente ricettivi. Riparare una ruota di una Porsche, che può arrivare a costare tranquillamente 1.500 euro o anche di più, è un business per il concessionario, ma al contempo un servizio al cliente, che è contento perchè risparmia. E questo per non parlare di quelle aziende che fanno della riparazione dei cerchi un business importante: ci sono realtà che riparano 30.000 ruote l’anno, a 150-200 euro a ruota…
Quindi il business c’è, il servizio al cliente anche, la motivazione tecnica pure: è sempre meglio riportare a nuovo una ruota piuttosto che cambiarne 4. Ovviamente un tipo di macchina del genere ha tutte le facilitazioni della connettività e dell’industria 4.0: non stiamo più parlando di torni, ma di centri di lavoro connessi dove c’è tanto software quanta meccanica.
Come sono andati i primi mesi del 2025?
Il mercato nei primi mesi dell’anno è stato altalenante. All’inizio si è dimostrato un pò affaticato, probabilmente a causa dei precedenti slanci dovuti al 4.0 e agli anni passati, molto positivi. Intorno ad aprile, invece, è ripartito molto bene, soprattutto con l’export, dove diversi mercati si sono dimostrati dinamici nonostante le varie congiunture internazionali e le incertezze dovute a guerre, Cina, Trump e via dicendo.
In fiera esponeva anche Zavagli, proprio vicino a Fasep. Ci racconta come è andata l’acquisizione di questa realtà?
Zavagli è stata una scommessa. Con la famiglia Zavagli ci conoscevamo da lungo tempo e quando il fondatore è, purtroppo, mancato, i figli sono arrivati alla conclusione di voler uscire dal business. Mi hanno cercato per valutare l’ipotesi di vendita e io ho avuto l’idea di passare questa proposta a un mio collega, Simone Bettini, che è nel mondo del metallo. Alla fine l’abbiamo acquisita insieme.
Il prodotto c’è, la qualità anche, ora stiamo muovendo i primi passi. Abbiamo trasferito l’azienda in una nuova sede, in uno stabilimento a Scarperia, comprando attrezzature di produzione per farla passare da azienda artigianale a realtà estremamente automatizzata.
Zavagli è specializzata nella produzione di ponti?
Si, in particolare ponti sollevatori a due colonne e a doppia forbice. E’ un attività assolutamente complementare a Fasep, e anche di facile integrazione, perchè sono i prodotti stessi che stanno diventando integrabili: non esiste quasi più il gommista puro, così come il meccanico. La realtà è sempre più fatta di Multicenter, centri che necessitano di attrezzatura più varia rispetto a prima.









