Gruppo Magri, una galassia di prodotti e servizi – Intervista a Pizzamiglio
Gruppo Magri ha partecipato ad Autopromotec con uno stand di grandi dimensioni, dove ha presentato la sua offerta di prodotti, network e servizi. Al timone del team commerciale Roberto Pizzamiglio, tornato in azienda a inizio 2025, dopo oltre sette anni in Triangle. Lo abbiamo incontrato per capire come è strutturato oggi il gruppo di Carpenedolo, ma il primo argomento di discussione è stato l’annuncio, arrivato proprio il primo giorno di fiera, dell’indagine antidumping sui pneumatici vettura, che ha generato numerose incertezze tra produttori e distributori.
Come cambierà il mercato e quali potrebbero essere le conseguenze per Gruppo Magri?
Il mercato subirà sicuramente un impatto significativo. Le aziende cinesi senza stabilimenti al di fuori della Cina ne risentiranno pesantemente. Ma anche per chi già produce altrove non sarà semplice riorganizzare la produzione. Il problema non è solo la capacità produttiva disponibile, ma anche la complessità delle gamme, ormai molto più ampie e articolate: ogni brand offre numerose varianti e ogni modello è normalmente declinato in tre versioni – estivo, invernale e all season. Avendo previsto possibili criticità, ci siamo mossi in anticipo, dialogando con i nostri fornitori, in particolare Giti, che ha anche una fabbrica in Indonesia. L’obiettivo è evitare problematiche di approvvigionamento e garantire continuità ai nostri clienti.
Chi pagherà il prezzo di questa operazione?
È inevitabile che i prezzi aumentino, riducendo progressivamente il divario tra la fascia budget e quella quality. L’impatto sarà diretto sulle tasche dei consumatori europei, che si troveranno a fronteggiare l’ennesima distorsione del mercato. Mentre si cerca di contenere l’inflazione, iniziative come questa rischiano di ottenere l’effetto opposto.
Quali tra i brand che distribuite potrebbe soffrire?
All’interno della nostra offerta proponiamo i marchi Yokohama, Toyo e Falken-Sumitomo, che ovviamente non risultano coinvolti da questa situazione. A questi si aggiunge il brand Prinx, di cui siamo distributori in esclusiva: il produttore, Prinx Chengshan, dispone già di uno stabilimento in Thailandia e ne sta realizzando un altro in Malesia. Questo potrebbe offrire soluzioni alternative, anche se – come nel caso di Giti / GT Radial– restano da verificare la disponibilità e la complessità della gamma.
In che misura potrebbero essere definiti, secondo voi, i dazi sui pneumatici pcr?
La vera questione è comprendere quale sarà l’impatto concreto delle misure anti-dumping. A differenza del segmento autocarro, dove sono stati introdotti dazi fissi per brand – con criteri peraltro discutibili – nel comparto vettura potrebbe essere adottato un approccio diverso, più coerente con le specificità del mercato. Nel truck, l’applicazione di importi fissi ha finito per penalizzare le misure più piccole, poiché il dazio si applicava in modo uniforme, senza tenere conto delle differenze di valore tra i prodotti. Per il comparto vettura sarà quindi fondamentale attendere i dettagli ufficiali per valutare con precisione l’impatto effettivo delle misure.
Dazi a parte, chi è oggi Gruppo Magri?
Lo stand di Autopromotec rappresenta perfettamente l’identità attuale del Gruppo: un vero e proprio percorso esperienziale, che inizia attraversando un ponte – una sorta di portale simbolico – e conduce all’interno di una realtà strutturata e interamente dedicata al mondo del pneumatico, dall’inizio alla fine della filiera. All’interno dell’azienda, infatti, proponiamo un’offerta a 360°, che include una selezione di brand e prodotti per tutti i segmenti: dal PCR al truck e all’agricolo, passando per formule di franchising soft e hard, collaborazioni con le principali società di noleggio e case auto, fino ad arrivare al recupero del pneumatico fuori uso tramite Pneulife.
Il Gruppo, per scelta strategica, propone non solo prodotti ma un vero progetto, distinguendosi dalla distribuzione tradizionale con l’obiettivo di coinvolgere e fidelizzare i clienti. Potremmo facilmente ampliare il portafoglio con marchi di primo equipaggiamento o premium, ma non è questa la direzione che vogliamo seguire.
La nostra strategia è invece focalizzata sul valorizzare i brand che già distribuiamo, in particolare quelli in esclusiva: GT Radial e Giti, i nostri punti di forza da oltre 35 anni, sia nel segmento vettura che in quello autocarro. A questi si aggiungono Prinx e Chengshan, oltre a Toyo Tires, che ci ha scelto come distributore nazionale a seguito di una recente riorganizzazione.
Sul mercato c’è molta aspettativa sul marchio Toyo Tires. Per quali motivi pensate che la scelta sia ricaduta su di voi?
C’erano altri candidati per la distribuzione del brand Toyo, ma la scelta è ricaduta su di noi perché, analizzando la nostra storia, Toyo ha riconosciuto nel Gruppo la capacità di gestire strategicamente un marchio. Hanno valutato attentamente il lavoro svolto in passato, prima con Yokohama e poi con GT Radial, apprezzando i risultati ottenuti in termini di volumi, posizionamento e notorietà dei brand. In entrambi i casi, il percorso è stato efficace: GT Radial, ad esempio, ha raggiunto volumi di vendita molto elevati posizionandosi nel segmento quality, a testimonianza della nostra capacità di valorizzare e far crescere un marchio attraverso investimenti mirati e strategie orientate alla soddisfazione di tutta la filiera. Questa soddisfazione non è solo nostra, ma soprattutto dei nostri partner, i Consulenti di Guida, con cui condividiamo una visione di lungo periodo.
La nomina di Toyo Tires rappresenta per noi un riconoscimento importante e gratificante. Abbiamo già avviato investimenti concreti, come lo sviluppo del network Toyo Partner, che include contenuti e servizi molto interessanti.
Parallelamente, prosegue la collaborazione strategica con Yokohama. Il Gruppo continua a identificarsi nel brand e il rapporto con il top management rimane solido: ho avuto l’opportunità di incontrarli personalmente già a gennaio, e c’è stata una forte condivisione di visione e rispetto reciproco. In particolare, ho apprezzato molto l’apertura a ridefinire alcune regole con un’attenzione speciale verso i nostri clienti storici.
Infine, continua anche la partnership con Falken-Sumitomo che si dimostra molto interessante dal punto di vista strategico. Ora siamo curiosi di osservare gli sviluppi legati alla recente acquisizione del marchio Dunlop nel segmento vettura: potrebbe aprire nuovi scenari nel mercato.
Come prosegue lo sviluppo dei network?
Per quanto riguarda il segmento vettura, il Gruppo può contare su due network distinti: CDG – Consulenti di Guida – e Kwik Fit. CDG non è un franchising tradizionale, ma un sistema di identificazione e valorizzazione dei nostri clienti più strategici, che fanno parte del mondo Magri.
Kwik Fit, invece, è un franchising strutturato, un hard franchising, che rappresenta un punto di riferimento a livello europeo. Anche se in Italia il brand Kwik Fit non è ancora molto conosciuto, il Gruppo ha siglato un accordo esclusivo con importanti garanzie per lo sviluppo del marchio sul territorio nazionale. Il network porta con sé metodologie di lavoro avanzate e strumenti tecnologici d’avanguardia per i punti vendita. Ho partecipato di recente alla convention europea del brand e a luglio è previsto un incontro strategico per rafforzare ulteriormente il progetto in Italia. Attualmente siamo già operativi con circa 70 centri Kwik Fit, ma l’obiettivo è quello di rilanciare la rete e accelerarne la crescita. A settembre, in occasione della convention nazionale, presenteremo le novità e le opportunità previste per i prossimi anni.
Un’altra realtà chiave è CDG-One, azienda interna al Gruppo specializzata nella gestione degli accordi con le principali società di noleggio. Questo segmento è in forte espansione, sia per la clientela business sia per quella privata. CDG-One è un player di rilievo a livello nazionale e vanta anche partnership internazionali. I risultati sono molto positivi e continueremo a investire in questa area che rappresenta per noi un asset strategico.
Tutto questo conferma ancora una volta il posizionamento unico del Gruppo Magri: a livello europeo, siamo l’unico operatore in grado di offrire ai propri clienti una piattaforma di opportunità così ampia e articolata.
L’offerta autocarro invece come si compone?
Nel segmento truck, il Gruppo è un player di primo piano a livello nazionale. Siamo orgogliosi di rappresentare un marchio di riferimento come Giti, un prodotto caratterizzato da un’ampia gamma e da una qualità ormai riconosciuta dal mercato. Oggi, infatti, registriamo una domanda crescente e spontanea da parte dei clienti, a testimonianza della solidità del lavoro svolto nel tempo.
Continuiamo inoltre a distribuire il brand Yokohama anche nel segmento truck, come nel vettura, pur non in esclusiva.
A completare l’offerta abbiamo una collaborazione molto positiva con Jinyu, un marchio posizionato su una fascia inferiore rispetto a Giti, ma che sta ottenendo ottimi risultati. Jinyu si è rivelato un partner affidabile, con prodotti di qualità e una forte disponibilità al dialogo e alla collaborazione.
Infine, abbiamo avviato recentemente una partnership con Hubtrac, marchio prodotto in Serbia dal gruppo Linglong. Anche in questo caso, i primi riscontri sono positivi e siamo fiduciosi nel potenziale di crescita di questo brand all’interno della nostra proposta commerciale.
Come procede il segmento agricoltura, dove siete recentemente rientrati con decisione?
A conferma della vitalità del Gruppo e della sua costante apertura verso nuove opportunità di business, a gennaio 2024 abbiamo finalizzato l’acquisizione di Donati Gomme. Donati è un’azienda storica e consolidata nel settore agricolo, con una presenza capillare sul territorio nazionale e una profonda conoscenza del mercato di riferimento.
Uno dei principali punti di forza di Donati è la capacità di sviluppare soluzioni su misura per le esigenze specifiche del comparto agricolo, un approccio che ne ha decretato il successo nel tempo. A questa expertise si è aggiunta, in esclusiva per il nostro Gruppo, la distribuzione dei prodotti GRI, azienda con sede in Sri Lanka, che arricchisce ulteriormente la nostra offerta con una gamma completa di pneumatici agricoli di nuova generazione.
L’integrazione di Donati nel Gruppo Magri rappresenta una scelta strategica che rafforza la proposta del Gruppo sul mercato, ampliandone l’offerta e consolidandone il posizionamento competitivo.
Come si dividono i risultati, in termini di fatturato, di questi tre segmenti?
Il vettura pesa per il 60% del fatturato, il truck per il 25% e l’agricoltura è già arrivata al 15%.
Un bilancio di questi primi mesi di ritorno in azienda?
In questi primi quattro mesi e mezzo abbiamo portato avanti numerose attività, tra cui la semplificazione della proposta commerciale e il riassetto della rete di vendita. Abbiamo ridisegnato le aree operative e inserito una decina di nuovi collaboratori. Stiamo ora lavorando a una seconda fase di sviluppo, che prevede l’ingresso di altri professionisti, con grande attenzione a non compromettere gli equilibri già presenti.
Mettere le persone al centro è, per me, un principio imprescindibile. Sono convinto che solo valorizzando il talento e l’impegno delle risorse umane si possano ottenere risultati solidi e duraturi. Su questa convinzione si fonda la nostra visione.
I risultati ottenuti finora sono positivi e in linea con le nostre aspettative, nonostante un contesto di mercato poco favorevole. Il sell-out di marzo e aprile ha registrato performance negative, e anche il mese di maggio – atteso come possibile punto di svolta – si è rivelato inferiore alle previsioni.
A mio avviso – confermato anche dal confronto con colleghi e manager di altri gruppi distributivi – uno dei principali fattori è la crescita costante del segmento All Season, che sta modificando profondamente le dinamiche stagionali del mercato. A questo si aggiunge un clima di incertezza economica e finanziaria, che continua a frenare la propensione all’acquisto da parte dei consumatori.
L’affermazione dell’all season ha trasformato il mercato?
L’incidenza degli pneumatici All Season sul totale delle vendite è ormai compresa tra il 35% e il 40%. Chi sceglie questa tipologia di prodotto non effettua più il cambio stagionale, e questo ha trasformato in modo significativo le modalità di lavoro lungo tutta la filiera.
Sarà importante saper gestire al meglio questo cambiamento: i tradizionali picchi stagionali tenderanno ad attenuarsi, favorendo una distribuzione del lavoro più omogenea durante l’anno. A mio avviso, si tratta di un’evoluzione positiva, in grado di portare maggiore equilibrio e sostenibilità operativa per l’intera rete.
