I produttori premium vogliono troppi profitti – intervista a Tom Van Dyck, direttore commerciale Deldo
Tom Van Dyck, Sales Director Sales di Deldo, è sempre molto chiaro nei suoi commenti sul mercato. Anche questa volta non si è tirato indietro e l’argomento è di quelli che scottano: le indagini antidumping annunciate dalla Commissione Europea. Ecco la nostra intervista realizzata ad Autopromotec, dove il distributore di Anversa ha partecipato con uno stand.
Come è andata la fiera?
La fiera è stata incredibile e molto interessante. I primi due giorni è stata densa di visitatori stranieri, mentre gli ultimi due, come da tradizione, più votata agli attori locali. Piuttosto che vendere veramente, si è trattato principalmente di vedere persone, tessere relazioni, ma soprattutto parlare tra di noi, discutere della situazione, in particolare dei nuovi sviluppi recenti come l’anti-dumping, ovviamente. E per questo è stato bello vedere sia alcuni dei nostri fornitori, non italiani ma esteri, sia grandi distributori italiani e stranieri.
Ci sono novità che state mostrando in fiera?
L’anno scorso abbiamo lanciato il nostro marchio Victory, iniziando anche a distribuire Kingboss e Good Trip, che abbiamo in esclusiva per l’Europa o per alcuni paesi. Victory, tuttavia, è qualcosa di diverso, essendo un nostro marchio privato: è in produzione mentre parliamo, ma ci vuole del tempo per sviluppare le dimensioni, che al momento sono circa 30. La qualità è molto apprezzata, ed infatti abbiamo in arrivo alcune dimensioni con etichetta europea A, un ottimo risultato. E la cosa interessante è che il produttore del marchio Victory ha anche una fabbrica fuori dalla Cina, in Cambogia, che potrebbe rivelarsi decisiva nel caso in cui la Commissione Europea decidesse di introdurre dazi antidumping sui pneumatici made in Cina.
Come è partito l’inizio dell’anno?
Per Deldo è stato un buon inizio d’anno. I nostri distributori hanno comprato, immagazzinando più prodotto del normale, perchè la domanda c’è: parlo del 5 – 10% circa. Dal punto di vista del sell out, credo che i mercati in tutta Europa siano leggermente in ribasso: Germania, Italia, Francia, sono a meno due, tre, quattro percento, a seconda del mercato e dell’azienda. Questo non è anormale, perché l’inverno 2024 è stato molto forte e molte delle persone che hanno comprato pneumatici nuovi, ad esempio all season, non hanno bisogno di nuovi pneumatici in questo momento.
Deldo è andata leggermente meglio del mercato, quindi non ci lamentiamo. Anzi, a dire il vero, gli ultimi 10 anni sono stati così buoni che le persone non sono più abituate a un mercato lento. Dal 2016 – 2017 il mercato è solamente cresciuto e, a un certo punto, serviva una correzione, è normale.
E per quanto riguarda l’indagine anti-dumping annunciata dalla Commissione Europea?
Prima di tutto, è importante confermare che l’unica cosa che si sa oggi di ufficiale è che c’è un’indagine in corso. Credo che ci sia una pressione da parte dei produttori premium che hanno perso volumi. Dicono che sia colpa delle fabbriche cinesi, il che non è vero.
Nell’indagine si esaminano i prezzi dal 2021 al 2024, ma i prezzi dalla Cina all’Europa non sono stati abbassati tra il 2001 e il 2024, ma sono rimasti piuttosto stabili: più due, meno due. L’unica cosa che ha fatto aumentare i prezzi per i cinesi, ovviamente, sono state le tariffe di trasporto. E quando sono scese di nuovo, i produttori cinesi si sono adeguati.
Cosa è successo nello stesso periodo? Dal 2022 in poi i produttori premium hanno alzato i prezzi del 25 – 30%, a seconda dell’azienda, a causa dei maggiori costi di trasporto e dei costi energetici, della crisi in Ucraina e dei problemi della catena di approvvigionamento. Ma oggi non ci sono costi energetici elevati, non ci sono costi di trasporto elevati. E i prezzi dei premium? Sono ancora a +30% rispetto al 2022. Nel frattempo, il potere d’acquisto in Europa è calato. Quindi, il volume dei pneumatici economici è aumentato, trainato dalla domanda.
Il problema del divario tra i produttori cinesi e quelli europei premium non è colpa dei cinesi. È causato dai premium. Il motivo per cui perdono volume è semplicemente perché vogliono fare troppi profitti: i produttori premium europei stanno realizzando profitti record mai visti prima. E, nonostante questo, si lamentano. Se vogliono più volume, devono abbassare il prezzo.
Se arriverà un dazio all’importazione o un dazio antidumping, alla fine creerà solo un costo maggiore per il consumatore finale. E i produttori premium cosa faranno? Aumenteranno ulteriormente i prezzi! Quindi, alla fine, se la Commissione Europea deciderà a favore dei dazi, sarà contro il popolo europeo.
Ma voglio aggiungere un’altra cosa: tra Unione Europea e Regno Unito si importano circa 120 milioni di pneumatici vettura e light truck provenienti dalla Cina. Diciamo 100 milioni in Europa e i rimanenti 20 in Regno Unito, per fare i conti semplici. Siamo passati in circa 6 anni da 70 a 100 milioni, per i motivi appena spiegati. Se domani la Commissione Europea decidesse di bloccare completamente le importazioni cinesi, imponendo ad esempio un dazio del 100%, cosa succederà?
I produttori europei produrranno 100 milioni di pezzi? No, impossibile, potrebbero arrivare a produrne solo 5-6 milioni in più di oggi. Una parte della produzione, entro 12 mesi, sarebbe trasferita dalla Cina alla Thailandia, alla Cambogia o al Vietnam. Ma stiamo parlando di 20 milioni, nel migliore dei casi. Quindi abbiamo 25 milioni di pneumatici prodotti e 75 milioni mancanti. Questa sarebbe una catastrofe per la sicurezza delle strade europee, una catastrofe per le persone che cercano pneumatici.
Se viene imposto un dazio ragionevole, diciamo del 5 -15%, penso che tutti possano conviverci. Questo ridurrà il volume importato da 100 milioni a 85 – 90 milioni. Di quei 15 milioni, una parte andrà in Thailandia, un’altra in Cambogia, un’altra in Serbia, un’altra in Marocco e un’altra ancora in Europa. Questo è fattibile: i volumi importati si ridurranno leggermente, mentre i produttori europei aumenteranno un pò la produzione, i prezzi si alzeranno, ma non troppo, e tutti vivranno felici e contenti.
Spero e credo che la Commissione Europea sia intelligente, imponendo un ridotto e corretto dazio antidumping di circa il 10%, con cui tutti possano convivere e di cui tutti possano essere soddisfatti, che aiuterà il mercato europeo e soprattutto non penalizzerà il popolo europeo.
Ci sono voci che riguardano i grandi produttori cinesi e la costruzione di fabbriche in Europa orientale. Che ne pensa?
Non è una cattiva idea, ma ci vorrà molto tempo. E ci sono altri modi per cercare di far arrivare le fabbriche cinesi in Europa. Dobbiamo davvero creare due anni di carenza di 75 milioni di pneumatici nell’Unione Europea per ottenere questo? Impossibile.
Credo che sia giusto cercare di attrarre, motivare e stimolare la produzione europea. Ma farlo in questo modo per punire i cinesi, punendo contemporaneamente anche i consumatori europei, non sarebbe la strada giusta. Quindi speriamo e crediamo, ancora una volta, che le persone della Commissione Europea siano molto intelligenti e che si comporteranno nel modo giusto.