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Ecopneus: risultati 2024, obiettivi 2025, i problemi legati ai ritiri, la pirolisi – intervista al DG Carnimeo

Abbiamo intervistato Giuseppina Carnimeo, direttrice generale di Ecopneus, che ci ha parlato dei risultati del 2024 e degli obiettivi 2025 della società, ma anche dei problemi legati ai ritiri e di potenziali soluzioni, come la pirolisi.

E’ possibile avere un bilancio dei ritiri di PFU nel 2024?

Anche se il bilancio definitivo sarà comunicato ufficialmente a fine mese, possiamo già tracciare un quadro piuttosto preciso dell’attività svolta nel 2024. Per quanto riguarda l’anno passato, Ecopneus ha gestito oltre 168.000 tonnellate di PFU, rispondendo a ben 45.000 richieste di prelievo e superando del 10% il target di raccolta previsto dalla legge.

I risultati di Ecopneus sono espressione di una raccolta significativa, svolta capillarmente in ciascuna provincia dell’intero territorio nazionale, che richiede un’organizzazione puntuale e processi estremamente efficienti per garantire standard qualitativi elevati e costanti nel tempo.

Guardando già al 2025, posso anticipare che solo a gennaio abbiamo raccolto e gestito quasi 16.000 tonnellate di PFU, evadendo oltre 3.700 richieste di prelievo.

Quali obiettivi e progetti si è posta Ecopneus per il 2025?

Il nostro focus per il 2025 si articola su diversi fronti cruciali per il sistema di gestione dei PFU. In primo luogo, ci concentreremo sul territorio, ottimizzando ulteriormente la rete di raccolta e garantendo un servizio sempre più efficiente e puntuale. Questo implica dialogo e collaborazione costanti con gli attori locali e una gestione sempre efficace delle prestazioni delle aziende di raccolta, che vengono guidate nell’individuazione e implementazione di soluzioni efficaci e sinergiche.

Un secondo aspetto fondamentale riguarda l’efficienza della raccolta. Il nostro obiettivo è mantenere elevati standard di efficienza in tutto il Paese, con particolare attenzione alle aree più complesse e difficilmente raggiungibili.

Inoltre, investiremo nello sviluppo e nella promozione di iniziative congiunte con i nostri soci, continuando a diffondere una maggiore cultura sul sistema di gestione dei PFU. La conoscenza da parte di tutti gli attori coinvolti, dai produttori ai consumatori finali, è essenziale per garantire il corretto funzionamento del sistema e per comprenderne appieno sia le criticità che le opportunità.

In quest’ottica, la collaborazione costante con il MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) riveste un ruolo fondamentale e, a tal proposito, così come fatto per il 2024, abbiamo confermato la nostra disponibilità a replicare l’impegno dell’extra raccolta di PFU anche nel 2025.

Ecopneus è conosciuta principalmente per la raccolta dei PFU, ma il suo impegno va oltre, con iniziative sul territorio, nelle scuole e in eventi come il Festival dello Sport. Quanto è fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica sul corretto recupero e riutilizzo dei PFU?

Sensibilizzare l’opinione pubblica sul corretto recupero dei PFU è fondamentale, direi strategico, per diverse ragioni. Prima fra tutte, la promozione di comportamenti responsabili: informare i cittadini sul corretto smaltimento dei pneumatici fuori uso e sul loro ruolo fondamentale con scelte di acquisto consapevoli è il primo passo per contrastare l’abbandono illegale, favorire il conferimento presso i punti di raccolta autorizzati e sostenere la filiera. Un’altra ragione è la valorizzazione del ruolo dell’economia circolare: il riciclo dei PFU non è solo un’operazione di gestione del fine vita, ma una vera e propria opportunità per creare nuovi materiali e prodotti, generando valore economico e riducendo l’impatto ambientale. Ultimo, ma non meno importante, è il sostegno della filiera del riciclo: la corretta gestione dei PFU richiede la collaborazione di tutti gli attori coinvolti, dai produttori ai consumatori finali. Una maggiore consapevolezza da parte dell’opinione pubblica contribuisce a rafforzare l’intera filiera del riciclo, creando un circolo virtuoso che genera benefici per l’ambiente e per l’economia.

È vero, Ecopneus è nota soprattutto per la sua attività di raccolta ma il nostro ruolo, come richiesto ad un sistema EPR, va ben oltre la semplice gestione dei PFU. Siamo espressione dell’impegno alla sostenibilità dei nostri soci e ci attiviamo da oltre 10 anni in iniziative volte a creare una cultura del riciclo, promuovere le opportunità offerte dalla gomma riciclata e dall’impiego di materie prime seconde. Interveniamo sul territorio con progetti concreti, collaboriamo con le scuole per educare le nuove generazioni all’importanza della sostenibilità ambientale e partecipiamo a eventi di grande rilevanza come il Festival dello Sport, per raggiungere un pubblico ampio e diversificato.

A gennaio 2024 è entrato in funzione il nuovo sistema gestionale I-Smart insieme all’App. Ad un anno di distanza qual è il giudizio? Ha migliorato il flusso di lavoro?  

A un anno dall’implementazione, possiamo affermare che I-Smart, insieme alla relativa App, ha portato a un’ottimizzazione dei processi e alla semplificazione delle richieste per gli utenti, migliorando la comunicazione tra Ecopneus e tutta la filiera.

I-Smart consente di avere una visione chiara e trasparente della gestione dei PFU, garantendo una migliore tracciabilità lungo tutta la filiera, dalla generazione del rifiuto alla destinazione finale. Questo ci permette di intervenire tempestivamente in caso di necessità e di ottimizzare le operazioni logistiche. Un altro vantaggio è la semplificazione nell’interazione con gli utenti grazie all’App, con cui gommisti e operatori del settore possono gestire le richieste di prelievo in modo semplice e intuitivo, direttamente dal proprio smartphone o tablet.

Anche nel 2024, come pure gli anni precedenti, Ecopneus ha superato gli obiettivi del Piano di Raccolta Nazionale e tuttavia il mercato lamenta sempre l’insufficienza dei ritiri in generale. Dove è il problema? E cosa propone Ecopneus?

È una questione complessa. Come giustamente sottolineato, Ecopneus ha costantemente superato i target di raccolta previsti dalla normativa, eppure permangono segnalazioni di difficoltà nel sistema di ritiro. Questo paradosso evidenzia una criticità strutturale del sistema, legata principalmente alla sua frammentazione. Attualmente, il sistema di gestione dei PFU in Italia è ancora troppo parcellizzato, con una molteplicità di attori e procedure che non sempre dialogano in modo efficiente.

Tuttavia, il problema non risiede tanto nella quantità di PFU raccolti, quanto nelle diversificate modalità di raccolta e gestione. Un sistema frammentato genera inefficienze e disallineamento con gi obiettivi di un sistema nazionale. Questo si traduce in disservizi per gli operatori del settore e in un mancato sfruttamento delle potenzialità dell’economia circolare.  In questo contesto, il RENTRI – il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti – rappresenta un’opportunità per migliorare la tracciabilità e la trasparenza, a beneficio dell’efficienza dell’intero processo. Se implementato in modo efficace, potrebbe favorire una gestione più strutturata e integrata, ottimizzando i flussi di raccolta.

D’altra parte, i sistemi EPR nascono con l’obiettivo di incentivare il recupero e il riutilizzo dei materiali. È quindi fondamentale che il settore della raccolta si sviluppi in modo coordinato, un sistema sinergico che metta a fattor comune le best practice degli attori coinvolti, promuovendo la collaborazione e la strutturazione funzionale. Solo così possiamo ottimizzare i processi e massimizzare l’efficienza del sistema.

È necessario semplificare e razionalizzare il quadro normativo, superando la frammentazione attuale e promuovendo un sistema più integrato e sinergico. Le applicazioni della normativa devono essere uno strumento per lo sviluppo dell’economia circolare a cui raccolta e riciclo tendono, non un freno.

In Europa stanno nascendo stabilimenti che si occupano del riciclo tramite pirolisi. Qual è la posizione di Ecopneus? Potrebbe essere un’attività che, se implementata anche in Italia, risolverebbe in tutto o in parte il problema dei PFU?

La pirolisi rappresenta una tecnologia promettente per il riciclo dei PFU e Ecopneus guarda con grande interesse a questi sviluppi, in quanto offrirebbero nuove opportunità per il recupero di materiali preziosi.

In Italia, purtroppo, scontiamo ancora una certa resistenza culturale nei confronti dei trattamenti e dei processi di recupero dei rifiuti, spesso alimentata da una scarsa conoscenza delle tecnologie disponibili. Se riuscissimo a diffondere una cultura più orientata al valore economico e ambientale del recupero dei materiali, molti dei problemi che oggi affrontiamo si risolverebbero.

Ecopneus sposa pienamente l’idea di implementare anche in Italia impianti di riciclo tramite pirolisi. Questa tecnologia, infatti, consentirebbe di recuperare materie prime seconde di elevato valore, come il carbon black, che possono essere reimmesse nel ciclo produttivo, riducendo la dipendenza da risorse vergini.


Intervista apparsa in anteprima sul magazine Best OF di marzo con lo speciale su Distribuzione, PFU, Sostenibilità e Ricostruzione

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