L’auto connessa: chi possiede i tuoi dati? Proprietà, Accesso e Utilizzo dei Dati nell’Ecosistema Digitale Automotive
Nella mattinata di ieri 25 febbraio, presso l’Automobile Club Milano, si è svolto il quarto ed ultimo episodio degli Autopromotec Talks – dedicato al Data Access nel settore automotive – organizzato da Autopromotec, la rassegna delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico.
L’incontro ha evidenziato come il Data Access rappresenti una questione quanto mai attuale e fondamentale in una società sempre più articolata ed interconnessa. Parlare di accesso ai dati, nell’aftermarket automotive e sono solo, vuol dire parlare di sicurezza, avanzamento tecnologico e di competitività.
Tutte le tematiche esplorate in occasione degli Autopromotec talks non si esauriscono qui: sostenibilità, intelligenza artificiale, Made in Italy e accesso ai dati, in quanto argomenti portantidella 30°edizione della manifestazione, verranno ulteriormente approfonditi nei giorni di fiera, dal 21 al 24 maggio 2025, presso BolognaFiere.
Nel cuore della trasformazione digitale del settore automotive, il talk “L’AUTO CONNESSA: CHI POSSIEDE I TUOI DATI?” ha cercato di illuminare le complesse dinamiche che regolano la gestione dei dati nei veicoli moderni. L’interconnessione tra sistemi di intelligenza artificiale e tecnologie di connettività ha aperto la strada a nuove opportunità, ma anche a interrogativi cruciali: chi possiede realmente i dati generati da ogni veicolo? E come possono essere gestiti per garantire sicurezza, innovazione e tutela dei diritti?
L’incontro, svoltosi presso la prestigiosa sede dell’Automobil Club Milano, ha riunito esperti di diverse discipline – dalla ricerca accademica al diritto, dalla gestione del Registro Automobilistico fino alle tecnologie di precisione applicate all’assetto dei veicoli e alla diagnostica – per offrire un’analisi multidimensionale di un settore in rapida evoluzione. Dopo il saluto del Vice Presidente dell’AC Milano Pietro Meda il Professor Fabio Orecchini, Ordinario di Sistemi per l’Energia e l’Ambiente presso l’Università degli Studi Guglielmo Marconi e Direttore dell’Osservatorio Auto e Mobilità presso la LUISS Business School, apre il dibattito presentando il concept innovativo dell’Automobile Sapiens.
Automobilista Sapiens: verso un nuovo paradigma di mobilità
Fabio Orecchini, basandosi sulla ricerca “Dall’Automobile Sapiens, all’Automobilista Sapiens – Reazioni, aspettative e timori nei confronti dell’auto della nuova specie ed analisi della sua diffusione sul mercato”, Orecchini illustra come la trasformazione digitale stia ridefinendo il ruolo dell’automobilista.
Secondo i dati raccolti, un’ampia maggioranza di automobilisti, con un’età media di 34 anni e un reddito medio inferiore a 30.000 euro, è pronta ad abbracciare l’era della mobilità intelligente. Dopo aver visionato un video esplicativo, oltre il 50% degli intervistati si è detto predisposto ad accettare un veicolo dotato di sistemi di intelligenza artificiale capaci di prendere decisioni autonome e di ottimizzare l’esperienza di guida quotidiana. La familiarità con le tecnologie IA è elevata: quasi il 70% dei partecipanti dichiara un livello medio-alto di conoscenza, mentre il 75,8% ritiene la tecnologia estremamente innovativa.
Questo entusiasmo, seppur riferito a un prodotto ancora in fase embrionale, evidenzia come l’Automobile Sapiens rappresenti non solo una rivoluzione tecnica, ma anche il precursore di un nuovo ecosistema: quello dei dati. Ogni veicolo, infatti, diventerà un “gemello digitale” in cui la raccolta, l’analisi e l’utilizzo tempestivo delle informazioni saranno il motore che guiderà funzioni operative, sicurezza e personalizzazione dei servizi.
La gestione e la proprietà dei dati sono al centro della trasformazione digitale nel settore automotive. Gli interventi del Prof. Al Mureden e di Michele Mangano offrono, rispettivamente, una prospettiva giuridica e una visione operativa, delineando le sfide e le opportunità di un ecosistema in cui la trasparenza, la sicurezza e la regolamentazione dei dati rappresentano pilastri fondamentali per il futuro della mobilità.
My Car, My Data? La proprietà dei dati tra persona e mercato
Nel suo intervento per inquadrare la tematica dal punto di vista normativo, il Prof. Enrico Al Mureden – Università di Bologna, parte dall’assunto che con quasi 18 milioni di veicoli connessi in Italia – ovvero il 45% del parco circolante – la Connected Car si impone come una Disruptive Technology, che richiede un intervento regolatorio organico. Le automobili connesse generano e trasmettono una quantità imponente di dati: informazioni sulla posizione, lo stile di guida, la diagnostica del veicolo e, in alcuni casi, dati biometrici. Questi elementi sollevano interrogativi fondamentali riguardanti la proprietà e l’utilizzo delle informazioni:
- Proprietà e Controllo dei Dati:
I dati, pur essendo prodotti dal veicolo, risultano intrinsecamente legati all’utente. Tuttavia, le case automobilistiche spesso rivendicano il controllo su di essi, generando una discussione su chi, tra costruttore, conducente e proprietario, debba effettivamente detenerne i diritti. - Bilanciamento Funzionale e Diritti della Persona:
Occorre distinguere i dati utili per migliorare servizi di mobilità, sicurezza stradale ed efficienza del traffico. Al contempo, la tutela della privacy si deve armonizzare con la protezione della salute (art. 32 Cost.) e con le esigenze di iniziativa economica privata (art. 41 Cost.), evidenziando la funzione sociale della proprietà dei dati. - Quadro Normativo e Soluzioni Interpretative:
La regolamentazione europea – attraverso il GDPR, il Data Act e l’AI Act – mira a garantire la protezione e la trasparenza nella gestione dei dati, sebbene permangano incertezze e lacune, soprattutto in relazione a:- Il consenso informato e chiaro per l’uso dei dati
- La sicurezza e il rischio di cyber-attacchi
- Le responsabilità per violazioni e la sicurezza informatica
- L’uso commerciale e la profilazione degli utenti, con possibili impatti su pubblicità mirata o vendita a terzi
- La condivisione dei dati con autorità pubbliche e forze dell’ordine, in un delicato bilanciamento tra sicurezza pubblica e diritto alla privacy
La questione centrale riguarda chi detiene i dati: case automobilistiche, conducenti o fornitori di servizi digitali. Le normative europee (GDPR, Data Act, AI Act) mirano a garantire trasparenza, sicurezza e consenso informato, ma permangono incertezze su profilazione, condivisione con terzi e responsabilità per cyber-attacchi. Le possibili soluzioni prospettate includono modelli di gestione condivisa dei dati tra case automobilistiche, proprietari e terze parti, con diritti chiaramente definiti per l’utente finale, nonché l’adozione di tecnologie innovative per la tutela della privacy. Una possibile soluzione è una gestione condivisa dei dati con tecnologie per la tutela della privacy. Poiché i dati non rientrano nelle tradizionali categorie di proprietà, diventa cruciale un’interpretazione giuridica capace di connettere le diverse discipline, garantendo un equilibrio tra mercato e diritti della persona.
Il Pubblico Registro Automobilistico (PRA)
Michele Mangano, Dirigente della Direzione Gestione e Sviluppo del PRA presso l’ACI, evidenzia il ruolo fondamentale del Pubblico Registro Automobilistico nel garantire certezze giuridiche e trasparenza nelle transazioni del mercato automotive. Il PRA è l’archivio ufficiale in cui vengono registrate le vicende giuridiche dei veicoli – dalle compravendite alle ipoteche fino ai vincoli amministrativi – offrendo così una solida garanzia di:
- Prevenzione delle Frodi e Semplificazione Burocratica:
Il PRA rappresenta un cardine del sistema giuridico-amministrativo, facilitando il controllo e la tracciabilità dei passaggi di proprietà e contribuendo alla semplificazione delle procedure per le Pubbliche Amministrazioni e gli operatori del settore. - Innovazione nei Servizi:
Con dati aggiornati e affidabili, il PRA supporta lo sviluppo di servizi innovativi per la gestione del parco veicoli, campagne di sicurezza, avvisi di scadenze revisioni e analisi statistiche.
Alcuni dati significativi includono:- Veicoli registrati: 54.813.606 (dato aggiornato al 31.12.2023)
- Trascrizioni previste per il 2024: 17.392.543 (comprendenti prime iscrizioni, trasferimenti di proprietà, radiazioni, ipoteche e altro)
- Consultazioni/Forniture dati nel 2024: circa 53 milioni, attraverso web service, API e modalità offline
L’ACI gestisce il PRA su delega dello Stato, secondo le normative RDL 436/1927 e RD 1814/1927, garantendo così un sistema che tutela i diritti dei cittadini e supporta le funzioni connesse alla proprietà e alla circolazione dei veicoli.
Gli interventi delle aziende del settore completano il quadro di un ecosistema automotive in trasformazione, in cui la gestione dei dati – sia per l’assetto dei veicoli che per gli aggiornamenti software – riveste un ruolo centrale nel garantire sicurezza, conformità e innovazione.
L’arte dell’assetto perfetto: 100.000 modelli diversi
Il settore automotive si caratterizza per una diversità straordinaria: esistono circa 90.000 tipologie di autoveicoli (senza contare bus e autocarri) e ogni anno si aggiungono dai 1.000 ai 2.000 nuovi modelli, a seguito di restyling, innovazioni tecnologiche e modifiche costruttive. Per garantire la sicurezza, l’efficienza e il comfort di guida, la regolazione ottimale dell’assetto richiede la conoscenza di almeno 47 parametri, che spaziano da misurazioni dimensionali (come carreggiate e passo) agli angoli di convergenza, camber, king-pin e altri indicatori critici.
“Tradizionalmente, il flusso informativo per reperire questi dati seguiva il percorso Costruttore – concessionario – gommista, un iter spesso caratterizzato da ritardi e difficoltà nell’aggiornamento tempestivo delle informazioni. Oggi – spiega Fabio Boni – Direttore Generale Fasep “la nostra azienda si avvale di “fornitori di dati” e ha lanciato il portale Data.fasep.it, una piattaforma innovativa che consente ai distributori di accedere e aggiornare in quasi tempo reale i dati tecnici relativi a ciascun modello, anche in presenza di variazioni nomenclaturali dovute ai differenti mercati internazionali.”
Questa rivoluzione digitale non solo migliora la tempestività e la precisione degli aggiornamenti, ma sottolinea come il valore dell’informazione risieda nella sua immediata fruibilità: avere i dati integrati nel sistema, pronti a essere consultati nel momento del bisogno, è fondamentale per garantire un assetto perfetto e sicuro. Al contempo, si evidenziano interessi in conflitto, in cui i costruttori, vendendo e proteggendo i dati tramite politiche di licensing, tendono a controllare l’accesso alle informazioni essenziali, lasciando Fasep a mediare tra esigenze operative e riservatezza contrattuale.
Che versione ho? L’aggiornamento software per la revisione
Nel mondo dell’auto moderna, il passaggio al concetto di Software Defined Vehicle (SDV) ha spostato l’attenzione dal solo hardware alle complesse architetture software che governano ogni funzione del veicolo. Un’auto di oggi può vantare dalle 20 alle 50 centraline, ciascuna con un software che varia da 2 a 20 milioni di linee di codice – mentre modelli altamente digitalizzati, come alcuni SDV, possono raggiungere la soglia di 100-200 milioni di linee. Per fare un confronto, il cockpit di un Boeing 787 conta circa 14 milioni di linee di codice, evidenziando la portata del fenomeno.
Andrea Cantadori – R&D Senior Consultant, MAHLE Aftermarket Italy – affronta le problematiche emergenti dagli aggiornamenti software, spesso realizzati in modalità OTA (Over-The-Air). Questi aggiornamenti sollevano domande cruciali:
- Conformità e Sicurezza: Un aggiornamento software garantisce che l’auto rimanga conforme alle normative, sicura per la guida e non comprometta le prestazioni ambientali?
- Trasparenza del Sistema: Come si può verificare quale versione del software sia installata in ciascuna centralina, e come assicurarsi che ogni aggiornamento rispetti i requisiti di omologazione?
- Responsabilità e Controlli: In caso di aggiornamenti non autorizzati o errori, chi è responsabile? Attualmente, il costruttore stesso deve garantire, tramite processi interni, che gli aggiornamenti non alterino le caratteristiche omologate del veicolo.
Il sistema di revisione in Italia, che annualmente si avvale di 16 milioni di controlli in circa 9.000 centri autorizzati, utilizza già strumenti come lo scantool per monitorare parametri quali lo stato della MIL, i readiness test, i chilometri registrati e i dati di consumo. Tuttavia, non esiste ancora un metodo standardizzato per leggere e verificare le versioni software delle centraline, dato che tali informazioni sono rese disponibili solo a partner selezionati e spesso a pagamento.
Soluzioni innovative, come quelle sviluppate dal gruppo MAHLE – ad esempio, sistemi come ODO SCAN per il controllo dei chilometri reali e E-SCAN per lo stato di salute delle batterie – rappresentano tentativi di colmare questo vuoto. Tuttavia, rimane la necessità di adottare standard regolamentati per garantire trasparenza e sicurezza nell’aggiornamento dei software, elemento imprescindibile in un’era in cui il valore del veicolo è sempre più definito dalla sua componente digitale.
L’evoluzione dei veicoli connessi e la crescente complessità dei sistemi elettronici hanno aperto nuove sfide anche nel settore dell’autoriparazione. L’accesso ai dati diagnostici e riparativi, fondamentali per la manutenzione dei veicoli moderni, rappresenta oggi un nodo critico per garantire competitività, sicurezza e pluralità di operatori nel mercato. In questo ambito, le realtà votate alla diagnostica forniscono spunti preziosi.
Dati accessibili, officine aperte: la rivoluzione dell’autoriparazione
Igino De Lotto, Marketing Manager, Texa SpA, evidenzia come, negli ultimi anni, l’accesso ai dati delle auto connesse è diventato un tema cruciale per le officine indipendenti. Dal 2018, molte case automobilistiche hanno introdotto sistemi di protezione che limitano la diagnosi e la riparazione, creando ostacoli per il mercato indipendente. Oggi oltre 500 modelli sono dotati di queste restrizioni, che si traducono in barriere tecniche e commerciali per il mercato indipendente dell’autoriparazione.
Queste restrizioni sollevano un conflitto tra la sicurezza informatica dei veicoli e il diritto alla riparazione, che dovrebbe garantire agli autoriparatori indipendenti la possibilità di operare su qualsiasi auto. In Europa, l’accesso ai dati non è sempre chiaro, standardizzato o economico, mentre in altri paesi, come gli Stati Uniti, esistono sistemi più trasparenti.
Per i clienti, questo significa meno possibilità di scelta e costi potenzialmente più alti. Le officine indipendenti offrono capillarità e flessibilità, mentre le reti ufficiali seguono standard rigidi. Tuttavia, con l’aumento della tecnologia nei veicoli, le competenze richieste sono sempre più avanzate, spingendo i due mondi a una maggiore integrazione.
Per favorire una maggiore competitività e garantire all’automobilista la possibilità di scegliere tra operatori OEM e IAM, è fondamentale investire in capitale umano, attrezzature moderne e, soprattutto, in soluzioni che consentano un accesso agevole e sicuro ai dati diagnostici. Da luglio 2024 sono obbligatori 12 sistemi di assistenza alla guida (ADAS). Questa complessità ha creato quindi nuovi fabbisogni riparativi: le vetture non entrano più in assistenza solo per problematiche meccaniche o per svolgere la manutenzione ordinaria o straordinaria, ma il tecnico autoriparatore deve essere in grado di intervenire in presenza di un ampio ventaglio di possibili cause.
Investire in formazione, attrezzature moderne e accesso ai dati è essenziale per il futuro della riparazione indipendente. A Autopromotec, TEXA presenterà soluzioni per affrontare queste sfide, incluse nuove collaborazioni per la diagnosi protetta e strumenti per la manutenzione dei veicoli anche elettrici.
Riparatori 4.0: l’era degli ADAS è già qui
Marco Pozzatello, AD e Socio Fondatore, Adas Mobile Group, illustra come l’introduzione dei sistemi di assistenza alla guida (ADAS) abbia rivoluzionato il settore della riparazione
ADAS Mobile nasce per rispondere alle nuove esigenze del settore riparativo, evolutosi con l’introduzione dei sistemi ADAS. La piattaforma offre supporto tecnico via app, geolocalizza i centri specializzati, integra diagnosi remota e propone formazione avanzata. Con oltre 300 point e una flotta in espansione, garantisce calibrazioni “dove serve, quando serve”. Il network partecipa alla definizione delle normative e supporta la certificazione SERMI. ADAM, assistente vocale AI, ottimizza la calibrazione ADAS grazie ai dati di oltre 40.000 interventi. Con l’obbligo ADAS 2024, ADAM potrà supportare fino a 1,5 milioni di veicoli nel primo anno.
Guardare oltre: il parabrezza come elemento chiave della sicurezza
Roberto Nicolini, Head of Product Management, Nexion SpA, porta l’attenzione su un componente ormai emblematico dei veicoli moderni: il parabrezza.
Il parabrezza delle auto moderne non è più solo un vetro di protezione, ma un elemento chiave per la sicurezza stradale. Ospita infatti sensori e telecamere essenziali per i sistemi di assistenza alla guida (ADAS), resi obbligatori dal regolamento europeo 2019/2144. Questi dispositivi aiutano a mantenere la corsia, riconoscere segnali stradali e frenare automaticamente in caso di emergenza.
Le telecamere possono acquisire fino a 60 immagini al secondo per monitorare l’ambiente e reagire rapidamente ai pericoli. Sensori LiDAR, rilevatori di pioggia e di luminosità ottimizzano la guida adattando fari e tergicristalli alle condizioni esterne.
Ogni anno in Italia si registrano oltre 1,8 milioni di rotture di cristalli, e quando il parabrezza viene sostituito, i sensori devono essere ricalibrati. Una calibrazione errata può compromettere il funzionamento degli ADAS, aumentando il rischio di incidenti. La condivisione dei dati tra veicoli e infrastrutture (V2X) potrà migliorare ulteriormente la sicurezza, segnalando pericoli in tempo reale. In sintesi, il parabrezza è diventato un dispositivo tecnologico avanzato, la cui corretta manutenzione è fondamentale per una guida più sicura.
Nexion SpA sottolinea l’importanza del fatto che i costruttori rendano disponibili, in maniera chiara e standardizzata, i dati necessari per la calibrazione, affinché le officine – sia OEM che indipendenti – possano intervenire con precisione, contribuendo a un ecosistema in cui la sicurezza e l’efficienza dei veicoli siano garantite anche dopo gli interventi di riparazione. L’accesso ai dati diagnostici e riparativi sta trasformando il panorama dell’autoriparazione, mettendo al centro la necessità di standardizzazione, trasparenza e innovazione tecnologica. L’integrazione di nuove soluzioni, dalla diagnosi remota alla calibrazione assistita, è destinata a rendere le officine indipendenti più competitive, garantendo al contempo una maggiore sicurezza e soddisfazione per l’automobilista.
“I dati sono il nuovo petrolio”
Stefano Giorgi, Business Development Manager di Gilbarco Italia, commenta come la citazione di Clive Humby del 2006, titolo del suo intervento, sia un concetto più attuale che mai, soprattutto nel settore delle 22.187 stazioni di rifornimento italiane. I dati oggi valgono quanto il petrolio. Analizzarli aiuta le aziende a migliorare efficienza, manutenzione e strategie di vendita. Nel settore delle stazioni di servizio, la gestione dei dati è fondamentale per comprendere i clienti e ottimizzare prezzi e servizi. In Italia con oltre 22.000 impianti e milioni di rifornimenti ogni anno: raccogliere e analizzare queste informazioni aiuta a migliorare l’esperienza degli automobilisti.
L’Intelligenza Artificiale e il machine learning possono prevedere la domanda di carburante, ridurre costi e ottimizzare la manutenzione. Tecnologie come il sistema AVI prevengono frodi e migliorano la gestione delle flotte, mentre i pagamenti digitali in auto semplificano la vita dei clienti. Anche la definizione dinamica dei prezzi, basata su dati di traffico e meteo, permette di massimizzare vendite e profitti. Tuttavia, l’uso dei dati deve essere regolamentato per garantire trasparenza e protezione degli utenti. Le normative, come il GDPR, tutelano i consumatori e impongono alle aziende di gestire i dati in modo responsabile. Il futuro della mobilità sarà sempre più connesso, sicuro e personalizzato grazie all’analisi intelligente delle informazioni. Soluzioni innovative come AVI di Orpak e AI di Gilbarco stanno ridefinendo il settore, trasformando la mobilità in un ecosistema sempre più connesso e intelligente.
Chiude l’incontro Renzo Servadei – AD di Autopromotec – che preannuncia come l’edizione del 2025 sarà un appuntamento imperdibile per tutti i professionisti dell’aftermarket che vogliono confrontarsi con le sfide e le opportunità di un settore in continua evoluzione. Con un’area espositiva ancora più ampia e un’offerta di altissimo livello in termini di innovazioni, dibattiti e soluzioni tecnologiche, la 30ª edizione della biennale sarà il modo migliore per celebrare i suoi 60 anni.
“In Autopromotec, quello dell’auto connessa è un tema di straordinaria importanza, non solo per l’industria, ma anche per l’automobilista.” <racconta Servadei>” In fiera sarà possibile, oltre a vedere l’evoluzione delle norme che in questo momento sono in fase di definizione e di promulgazione, anche toccare con mano i tools che gestiscono i software che giocano un ruolo da protagonisti in questa rivoluzione del Software Defined Vehicle. La trentesima edizione vuole farsi portavoce e spazio di dibattito per tutte le tematiche che sono di estrema attualità ed importanza per l’aftermarket automotive. Ci tengo a ricordare che questo roadshow di Autopromotec Talks, che si è concluso con l’incontro di oggi, ha voluto mettere a tema questioni cruciali come Sostenibilità, Made in Italy, Intelligenza Artificiale e Connettività. Tutti questi argomenti saranno l’anima della prossima edizione, il fulcro intorno cui è stata pensata.”
L’appuntamento è a Bologna, dal 21 al 24 maggio 2025: un’occasione unica per scoprire il futuro e il presente della mobilità e dell’aftermarket.