Clepa: le perdite di posti di lavoro nell’automotive aumentano mentre la domanda rimane al di sotto delle aspettative
L’industria europea delle forniture automobilistiche ha dovuto affrontare un anno difficile nel 2024, caratterizzato da un calo della domanda e da livelli di produzione inferiori. La produzione di automobili continua a essere inferiore del 20%, o 3 milioni di unità, rispetto ai livelli pre-pandemia. Inoltre, gli elevati prezzi dell’energia e l’inflazione registrata dal 2020 in poi hanno eroso il vantaggio competitivo dell’Europa rispetto a Cina e Nord America.
Le conseguenze sono gravi: nel solo 2024 sono stati annunciati 54.000 tagli di posti di lavoro nel settore delle forniture automobilistiche. Gli investimenti in progetti di veicoli elettrici, come componenti per l’elettromobilità o batterie, sono crollati, con molti progetti posticipati, ridimensionati o annullati del tutto. Inoltre, oltre due terzi dei fornitori automobilistici segnalano margini inferiori al livello necessario per sostenere investimenti cruciali in nuove tecnologie e modernizzazione della produzione.
A meno che la domanda non riprenda e l’Europa non riacquisti competitività, l’ondata di perdite di posti di lavoro continuerà per molti anni a venire, lasciando l’industria e la sua forza lavoro in una posizione precaria.
I tagli di posti di lavoro del 2024 hanno superato le perdite combinate degli anni di pandemia
Solo nel 2024, i fornitori del settore automobilistico hanno annunciato che saranno tagliati 54.000 posti di lavoro, la maggior parte dei quali nei prossimi due-cinque anni. Ciò supera i tagli di posti di lavoro annunciati durante gli anni di pandemia di COVID-19 2020 e 2021 combinati, quando sono stati dichiarati 53.700 tagli di posti di lavoro. Dal 2019, i fornitori del settore automobilistico hanno annunciato un totale di 145.000 tagli di posti di lavoro, mentre sono stati creati solo 51.000 nuovi posti di lavoro.
Un significativo calo del 20% nella produzione annuale di veicoli in tutta l’UE, unito all’aumento dei costi energetici e di produzione, ha colpito la domanda e indebolito la competitività dei componenti realizzati in Europa. L’attuale passaggio all’elettrificazione sta aggiungendo pressione. Uno studio di PwC Strategy& pubblicato nel 2021, che esaminava specificamente l’impatto occupazionale dei veicoli elettrici nel settore della fornitura automobilistica, stimava fino a 500.000 perdite di posti di lavoro nei successivi 15 anni legate alla transizione, nonostante la potenziale creazione di 226.000 nuove posizioni.
La produzione UE rimane 3 milioni di auto al di sotto dei livelli pre-pandemia
Nel 2024, l’UE ha probabilmente prodotto circa 700.000 veicoli in meno rispetto al 2023 e 3,2 milioni di veicoli in meno rispetto ai livelli pre-pandemia, secondo le previsioni di novembre di GlobalData (LMCA).
La crescita prevista nella produzione di veicoli elettrici a batteria per il 2024 non si è concretizzata: è infatti in leggero calo rispetto al 2023. Tuttavia, GlobalData (LMCA) prevede una ripresa per il 2025, con veicoli elettrici, inclusi veicoli elettrici a batteria e veicoli elettrici ibridi plug-in, che dovrebbero rappresentare fino al 27% della produzione totale di veicoli, rispetto al 20% del 2024.
Nonostante ciò, i fornitori del settore automobilistico rimangono cauti sul ritmo della transizione del gruppo propulsore. A ottobre, il 65% dei membri CLEPA si aspettava che la penetrazione del mercato BEV rimanesse al di sotto del 50% entro il 2030. Le previsioni di mercato più ampie suggeriscono un assorbimento leggermente maggiore, ma indicano anche un rallentamento, con la produzione di EV UE tra il 2025 e il 2030 ora rivista al ribasso di un totale di cinque o sei milioni di unità per il periodo.
Il margine di profitto è insufficiente, ostacolando gli investimenti critici
Secondo l’ultimo sondaggio di McKinsey e CLEPA, dal 2020 solo circa un terzo dei fornitori del settore automobilistico ha mantenuto livelli di profitto sani. Ancora più preoccupante è il fatto che il 38% degli intervistati prevede un EBIT negativo o marginale nel 2024, a sottolineare la persistente tensione finanziaria del settore.
Le sfide di redditività hanno continuato a gravare pesantemente sul settore nel 2024, con il 65% dei fornitori del settore automobilistico che ha lottato per mantenere margini di profitto superiori al 5%, la soglia minima necessaria per investimenti sostenibili nelle tecnologie future.
Gli investimenti nella produzione di componenti per veicoli elettrici scendono al minimo storico
Dopo anni di crescita costante, gli investimenti nei componenti per veicoli elettrici in tutta l’UE sono diminuiti drasticamente nel 2024. Dal 2020 al 2022, gli investimenti diretti nei componenti per veicoli elettrici sono aumentati, con investimenti di capitale che hanno raggiunto il picco stimato di 18,15 miliardi di euro nel 2022.
Mentre gli investimenti correlati ai veicoli elettrici sono rimasti forti nel 2023, sono crollati nel 2024, scendendo a 5,64 miliardi di euro, il livello più basso dal 2019.
Un fattore chiave alla base di questa flessione è la domanda di veicoli elettrici più debole del previsto, che ha avuto un impatto significativo sulle decisioni di investimento. Inoltre, almeno otto aziende hanno posticipato o abbandonato i progetti europei sulle batterie per veicoli elettrici nel 2024.