Noleggio veicoli: immatricolazioni in ulteriore calo nel quarto trimestre 2024
Le immatricolazioni del noleggio veicoli (auto + veicoli commerciali leggeri) hanno fatto segnare un’ulteriore e più accentuata contrazione nel quarto trimestre 2024: un rallentamento che sfiora il 21%, molto forte per il lungo termine (-22%) e meno accentuato per il breve termine (-10,36%). Alla conclusione del 2024, il mercato del noleggio di vetture e veicoli commerciali chiude in negativo: -10,13% (auto in calo dell’11,74% e veicoli commerciali leggeri stabili a -0,2%).
Sono questi i principali dati e spunti che emergono dall’analisi trimestrale sul settore del noleggio veicoli promossa da ANIASA, l’Associazione che in Confindustria rappresenta il settore della mobilità pay-per-use e dalla società di analisi di mercato Dataforce.
I dati negativi che emergono nell’analisi del quarto trimestre e dell’annata in generale indicano che il comparto del noleggio, in particolare nel settore del lungo termine, performa al di sotto del mercato dell’auto nel suo complesso (che nel 2024 ha fatto segnare -0,43% nella somma autovetture + veicoli commerciali leggeri). Va però precisato che il confronto con l’annata 2023 è con quella che in ambito noleggio a lungo termine (NLT) aveva rappresentato un vero record delle immatricolazioni. Infatti, il 2023 aveva beneficiato di un ampio portafoglio ordini legato anche alle ritardate consegne del 2021 e 2022. Il noleggio a breve termine (NBT), invece, per la prima volta dopo la pandemia Covid-19, è tornato a crescere con decisione; ma l’accelerazione dei primi mesi dell’anno si è poi affievolita, soprattutto nel secondo semestre. Nonostante la spinta si sia ridotta, il settore dei rent a car è riuscito a targare quasi 100.000 veicoli (+14,57%) e ha conquistato una quota di mercato del 5,7%. Per il noleggio a lungo termine, invece, la market share 2024 è scesa al 21,3% con un volume di targhe di 374.000 unità. Complessivamente il comparto del noleggio “pesa” sul mercato il 27%.
“La non lieve riduzione di immatricolazioni a noleggio registratasi nel 2024 rispetto all’annata record del 2023 è dovuta non solo al calo fisiologico verificatosi dopo la consistente ripresa post- pandemia, ma anche alla complessa situazione che sta attraversando l’intero automotive nazionale ed europeo. Una situazione che vede peraltro il crescente apprezzamento della formula del noleggio, come attestato all’ininterrotto aumento della flotta circolante. All’orizzonte continuano purtroppo a pesare sul settore incertezze normative e regolamentari che con l’ultima Legge di Bilancio si sono ulteriormente radicate con un aggravio economico a carico di oltre 1 milione di lavoratori dipendenti che utilizzano l’auto aziendale. Un appesantimento che potrebbe comportare un’ulteriore frenata delle immatricolazioni nei prossimi mesi. Senza un cambio di rotta sulle politiche sull’auto a noleggio e sulla mobilità pay-per-use nel nostro Paese gli obiettivi fissati in termini di transizione ecologica della nostra mobilità e ripresa di un settore industriale centrale per l’economia sono destinati a restare sulla carta.”, ha commentato il Presidente ANIASA Alberto Viano.
Top 5 autoveicoli più noleggiati
Sebbene nella classifica generale del 2024 la Fiat Panda rimanga il modello più noleggiato in assoluto sia nel breve sia nel lungo termine, con un totale di oltre 24.000 unità (-23%), la graduatoria del quarto trimestre è molto differente rispetto ai mesi precedenti. Nel noleggio a lungo termine, il modello più richiesto è infatti la Volkswagen Tiguan, con un notevole balzo in avanti delle immatricolazioni: rispetto al Q4 del 2023 le nuove targhe sono passate da 2.052 a 3.830 (+87%). A seguire Fiat Panda (che nel quarto trimestre perde quasi due immatricolazioni di NLT su tre, e nel cumulato annuo flette del 30%). Terza si piazza BMW X1, che sale del 72% in un mercato NLT del quarto trimestre che è in contrazione del 21,85%. Al quarto posto Toyota C-HR che ha più che raddoppiato le targhe. La quinta della Top 5 NLT è Kia Sportage, che però è l’unica della graduatoria a mantenersi sugli stessi livelli del Q4 2023. Tra i veicoli commerciali leggeri, il modello più noleggiato è una conferma: il Fiat Doblò (+73%). Nelle posizioni successive Fiat Ducato (-53%), Peugeot Boxer (+125%), Ford Transit (-15%) e Fiat Scudo (+10,5%).
Nel noleggio a breve termine la Top 5 delle vetture vede al primo posto MG ZS, anche se in flessione nel Q4 (-14,5%), seguita da un terzetto di Volkswagen: T-Cross (+14,2%), Taigo (+260%) e T-Roc (-50,5%). La quinta piazza è appannaggio di MG 3 (modello all’esordio nel 2024). In ambito LCV, Iveco Daily mantiene il primato, a seguire Toyota Proace City, Peugeot Boxer, Maxus Deliver 9 e Isuzu N-Series.
L’analisi per utilizzatore
Nel noleggio a lungo termine, confrontando le quote di mercato del noleggio ai privati (con e senza P.Iva) e di quello ad aziende del 2024 con i quattro anni precedenti, si nota che la quota dei privati, in fortissima crescita tra il 2020 e il 2021, si è poi ridotta di 4,1 punti nel 2022 (ritornando allo stesso livello del 2020), per poi scendere ancora di più di 4 punti nel 2023, arrivando a una market share del 14,4%. Un modesto segnale di ripresa si è invece registrato quest’anno, con una risalita di quasi un punto e mezzo, raggiungendo una market share del 15,8%. Oltre 84 noleggi su 100 nel 2024 sono dunque appannaggio dei clienti aziendali.
Se si esclude una contrazione delle immatricolazioni di NLT aziendale nel 2021 conseguente alla pandemia, il dato del noleggio alle imprese è sempre salito di quota, fino a stabilizzarsi nel 2024 su livelli appena inferiori. Vale la pena di sottolineare che Il noleggio a privati fino a maggio ’24 ha sofferto dell’ingiusta discriminazione sugli incentivi.
L’analisi per alimentazione
Pur con una contrazione nei volumi di oltre 20 punti percentuali, nel noleggio a lungo termine di auto l’alimentazione più diffusa nel 2024 è tornata a essere quella a gasolio (comprese le mild hybrid) con una quota del 39%. Nel quarto trimestre le diesel hanno sfiorato addirittura il 41% di market share e hanno perso nei volumi soltanto il 9%, a fronte di un calo del 37,5% delle benzina (e del 22% del mercato NLT Passenger Cars nel suo complesso). Nel quarto trimestre la quota di mercato del benzina (comprese le mild hybrid) è stata del 33%, quando nel 2024 (primi 9 mesi) si era attestata attorno al 37%, ossia una market share molto vicina a quella del diesel (39%).
Le “ibride vere”, ossia full e plug-in, nel quarto trimestre hanno cumulativamente superato il 19% del mercato del long rent. Ma mentre le full hybrid sono stabili nei volumi, le plug-in hybrid sono invece in decisa flessione (-26%). Le full hybrid risultano l’unico tipo di alimentazione in netta crescita quest’anno (+26%). Le auto elettriche si confermano nell’anno sugli stessi livelli di volumi del 2023, ma nel quarto trimestre la flessione delle immatricolazioni di NLT è stata pesante: -19%. Nei 12 mesi del 2024 la quota delle BEV nel NLT è del 5,5%. Le auto a gas sono in calo (-11%, ma ben del 42,5% nel cumulato annuo) e comunque si attestano su volumi e quote di mercato trascurabili, contrariamente a quanto avviene nel mercato dei privati.
Nei veicoli commerciali leggeri, il diesel si mantiene su percentuali di valore assoluto: sfiora l’88% nell’annata (e cresce nel quarto trimestre fino a sfiorare il 90%). I mezzi commerciali a benzina sono scesi addirittura al 3,3% quando nel primo semestre avevano sfiorato il 10%. Gli “ibridi veri” valgono poco meno del 2% di market share, quindi sono quasi inesistenti: appena 351 immatricolazioni nell’ultimo trimestre (317 full hybrid, 34 plug-in hybrid). I veicoli elettrici hanno attenuato il rallentamento, ma il risultato del 2024 è desolante: -48%. Lo scorso anno sono stati targati appena 1.854 BEV. L’anno scorso nei 12 mesi furono 3.552. La quota di mercato dei veicoli commerci ali a corrente è sotto al 3%.
Nel noleggio a breve termine, benzina (48% di quota nel quarto trimestre) e diesel (31,5%) si spartiscono quasi tutto il mercato delle auto. Questi dati però sono un po’ in controtendenza rispetto a quelli dei 12 mesi complessivi: il benzina nel 2024 vale il 62% di quota e il diesel il 28,5%. Le full hybrid sono salite al 14,5% di share (4,8% nell’intero anno) e le plug-in hybrid sono stabili attorno ai 2,5 punti di quota. Le auto elettriche rimangono poche nel comparto dei rent-a-car: appena il 2,5% nel quarto trimestre e 1,8% nel totale 2024. Sempre più trascurabile la presenza delle auto a gas tra i noleggiatori del breve termine.
Tra i veicoli commerciali leggeri, il noleggio a breve termine evidenzia una scelta pressoché obbligata verso il diesel: circa il 94% di quota di mercato nell’ultimo trimestre e nell’anno intero. Nemmeno il benzina è preso in considerazione da questo canale, con una quota di poco superiore a 1 punto. Veicoli elettrici e a gas praticamente inesistenti in questo canale, sebbene quelli BEV siano saliti al 3,4% di market share (si tratta comunque di appena 65 unità).
L’analisi per fasce di emissioni co2
Nella fascia di emissioni più virtuosa (da 0 a 20 g/km di CO2, ossia le auto elettriche e pochissime plug-in di ultima generazione), oltre un’auto su due quest’anno è acquistata dai privati (esattamente il 54%). Nel quarto trimestre (ma anche nell’anno intero) la quota di mercato del NLT sulle auto a corrente si conferma al 33%. Le aziende che acquistano direttamente rappresentano in questa fascia di emissioni il 10% degli acquisti: più del doppio della quota di mercato sul mercato nel suo complesso, in cui questo canale vale il 5%.
Nella fascia da 21 a 60 g/km di CO2, ossia quella delle auto prevalentemente con sistema di alimentazione plug-in hybrid, il noleggio a lungo termine mantiene quest’anno la quota maggiore: 48%, ma nel quarto trimestre scende al 41%. Grazie anche al fatto che gli incentivi 2024 sono stati sempre disponibili fino a dicembre, i privati hanno incrementato nell’ultimo trimestre la propria quota fino al 44%, rispetto al 37% dell’intero 2024. Sempre nel quarto trimestre, le aziende che acquistano direttamente sono salite al 13% e i noleggi a breve termine sono scesi al 2%.
Nella fascia da 61 a 135 g/km di CO2, l’ultima considerata dagli incentivi statali secondo lo schema 2024, è netto il predominio dei clienti privati (72% da gennaio a dicembre, ma nell’ultimo trimestre hanno raggiunto il 77%). Il noleggio a lungo termine è la seconda forza del mercato: 18% di market share quest’anno, ma in calo al 17% nel quarto trimestre. Anche nelle due fasce successive (136-160 g/km e 161-190 g/km) è evidente che la maggior parte delle auto vengano acquistate dai privati. Però, più crescono i livelli di emissioni, più aumentano le immatricolazioni aziendali: nella fascia fino a 160 g/km la quota delle auto intestate ai clienti business nell’ultimo trimestre è soltanto del 9%, in quella da 161 a 190 g/km questa quota sale fino al 16%. Accade il contrario, invece, nella quota del NLT: al 31% di market share fino a 160 g/km, al 26% nella fascia fino a 190 g/km. Nell’ultima fascia di emissioni, quella dei veicoli che superano i 190 g/km, la rilevanza dell’utenza business in proprietà è ancora più alta: 34% nel quarto trimestre e quindi molto vicina al 41% fatto segnare dai privati. Il noleggio a lungo termine vale in questo segmento il 22% di quota di mercato, in crescita negli ultimi mesi.
Forecast noleggio 2025
In attesa di conoscere l’effettiva applicazione del nuovo sistema di calcolo del fringe benefit e di una decisione dell’UE in merito alle multe per lo sforamento dei limiti di emissioni nelle nuove immatricolazioni (alcuni Paesi dell’Unione hanno chiesto di anticipare dal 2026 a quest’anno la clausola di revisione del sistema delle sanzioni, per attenuarne l’impatto sul mercato e sull’industria automotive), è quasi impossibile prevedere come sarà l’andamento del mercato dell’auto nel 2025. Analogamente a quanto Dataforce ha proposto nel suo forecast complessivo sul mercato italiano, anche per il noleggio la previsione è sdoppiata in due ipotesi: una pessimista mantenendo le sanzioni (worst scenario) e una che prevede l’annullamento delle multe (best scenario).
Nell’ipotesi più favorevole, Dataforce immagina un mercato del NLT attorno alle 341.000 nuove immatricolazioni, con una contrazione dei volumi pari al 3,1%. La flessione sarebbe appena più contenuta per le autovetture: -3% (per un volume di 280.500 targhe, circa 8.700 in meno) e una flessione del 3,7% per il settore dei veicoli commerciali leggeri (60.600 immatricolazioni, con un calo di circa 2.300 unità). Il noleggio a breve termine, invece, è dato in crescita: +6% a quota 110.700 immatricolazioni. Lo scenario ipotizza un andamento più positivo per le autovetture (+6,5%, oltre 6.000 targhe in più) e con tendenza alla stabilità per il comparto dei veicoli commerciali (+1,7%, rimanendo sempre al di sotto delle 10.000 unità).
Lo scenario peggiore, invece, ci porterebbe ad assistere a un vero e proprio crollo del mercato, riportando il comparto automotive ai livelli del 1975, ossia al periodo della prima crisi petrolifera, delle targhe alterne e delle domeniche a piedi. A fronte di un volume complessivo pari ad appena 1.109.000 nuove targhe in Italia (rispetto a 1.623.000 del forecast più favorevole), il noleggio a lungo termine produrrebbe un volume di nuove targhe attorno a 227.000 unità (-35,4% sul 2024), con una contrazione del 35% per le autovetture, a quota 188.000 immatricolazioni, e una del 37,4% per i veicoli commerciali leggeri (poco più di 39.000 targhe). Il noleggio a breve termine, invece, potrebbe scendere a poco più di 75.000 immatricolazioni (-27,9%), con una contrazione similare per le autovetture (-27,3% e 69.000 targhe) e più accentuata per i veicoli commerciali leggeri (-33,8%, con un volume di immatricolazioni di circa 6.300 unità).
Noleggio a Lungo e a Breve Termine. Approfondimento Dataforce 4° trimestre 2024
Nel quarto trimestre 2024 il settore del noleggio ha targato 94.042 veicoli tra Passenger Cars e Light Commercial Vehicles (-20,85%), di cui 83.334 per il long rent (-22,02%) e 10.708 per lo short rent (-10,36%). Complessivamente il noleggio nel Q4 vale il 23,32% del mercato. Entrambi i canali sono quindi in flessione, pur con differenze sostanziali. In uguale misura è il calo del NLT in ambito Passenger Cars (-21,85%) e Light Commercial Vehicles (-22,87%); più accentuato il regresso degli LCV nel NBT (-24,58%) rispetto a quello delle Passenger Cars (-6,54%). In sostanza si conferma il trend del trimestre precedente.
Nel cumulato da gennaio a dicembre, grazie soprattutto al più brillante primo semestre (con crescite NLT e NBT superiori al 20%, tranne che per il NLT Passenger Cars dove si era registrata una flessione del 14%), le 473.159 immatricolazioni si traducono in un rallentamento di mercato del 10,13%, che corrisponde a oltre 53.000 unità in meno (sono 66.000 in meno del NLT, cioè -15% e quasi 13.000 in più, vale a dire +15% per il NBT). La spinta propulsiva del noleggio a breve termine Passenger Cars si è esaurita negli ultimi mesi dell’anno e il lungo termine sconta il confronto con un’annata 2023 eccezionalmente positiva.
L’analisi del mix alimentazioni con la co2 risultante per i primi 5 operatori del noleggio a lungo termine a privati e a società
Le immatricolazioni di NLT del 2024 iscritte a privati e società si attestano a una media di 117 g/km di CO2, con una netta prevalenza della quota di auto a benzina immesse sul canale NLT privati (quasi il 46%). A seguire le vetture a gasolio (circa il 27%), full hybrid (11,5%), plug-in hybrid (oltre il 7%), elettriche (attorno al 6%) e a gas (meno del 2%). Molto differente è invece la composizione delle immatricolazioni assegnate alla clientela business: la quota maggiore è quella di auto a gasolio (sfiora il 45%, in aumento), seguita dalle benzina (29%), poi le full hybrid (più dell’11%), a seguire le plug-in hybrid (poco più del 9%) le BEV (attorno al 5%) e le auto a gas (non arrivano all’1%).
Il player più virtuoso tra i Top 5 del 2024 è Ayvens, che ha un livello medio di emissioni di CO2 per le nuove immatricolazioni 2024 di 112 g/km. Al secondo posto si piazza Arval con 114 g/km, poi Volkswagen Leasing con 121 g/km e infine a pari merito Leasys e UnipolRental con 122 g/km.
Le assegnazioni ai clienti privati sono orientate verso le auto a benzina, con percentuali variabili dal 44% abbondante di Volkswagen Leasing al 59% di Leasys. Il diesel occupa una fetta importante delle nuove targhe soprattutto per Leasys (39%) e UnipolRental (qualcosa in più del 31%). Chi targa meno diesel nella sua mix è Ayvens (appena al di sopra del 18%). Ancora Ayvens detiene una quota rilevante per le full hybrid: quasi il 20%. Sul versante opposto Volkswagen Leasing che è allo 0% (il Gruppo VW offre sul mercato, per il momento, solo auto ibride mild o plug-in hybrid), mentre è leader, di gran lunga, nella flotta di auto plug-in hybrid, con una quota che sfiora il 13%: il concorrente più “vicino” è Ayvens che supera di poco il 4%. Gli operatori che detengono una quota di ibride alla spina più bassa tra i privati sono Leasys (meno dell’1%), UnipolRental (1,4%) e Arval (meno del 3%).
Sul versante flotte business, il diesel è ancora molto diffuso in UnipolRental (58%), Volkswagen Leasing (54%) e Arval (47%). Per Leasys rappresenta ormai solo il 34% (4 punti in meno rispetto ai suoi clienti privati). Per l’azienda controllata da Stellantis il benzina (mild hybrid compreso) costituisce ancora l’ossatura della flotta dei clienti aziendali (più del 55%). Mentre per UnipolRental la market share è appena del 21%. Le full hybrid hanno una quota rilevante in Ayvens (quasi il 19%) e in Arval (circa l’11%), mentre le plug-in hybrid sono fondamentali per Arval (circa il 12% delle mix sul canale business) e Ayvens (10%) e Volkswagen Leasing (9%).
Discorso a parte per le BEV. Ai clienti privati, Volkswagen Leasing assegna una quota molto vicina all’11% nella mix di alimentazioni; sul versante opposto UnipolRental e Leasys assegnano solo lo 0,7%. Quote abbastanza rilevanti di elettriche anche per Arval (5%) e Ayvens (7%). Nel canale business, invece, la penetrazione delle BEV è più uniforme: si va dal circa 4% di UnipolRental al 6% di Volkswagen Leasing e Arval.
L’analisi del mercato del noleggio lungo termine per operatore
Arval mantiene saldamente la vetta della graduatoria dei noleggiatori del lungo termine Passenger Cars nel 2024, con una quota di mercato del 23,7%, che vale 4,6 punti in più del 2023. Nel Q4 è sempre prima, pur con una flessione delle immatricolazioni (scese di quasi il 16%, ma il mercato si è abbassato di 6 punti nel quarto trimestre). Al secondo posto sul cumulato c’è Ayvens, il nuovo colosso nato dalla fusione tra ALD Automotive e LeasePlan. La sua distanza da Arval è di oltre 6.000 unità nei 12 mesi e la sua market share è del 21,4%. Nella classifica parziale del quarto trimestre, però, il secondo posto è appannaggio di Volkswagen Leasing, che realizza un volume di immatricolazioni quasi pari a quelle di Arval (oltre 14.000). Il player controllato dalla Casa di Wolfsburg nella graduatoria di fine anno è terzo, con una quota che sfiora il 16% dell’intero mercato. Quarta è Leasys, che quest’anno detiene una quota del 13,6%, con un volume di nuove targhe attorno alle 40.000 unità, in calo del 35,7%. Al quinto posto UnipolRental, che detiene una market share del 6% circa. A seguire, nella classifica finale del 2024, Alphabet, Kinto Italia, Drivalia, ES Mobility, Mercedes-Benz Lease Italia, Gruppo Santander (SCR – Drive), Athlon e Stellantis Renting, con 1.240 vetture. Sotto le 1.000 tutti gli altri.
Anche in ambito LCV Arval è prima nell’anno, e precede Leasys, davanti ad Ayvens, UnipolRental e gli atri.
L’analisi del mercato del noleggio breve termine per operatore
Quest’anno il protagonista del mercato dei rent-a-car è Europcar, in testa sin dal primo trimestre e che, a fine dicembre, ha conquistato una quota di mercato del 18,6%. Avis Budget Italia, che aveva prevalso nel 2023, è seconda con una market share del 14,1%. A seguire Hertz (12,1%), Sixt (11,7%) e l’insieme delle immatricolazioni di noleggio delle Case Auto e dei Concessionari (10,6%).
Il mercato del NBT dei veicoli commerciali leggeri è, come negli anni precedenti, molto frastagliato: al vertice della graduatoria c’è l’insieme dei piccoli operatori, che nel 2024 hanno conquistato una quota di mercato clamorosa, pari al 37,5%. Seguono nettamente distanziati Avis Budget Italia (14,9%), Hertz (9%), l’insieme delle immatricolazioni di noleggio delle Case Auto e dei Concessionari (8,7%) e le immatricolazioni di rinoleggio ai piccoli player di NLT (6,7%). È curioso notare che Europcar, leader di mercato in ambito Passenger Cars, non entra nella Top 5 2024 degli LCV.
L’analisi dei top 5 operatori per tipologia di utilizzatore
Le tabelle mostrano le quote di mercato dei primi operatori ma, parlando di volumi, sicuramente Arval e Volkswagen Leasing si distinguono dalle concorrenti nell’ambito del noleggio ai privati: oltre 8.000 immatricolazioni nel 2024. Ma mentre Arval, pur leader di mercato anche in ambito clientela retail, ha perso oltre 1.000 targhe nei 12 mesi (-11%), Volkswagen Leasing è cresciuta del 16,2%. Terza è Ayvens, che però ha perso quasi la metà delle targhe che era riuscita a immatricolare nel 2023. Al quarto posto tra gli operatori specializzati nei privati nel 2024 si piazza Leasys, anche in questo caso con una flessione importante (-61%). Quinta è Kinto Italia, la captive di Toyota. (+14,8%). Simile, anche se con alcune posizioni differenti, è la graduatoria degli specialisti nella clientela aziendale: Arval (-15,5%), Ayvens (-38,7%), Volkswagen Leasing (-4,1%), Leasys (-56%) eUnipolRental (-36,5%). Nel noleggio ai dealer c’è un grande protagonista nel 2024, un operatore che nel 2023 non era presente in questa tipologia di mercato del NLT: Volkswagen Leasing: ha targato oltre 1.600 auto, conquistando una quota di mercato che sfiora il 30%. A seguire, Leasys, Stellantis Renting, Drivalia e Kinto Italia. Volkswagen Leasing è specialista anche nel rent-to-rent verso gli operatori del breve termine, con una quota di mercato (35,2%) doppia rispetto al più vicino concorrente (Alphabet, 17%).
In ambito LCV, il leader nel mercato delle ditte, degli artigiani e dei professionisti è Ayvens, nel noleggio verso le società è Arval, nel rent verso i dealer è Leasys e nel rent-to-rent il Gruppo Santander (SCR-Drive).
I 5 modelli più noleggiati per tipologia di utilizzatore
Le classifiche dei modelli più noleggiati cambiano a seconda della tipologia di cliente. Quali sono state le auto più richieste nel 2024? Tra i privati la Volkswagen Tiguan, che ha preceduto la Fiat Panda, la Cupra Formentor, la Renault Clio e la Toyota C-HR. Nel segmento della clientela aziendale invece le posizioni di testa si rovesciano: la Fiat Panda è prima, la Volkswagen Tiguan è seconda. A seguire, BMW X1, Kia Sportage e Volkswagen T-Roc.
Nonostante l’obbligo di comunicazione dell’utilizzatore dell’autoveicolo per un periodo superiore ai 30 giorni debba essere fatta entro i 30 giorni dalla consegna del mezzo, in realtà quest’obbligo viene spesso disatteso, con tempi molto ritardati e mancate iscrizioni. Per questo tra le targhe di noleggio del 2024 ci sono ancora moltissime auto di cui non è possibile stabilire la tipologia di assegnatario: la Top 5 di questa graduatoria è la seguente: Fiat Panda, Jeep Avenger, Fiat tipo, Volkswagen Tiguan e Nissan Qashqai. Infine, la Top 5 dei modelli più immatricolati dai noleggiatori a breve termine: Seat Arona, Fiat Panda, Citroen C3, Cupra Formentor e Volkswagen T-Roc.
In ambito LCV il Fiat Doblò è al primo posto sia nelle immatricolazioni di noleggio a privati, sia ad aziende. Ma è anche il veicolo commerciale leggero più numeroso tra i modelli privi di iscrizione al registro dei locatari (o utilizzati dai noleggiatori per uso interno). Nello short term, invece, il modello più immatricolato del 2024 è stato il Fiat Ducato.