La replica di Linglong alle accuse: sono notizie vecchie e fake
Shandong Linglong risponde ufficialmente alle accuse di mancato rispetto dei diritti sociali e ambientali in relazione alla costruzione del suo stabilimento serbo. In questi giorni sono apparsi infatti nella stampa tedesca alcuni articoli che accusavano il produttore cinese di pneumatic i di avere maltrattato i lavoratori durante la costruzione della fabbrica di Zrenjanin, in Serbia, a seguito dei quali il produttore di camion MAN ha deciso di sospendere le forniture di pneumatici. I rappresentanti di Linglong International Europe hanno risposto con una dichiarazione ufficiale per confutare le accuse.
La dichiarazione inizia sottolineando che Linglong Europe ha prestato “grande attenzione a tutte le accuse diffuse dalla stampa”, definendole però, alla fin fine, “vecchie notizie” e persino “fake news“. “Vogliamo sottolineare – scrive l’azienda – che tutte le accuse fanno riferimento a vecchie notizie e che tutti i fatti descritti sono distorti, per creare notizie false finalizzate a danneggiare la nostra reputazione”.
Linglong continua spiegando che “tutte le informazioni relative al cattivo trattamento dei lavoratori sono relative ai precedenti appaltatori e subappaltatori” il cui contratto è stato risolto nel settembre 2022. In effetti, Linglong confuta molte delle accuse specifiche fatte dalla stampa tedesca e baltica. “[L’appaltatore di Linglong] – si legge – ha assunto alcuni lavoratori vietnamiti da impiegare nello stabilimento, ma per quanto ne sappiamo non hanno mai assunto lavoratori dall’India. I vestiti invernali sono stati procurati e spediti a questi lavoratori per i cambi di stagione e i passaporti sono stati raccolti per elaborare i permessi di soggiorno e di lavoro secondo la legge serba, nonché il registro delle vaccinazioni, ma sono stati restituiti subito dopo che le procedure di cui sopra sono state completate”.
L’azienda ha inoltre ribadito la libertà dei lavoratori in loco: “Vogliamo sottolineare anche che questi lavoratori hanno piena libertà di movimento qui in Serbia e nessuno li controlla o li costringe a fare qualcosa che non vogliono fare. Qui conducono una vita tranquilla, possono comprare qualsiasi tipo di cibo vogliano e ogni mese vanno agli uffici postali per trasferire i loro stipendi alle famiglie”.
A titolo illustrativo, Linglong ha aggiunto i seguenti dettagli sulle condizioni di vita e di lavoro: “Hanno campi da basket nella zona dove abitano e tutti i loro diritti umani sono protetti. Inoltre, non siamo autorizzati a far pagare ai lavoratori l’assunzione. Possiamo garantire che tutti i lavoratori che hanno firmato i contratti con Linglong non ci hanno pagato alcuna commissione”.
Per quanto riguarda la CEEC TEPC, “le affermazioni secondo cui Linglong International Europe affitta manodopera dalla CEEC TEPC non sono vere. Fino al 2022, Linglong e CEEC TEPC avevano un rapporto contrattuale come investitore e appaltatore. Linglong non ha mai avuto la necessità né la base giuridica ai sensi della legge sulle agenzie di collocamento di affittare dipendenti da CEEC TEPC. La collaborazione e il contratto con CEEC TEPC sono stati risolti nel settembre 2022 e da allora non abbiamo più avuto alcun rapporto con CEEC TEPC o i suoi subappaltatori. Qualsiasi domanda relativa a TEPC dopo questo periodo deve essere indirizzata a tale società, poiché Linglong non è il loro rappresentante. Tutte le nostre attività commerciali sono condotte in conformità con le leggi della Repubblica di Serbia, comprese le normative sul lavoro”. Inoltre, Linglong Europe ha negato di aver avuto contatti con la società di reclutamento M&S.
A proposito del pagamento dei lavoratori, Linglong Europe ha dichiarato che l’azienda non ha “alcuna conoscenza dettagliata della situazione dei pagamenti presso i suoi subappaltatori”. Riferendosi ai propri pagamenti dei lavoratori, Linglong Europe ha aggiunto: “Non abbiamo ritardi nei pagamenti ai nostri dipendenti e non siamo sicuri al 100% che al tempo i lavoratori siano stati pagati in ritardo, ma la realtà è che nessun lavoratore è venuto da noi per lamentarsi o protestare per i ritardi di pagamento. Lavoriamo nello stesso sito e hanno canali di comunicazione diretti con noi. Se avessero avuto un problema del genere, sarebbero sicuramente venuti da noi per chiedere il pagamento”.
Linglong descrive in dettaglio la cronologia degli eventi
La dichiarazione prosegue con i dettagli della cronologia relativa alle accuse: “Il 12 novembre 2021 sono state fatte le prime accuse sulle condizioni di vita dei lavoratori vietnamiti del subappaltatore”. Linglong Europe riferisce di avere avuto una “reazione immediata per capire l’intera situazione entro 24 ore” e ha esortato l’appaltatore a fornire una soluzione.
Linglong affermando poi che il 16 novembre 2021 una delegazione del governo serbo, tra cui funzionari del Ministero dell’Interno, vigili del fuoco e polizia locale, ha pubblicato un rapporto ufficiale in cui si rilevava che l’unico problema relativo agli alloggi era che “c’erano alcune bombole e barili di GPL che bloccavano l’accesso antincendio”. Nel dicembre 2021, “i lavoratori sono stati trasferiti in nuovi alloggi per avere un migliore riscaldamento, accesso all’acqua e strutture per la ristorazione”. Allo stesso tempo, Linglong “ha aggiornato il [suo] sistema interno per la gestione dei fornitori”.
Successivamente, il rapporto di Linglong con il suo appaltatore si è interrotto: “A causa del mancato adempimento degli obblighi previsti dai nostri contratti, abbiamo interrotto la collaborazione con questo appaltatore dopo aver chiarito tutti gli obblighi e i diritti previsti dai contratti”.
Il 22 novembre, “il personale dell’ambasciata vietnamita dalla Romania ha ispezionato le strutture abitative dei lavoratori, ha intervistato i lavoratori e ha concluso che [le accuse] non sono vere, che non sono state riscontrate aggressioni o abusi e che la barriera linguistica è il problema principale”.
Pertanto, Linglong respinge l’accusa di lavoro forzato, indicando i commenti ufficiali del Ministero degli Affari Esteri del Vietnam, che affermavano che “informazioni di prima mano dell’ambasciata vietnamita in Serbia hanno dimostrato che non c’è stata alcuna aggressione o pestaggio”.
Il 17 dicembre 2024 il TÜV Rheinland ha eseguito un audit RSCI di terza parte, che è stato “superato con successo presso il lo stabilimento di produzione in Serbia”. Linglong International Europe d.o.o. spiega che “durante questo audit non è stata riscontrata alcuna violazione dei diritti umani. Inoltre, la certificazione dell’organizzazione RSCI è prevista entro gennaio 2025.“
Non è stato ancora rilasciato alcun commento in merito alle notizie secondo cui MAN ha cessato di ricevere consegne di pneumatici Linglong o relativamente alle spedizioni OE a Volkswagen. Linglong Europe dovrebbe rilasciare una dichiarazione ancora più dettagliata nei prossimi giorni.