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CLM, consociata del gruppo ADR per la progettazione e produzione di ruote

Ad Eima esponeva la capogruppo ADR, azienda specializzata nella produzione di assali e sospensioni, ma noi ne abbiamo approfittato per parlare di CLM, consociata del gruppo che si occupa di progettazione e produzione di ruote per giardinaggio, piccola agricoltura, aeroporti, rimorchi, caravan e via dicendo. Abbiamo incontrato Ivan Ermacora, plant manager dello stabilimento di San Pietro al Natisone, sede CLM. L’azienda ha anni e anni di storia e esperienza alle spalle, clienti internazionali, linee di saldatura e verniciatura innovative e sostenibile, un ampio magazzino e linee di montagomme, per offrire ai clienti un servizio completo.

Qual è la storia di CLM?

CLM è una consociata del Gruppo ADR, azienda specializzata nella produzione di assali e sospensioni per il settore agricolo. Nasce negli anni ’50, nell’immediato dopoguerra, quando era necessaria una grande produzione di ruote per carriole e piccoli attrezzi, necessari per la ricostruzione. Con il passare del tempo la strada principale di ADR è virata verso gli assali, ma la ruota è uno dei prodotti con cui è nato il gruppo. Successivamente, verso metà anni ’90, la produzione di ruote è stata spostata a San Pietro al Natisone, per avere più spazio. Nasce ufficialmente la CLM, anche se il marchio Italruote rimane perchè ormai famoso in tutto il mondo.

In cosa siete specializzati oggi?

Sviluppiamo e produciamo ruote in lamiera stampata da 4 a 10 pollici, per applicazioni varie come carrelli appendice, portabarca, portabagagli e per il campo agricolo: girelli voltafieno, macchine da giardinaggio, silvicoltura e via dicendo. Parliamo di una realtà estremamente automatizzata, con grandi investimenti da questo punto di vista: con una trentina di dipendenti produciamo 1,2 milioni di ruote all’anno. La linea di verniciatura, a polvere ipossidica, permette sia di lavorare su una gamma standard, che di avere la possibilità di personalizzazione a discrezione del cliente. Anche questo è tutto robotizzato, con l’apporto umano che si limita al solo controllo.

Ivan Ermacora, plant manager dello stabilimento di San Pietro al Natisone, sede CLM

Ad Eima avete esposto delle ruote?

No, la presenza in fiera è stata riservata alla capogruppo ADR, ma abbiamo comunque incontrato clienti che esponevano o venivano in visita, come Al-ko, Gruppo Stiga e Krone, solo per citarne alcuni. In generale, il cliente tipo di CLM è un produttore di primo equipaggiamento che ha bisogno di un certo tipo di servizio personalizzato e che, spesso, ha anche bisogno di un servizio di stoccaggio presso il nostro deposito. Siamo un azienda piccola, svelta e molto dinamica, con risposte immediate. Non abbiamo una grossissima burocrazia perché il passaggio di informazioni tra chi deve decidere cosa fare e chi deve effettivamente fare è abbastanza diretto e questo è molto apprezzato dai nostri clienti.

Quali progetti avete in corso?

L’obiettivo è continuare ad innovare, rinnovando determinate linee di produzione e aumentando ulteriormente l’automazione dei processi. L’obiettivo è cercare di ridurre al minimo indispensabile l’intervento umano, in modo da ridurre i costi e gli errori e aumentare la qualità del prodotto finito. L’ultimo investimento fatto è stato su un nuovo sistema di montaggio gomme/ruote completamente automatizzato, in grado di montare 70-100 pezzi all’ora con un solo operatore. Questo ci ha permesso di offrire il servizio ruota completa ai nostri clienti, grazie anche al grande magazzino. Infine, stiamo pensando di fare un altro grande investimento, acquistando una linea che aumenterebbe ulteriormente la produttività e migliorerebbe il prodotto finale, ma non è ancora stata confermata la decisione.

Il mercato agricolo non è in una fase molto felice, è corretto?

Si, è inutile negarlo, il mercato non è in un granissimo periodo. Siamo tutti nella stessa barca: le aziende del settore stanno soffrendo dopo anni in cui si faceva fatica a stare dietro agli ordini. E quel che è peggio è che abbiamo dovuto strutturarci per il boom di mercato degli anni passati, quindi ora si fa fatica. Ma siamo in un business ciclico: con gli investimenti fatti e alcuni nuovi prodotti che abbiamo appena sviluppato contiamo di uscire da questo momento complicato in tempi brevi.

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