FederUnacoma: “Gli USA sono diventati il principale partner del settore agromeccanico (+7,6%). EIMA fondamentale per il comparto”
Nei primi quattro mesi dell’anno il mercato statunitense incrementa del 7,6% le importazioni di macchinari agricoli made in Italy diventando così il principale partner commerciale dell’Italia nel settore agromeccanico. I macchinari italiani sono apprezzati negli USA per innovazione, possibilità di personalizzazione e affidabilità. L’appuntamento con EIMA 2024 (Bologna Fiere dal 6 al 10 novembre) è atteso dagli operatori USA per familiarizzare con la gamma di soluzioni tecnologiche che il mercato italiano propone per gli operatori del comparto agromeccanico.
I dati Istat relativi alle esportazioni italiane di tecnologie per l’agricoltura nei primi quattro mesi dell’anno indicano che gli Stati Uniti apprezzano particolarmente la tecnologia e la meccanica italiane. Le rilevazioni dell’Istituto nazionale di statistica, elaborate dall’Associazione dei costruttori FederUnacoma, indicano un incremento dell’interscambio con gli USA, che nel periodo considerato ha superato in valore la soglia dei 320 milioni di euro (+7,6% sul primo quadrimestre 2023). In virtù di questo incremento, gli Stati Uniti sono diventati per l’Italia il primo partner commerciale di settore, assorbendo una quota pari al 14,5% del totale dell’export italiano, sopravanzando partner storici come la Francia e la Germania.
La crescita della domanda statunitense di tecnologie agricole made in Italy – spiega FederUnacoma – è riferita soprattutto alla voce attrezzature e macchine operatrici, che ha segnato +12,6% per un totale di 250 milioni di euro, mentre la voce trattrici ha registrato un leggero calo rispetto ai primi quattro mesi del 2023 (-6,7%) portandosi sui 71,2 milioni di euro. I dati relativi all’andamento dell’export nella parte iniziale dell’anno confermano dunque l’importanza che la partnership italo-statunitense ha assunto anche nel campo della meccanica agricola, uno dei settori produttivi d’eccellenza del sistema industriale italiano.
Ampiezza di gamma, innovazione tecnologica, personalizzazione dei mezzi in funzione delle esigenze specifiche delle imprese agricole sono i fattori che hanno permesso alle tecnologie italiane di incrementare le proprie quote anche oltre l’Atlantico.
Proprio per questo EIMA International, la rassegna biennale della meccanica agricola che terrà alla Fiera di Bologna dal 6 al 10 novembre la sua 46ma edizione, è diventata un appuntamento cruciale per gli operatori nordamericani, che nelle ultime edizioni hanno partecipato alla rassegna in modo sempre più consistente.
Queste le informazioni diffuse da Agenzia ICE e FederUnacoma in occasione dell’AG Media Summit, svoltosi a Kansas City dal 3 al 6 agosto, dove l’Agenzia italiana per il commercio estero e la Federazione dei costruttori hanno un presidio istituzionale. Nelle ultime quattro edizioni della kermesse – ricordano gli organizzatori – gli USA sono il Paese più rappresentato del continente americano, con un numero di operatori passato dai 695 dell’edizione 2016 ai 1.260 del 2022. Il trend incrementale, secondo le previsioni, dovrebbe confermarsi anche per EIMA 2024, un’edizione che si annuncia da record, dopo quella già straordinaria registrata nel 2022, quando oltre 320 mila visitatori, tra buyer, delegati esteri, operatori del settore, appassionati di agricoltura e di meccanica, hanno affollato il quartiere fieristico bolognese, consacrando la rassegna come evento “top” a livello mondiale per ampiezza di gamma e contenuti innovativi.
Con i suoi 14 settori di specializzazione e i 5 saloni tematici (EIMA Components per la componentistica, EIMA Digital per le tecnologie digitali e 4.0, EIMA Energy, per le agroenergie, EIMA Green per le macchine del gardening, EIMA Idrotech per i sistemi di irrigazione), che impegnano una superficie espositiva di oltre 370 mila metri quadrati complessivi, l’esposizione bolognese mette in mostra 60 mila modelli di macchine, attrezzature e componenti per l’agricoltura e la cura del verde. Dalla viticoltura ai sistemi di irrigazione, dalle coltivazioni campo aperto, sino ai trattamenti fitosanitari, gli imprenditori agricoli statunitensi potranno trovare a Bologna le tecnologie agricole più adatte ad ogni specifica esigenza produttiva.
Ma EIMA International non è soltanto una rassegna di carattere commerciale e promozionale, è anche l’occasione in cui decisori pubblici, tecnici, agronomi ed esperti di settore si confrontano sulle principali tematiche attinenti al comparto agricolo. Tra conferenze stampa, convegni e workshop ad oggi sono già stati programmati decine di incontri, e tuttavia – spiegano gli organizzatori – si tratta di un calendario ancora in via di completamento, che è destinato ad arricchirsi ancora con l’approssimarsi della data di novembre.
Un ruolo fondamentale assumono, nel contesto della kermesse bolognese, le delegazioni estere ufficiali, promosse dall’Agenzia ICE, che contano quest’anno 440 operatori economici selezionati, provenienti da più di 80 Paesi. Di particolare interesse per gli operatori nordamericani è la mostra dei modelli vincitori al concorso Novità Tecniche, che permetterà di
familiarizzare con le tecnologie di ultima generazione sviluppate dalle case espositrici e che, come da tradizione, viene allestita nell’area del Quadriportico.
Contenuti innovativi caratterizzano anche le prove dinamiche che si tengono durante l’intera manifestazione fieristica negli spazi esterni ai padiglioni: lo show dei trattori finalisti del Tractor of the Year, le dimostrazioni dei mezzi per le filiere bioenergetiche, le prove delle macchine per il giardinaggio e la cura del verde. Sempre in tema di prove dinamiche, una delle novità più attese della prossima EIMA è lo spazio denominato REAL, dedicato ai robot, ai droni e ai sistemi ad alta automazione che permettono di incrementare le rese produttive, migliorare la sostenibilità delle colture e ottimizzare l’impiego dei fattori produttivi.
Con l’area della robotica la kermesse bolognese apre dunque un’importante finestra sulle tecnologie di frontiera, che stanno già rivoluzionando il modo di fare agricoltura e che rappresentano un supporto fondamentale per affrontare le sfide del nostro tempo: la domanda crescente di beni alimentari, la protezione dei suoli e dell’ambiente, la qualità delle produzioni e la sicurezza sul lavoro.