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Michelin chiuderà lo stabilimento di Treviri entro la fine dell’anno

Entro la fine di quest’anno, la fabbrica Michelin di Treviri, in Germania, chiuderà e gli 88 dipendenti dovranno decidere se accettare l’indennità di licenziamento, che può arrivare fino a 400.000 euro, oppure passare a un’altra società creata dal Gruppo francese per il trasferimento. La chiusura di questa fabbrica, fa parte di un progetto annunciato a fine 2023, che prevede la chiusura anche degli stabilimenti di Homburg e Karlsruhe, coinvolgendo circa 1.500 dipendenti.

Treviri chiude dunque prima di quanto originariamente indicato e il giornale locale Trierische Volksfreund scrive che non c’è modo di salvare gli 88 posti di lavoro e che il nuovo direttore di questo stabilimento e di quello di Bad Kreuznach, Guilhem Vogel, chiuderà entro l’anno lo stabilimento che produce anime per talloni di pneumatici per auto e, allo stesso tempo, promuoverà l’attività nello stabilimento Michelin di Bad Kreuznach. Non è ancora chiaro quale sarà, dopo la chiusura, il destino del sito di Treviri, dove Michelin era in affitto.

I dettagli della chiusura e dei relativi piani sono stati definiti per i dipendenti dei tre stabilimenti in due accordi di fabbrica di 34 pagine, firmati sia da Michelin, che dal consiglio generale di fabbrica. Come spiega un altro giornale locale, Die Rheinpfalz, l’indennità di licenziamento può essere calcolata moltiplicando il numero di anni di servizio per la retribuzione mensile lorda per il coefficiente 1,5. Secondo quanto riferito, l’accordo limita il pagamento massimo a quanto un dipendente avrebbe guadagnato se avesse continuato a lavorare fino alla pensione o a 350.000 euro, a seconda di quale sia il valore inferiore. Ma tenendo conto di ulteriori supplementi si potrebbe arrivare fino alla cifra di 400.000 euro, a cui verranno ovviamente applicate le tasse. I dipendenti più giovani e coloro che non lavorano per Michelin da molto tempo è probabile che verranno allocati in un’apposita “azienda di trasferimento” per acquisire nuove qualifiche.

Il segretario sindacale Heiko Metzger dell’IG Bergbau, Chemie und Energie ha dichiarato al Trierischer Volksfreund che “l’azienda dimostra di essere all’altezza della sua responsabilità sociale”.

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