Quasi 7 italiani su 10 non possono spendere piu’ di 20 mila euro per un’auto nuova
Quasi 7 italiani su 10 (66%) non possono spendere più di 20 mila euro per acquistare un’auto nuova – il 14% ne ha meno di 10 mila a disposizione – e la metà degli automobilisti (56%) è costretta a rimandare l’acquisto soprattutto per ragioni economiche (34%). L’ultimo approfondimento dedicato all’auto dall’Osservatorio Findomestic evidenzia, inoltre, come solamente il 7% pensa che sarebbe opportuno cambiare macchina entro il 2024 e sono sempre di più (il 63% del campione) gli automobilisti che guardano con interesse alle auto elettriche cinesi, soprattutto perché offrono costi più contenuti.
“A frenare i progetti di sostituzione dell’auto – spiega Claudio Bardazzi, Responsabile Osservatorio Findomestic – non sono solo i prezzi, aumentati sensibilmente per il 70% del campione negli ultimi tre anni, ma anche l’incertezza sulla motorizzazione da scegliere. Oggi tre italiani su quattro non sanno distinguere le diverse motorizzazioni ibride e, quando si tratta di dire se costi di più in termini di consumi una termica o una elettrica, il 32% non si esprime, il resto del campione si spacca a metà”.
Rottura definitiva e manutenzione troppo frequente e costosa sono i motivi principali del “cambio auto”. La maggior parte degli italiani (54%) oggi non prende in considerazione la sostituzione dell’auto prima che questa si guasti seriamente e arrivi a “fine vita”. Il 50% pensa sia opportuno farlo prima che la manutenzione diventi troppo frequente e costosa. Il 23% ritiene, invece, che il momento giusto per sostituire l’auto sia quello dell’introduzione di incentivi vantaggiosi. Solo il 7% la cambia regolarmente, ogni 3-5 anni, per godere di nuovi modelli e nuove tecnologie.
Auto nuova prima scelta. I consumi bassi fattore determinante. Per quanto riguarda le preferenze di acquisto, se dovessero comprare un’auto oggi, il 73% degli intervistati prenderebbe in considerazione un’auto nuova, il 59% un’auto usata. La sovrapposizione delle due percentuali conferma l’incertezza del contesto ma anche la crescente permeabilità dei due mercati con un numero considerevole di consumatori aperti alle due soluzioni. Gli aspetti più importanti nella scelta di un’auto includono consumi più bassi (64%), la possibilità di circolare per i prossimi anni (47%) e la robustezza del mezzo che riduca al minimo gli interventi di manutenzione (45%). La sicurezza (37%) e le formule di acquisto convenienti (33%) sono altri fattori chiave.
Conoscenza dei motori ibridi e elettrici ancora approssimativa. Grande incertezza sulle motorizzazioni del futuro. La cultura sulle nuove motorizzazioni non cresce e così, come negli ultimi tre anni, solo il 19% conosce la differenza tra mild hybrid, full hybrid e plug-in hybrid, il 45% ne ha solo una vaga idea, il 36% neanche quella. C’è confusione anche su quale di queste ibride consumi meno: il 33% non lo sa, il 31% indica la full hybrid, il 24% la plug-in, il 9% la mild mentre per il 3% l’una vale l’altra. “Guardando al futuro – ha aggiunto Bardazzi – gli automobilisti non hanno una visione condivisa su quello che sarà il motore dominante: per il 19% sarà l’elettrico, per il 17% l’ibrido plug-in e per il 16% l’ibrido senza spina. Ma c’è anche un 12% che punta sulle termiche e un 11% che scommette sull’idrogeno. Interessante notare come il concetto di neutralità tecnologica, che implica un’imparzialità verso il tipo di motore purché sia ecologicamente sostenibile, è noto al 58% degli intervistati e supportato dal 74% (con convinzione dal 25%, con qualche dubbio dal 39%) ”.
L’auto resta imprescindibile per gli italiani. Nonostante le incertezze del contesto e le ristrettezze economiche delle famiglie l’auto resta imprescindibile per gli italiani. Solo il 21% sta pensando di ridurre il numero di macchine in famiglia lamentando soprattutto una gestione troppo costosa e stressante e in misura inferiore per le cambiate esigenze di mobilità e la scelta di mezzi di trasporto alternativi. Ma la stragrande maggioranza degli automobilisti (74%) dichiara di non averci nemmeno pensato e il 5% pensa addirittura di ampliare il parco auto familiare”.