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Emergenza clima: nel 2030 il 44% delle emissioni in Ue proverrà dai trasporti

Secondo una nuova analisi dell’organizzazione ambientalista indipendente europea Transport & Environment (T&E), nel 2030 il settore dei trasporti rappresenterà da solo quasi la metà delle emissioni di gas serra in Europa. Le emissioni dei trasporti europei sono aumentate di oltre un quarto dal 1990 a oggi e l’analisi di T&E rileva come esse, contrariamente a quelle dell’economia generale, continuino a crescere. Secondo T&E, è ineludibile un maggiore impegno dell’Europa nei confronti delle emissioni dei trasporti, se vuole arrivare ad azzerare la sua impronta climatica nel 2050.

Decarbonizzazione dei trasporti troppo lenta

Dal picco di emissioni registrato nel 2007, i trasporti si sono decarbonizzati oltre tre volte più lentamente del resto dell’economia. In base alle attuali politiche climatiche, la quota emissiva dei trasporti europei potrebbe raggiungere il 44% di tutte le emissioni di gas serra entro il 2030, rispetto all’attuale 29%. Le emissioni dei trasporti nell’UE sono attualmente superiori a 1.000 MtCO2e, pari alle emissioni totali di Germania e Paesi Bassi messi insieme. È improbabile che esse risalgano fino a tornare ai valori pre-pandemici registrati nel 2019; ma se non verranno adottate misure aggiuntive l’Europa non riuscirà a raggiungere i suoi obiettivi sul clima nel 2050. Andrea Boraschi, direttore di T&E Italia, ha dichiarato: “La buona notizia è che le emissioni dei trasporti in Europa hanno raggiunto il loro massimo, non appare realistico che possano crescere ulteriormente. La cattiva notizia è che si stanno riducendo a un ritmo insufficiente con gli obiettivi di protezione del clima. Altri settori si decarbonizzano tre volte più velocemente. Di questo passo, nel 2030 quasi la metà delle emissioni del continente proverrà dalla mobilità. Decarbonizzare il settore il più rapidamente possibile è perciò fondamentale“.   

Auto endotermiche responsabili del 40% delle emissioni 

Le auto che bruciano benzina e diesel sono la fonte principale delle emissioni dei trasporti, con oltre il 40%. La dipendenza dalle auto è aumentata a partire dagli anni ’90, grazie alla costruzione di nuove infrastrutture stradali e in coincidenza con la crescita del parco auto. Solo di recente si inizia a registrare una riduzione delle emissioni medie delle automobili, grazie all’arrivo sul mercato della tecnologia elettrica.  Aviazione, emissioni raddoppiate in 30 anni. Le emissioni dell’aviazione sono raddoppiate negli ultimi 30 anni, più velocemente di qualsiasi altro settore dei trasporti. L’impatto aggiuntivo delle emissioni dell’aviazione, dovuto alle scie inquinanti dei residui di combustione dei motori, potrebbe inoltre triplicare l’impatto climatico del volo.

Le politiche Ue non bastano per la decarbonizzazione dei trasporti

L’analisi di T&E esamina l’impatto dei regolamenti climatici dell’UE sull’andamento delle emissioni dei trasporti, rilevando come a oggi le policy in vigore le ridurrebbero solo del 25% (rispetto ai livelli del 1990) nel 2040; e del 62% nel 2050. Si tratta di risultati insufficienti e incompatibili con gli obiettivi climatici dell’UE, di net zero emission al 2050. Le auto, i furgoni e i camion acquistati tra oggi e la metà del 2030 continueranno a circolare a lungo sulle strade europee, bruciando benzina e diesel per gli anni a venire. Gli operatori del trasporto marittimo, per contro, hanno pochi incentivi ad aumentare l’efficienza operativa; e la domanda di mobilità aerea, stimolata dalla crescita della capacità aeroportuale, potrebbe annullare qualsiasi progresso sarà conseguito in questo decennio con l’adozione di carburanti ecologici. L’analisi di T&E evidenzia che, oltre alla piena attuazione delle principali politiche di Green Deal, saranno necessari ulteriori sforzi per la completa decarbonizzazione dei trasporti.

  • Impedire che la domanda di mobilità aumenti, bloccando l’espansione della capacità di aeroporti e autostrade, sarà fondamentale per ridurre i consumi energetici, inclusa l’energia rinnovabile necessaria a decarbonizzare il settore;
  • Obiettivi ambiziosi e vincolanti di elettrificazione per le aziende che possiedono grandi flotte di veicoli saranno necessari per accelerare la transizione verso le emissioni zero. Insieme a misure per prevenire la crescita e per affrontare il problema del parco auto esistente, questi obiettivi potrebbero ridurre le emissioni di altri 213 MtCO2e nel 2040;
  • Puntando sull’efficienza nel settore del trasporto marittimo si potrebbero risparmiare altri 93 MtCO2e nel 2030, necessari per tracciare la rotta verso le emissioni zero entro la metà del secolo;
  • L’elettrificazione diretta del trasporto stradale è oltre due volte più efficiente dell’alimentazione a idrogeno e quattro volte più efficiente dell’utilizzo di carburanti elettronici. L’Europa non può permettersi di sprecare elettroni rinnovabili per alimentare tecnologie inefficienti;
  • Inoltre bisognerà affrontare le emissioni dell’aviazione. I dati preliminari mostrano che lo scorso anno le emissioni del trasporto su strada sono diminuite di 8 MtCO2e e quelle del trasporto marittimo di 5 MtCO2e. Questa riduzione è stata vanificata dal costante aumento delle emissioni del trasporto aereo, che sono cresciute di 15 MtCO2e.ù

Boraschi ha proseguito: “Auto, furgoni e camion possono essere elettrificati a basso costo con batterie e fonti rinnovabili. Gli aerei e le navi rappresentano una sfida più ardua e richiedono un grande sforzo da parte dei fornitori di combustibile per mettere a punto carburanti verdi come il kerosene sintetico e l’ammoniaca, nonché un piano per eliminare le scie dell’aviazione. Porre fine all’espansione di strade e aeroporti, inoltre, rende il lavoro di decarbonizzazione molto più semplice“.

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