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Contec investe e cerca partner in Italia per il recupero dei PFU

Krzysztof Wróblewski è il CEO di Contec, una società polacca che si occupa di trasformazione dei pneumatici fuori uso in materie prime sostenibili. Lo abbiamo incontrato a Bologna al Futurmotive, dove si trovava per fare un intervento in una conferenza, ma soprattutto dove ha preso nuovi contatti o rafforzato i rapporti già esistenti con i player italiani del settore pneumatici e PFU, perché l’Italia, per l’ingegnere polacco, è un mercato molto importante.

Chi è Contec S.A.?

Contec è un’azienda polacca che ha sviluppato una tecnologia proprietaria per il recupero del nerofumo dai pneumatici fuori uso. In particolare, abbiamo in Polonia un impianto di pirolisi, dove, attraverso un processo termochimico ad alte temperature in un’atmosfera inerte e priva di ossigeno, scomponiamo PFU interi o triturati, trasformandoli in nuove materie prime commercializzabili, come il nerofumo recuperato (rCB), l’acciaio recuperato, l’olio pirolitico e il gas pirolitico. Si tratta di una tecnologia proprietaria, sviluppata da noi, unica al mondo e molto efficace.

L’impianto in Polonia è, però, solo l’inizio del progetto, perché il nostro obiettivo è accelerare la trasformazione verde dell’industria dei pneumatici, nel senso dell’economia circolare, e diventare una grande realtà in questo settore. Il momento è giusto perché oggi praticamente tutti i principali produttori si sono dati l’obiettivo di produrre, in tempi relativamente brevi, pneumatici che contengano significative percentuali di materiali sostenibili e, quindi, la domanda di nerofumo e altre sostanze riciclate è sempre più pressante, tanto che abbiamo sentito la necessità di triplicare l’impianto polacco. Per lo stabilimento abbiamo, infatti, già in programma un ampliamento, ma vogliamo aprire anche in altri Paesi europei. Per questo, siamo impegnati nel fundraising, perché per realizzare i prossimi step abbiamo bisogno di ulteriori investitori.

Chi garantisce oggi i fondi per l’operatività e gli ampliamenti di Contec?

Quest’anno ci siamo assicurati un finanziamento di 15 milioni di euro, grazie al sostegno di Pruszyński, uno dei maggiori produttori polacchi di coperture e facciate in acciaio, che ha contribuito con 5 milioni di euro, che si sono aggiunti ai fondi già erogati a marzo da VINCI e Warsaw Equity Group.

Con questi finanziamenti andremo a triplicare la capacità dello stabilimento polacco, per arrivare alla possibilità di lavorazione di 33.000 PFU all’anno. Ma la strategia a breve-medio termine è avviare le trattative per costruire o aprire dei nuovi impianti in tutta Europa.

L’Italia potrebbe essere un Paese dove investire per un impianto?

Non siamo ancora sicuri su dove espandere la nostra attività in Europa. Di sicuro l’Italia è un Paese che prendiamo seriamente in considerazione. La burocrazia è un po’ complessa, ma non vorremmo rinunciare a investire in Italia, perché è un Paese con un grande potenziale, dove vengono prodotti moltissimi PFU e il 30% di questi va a finire in Turchia, con un vero spreco di risorse. Un altro ostacolo, in Italia, sono gli stipendi e la loro tassazione, che sono molto superiori rispetto alla Polonia.

Per tutti questi motivi, prenderemo in considerazione anche i Paesi confinanti, come ad esempio la Slovenia, dove investire è più facile e che è comunque vicina al nord Italia, dove vengono prodotti la maggior parte dei PFU italiani.

La Slovenia è vicina, sostenibile, ha una legislazione più semplice e potrebbe importare i PFU anche dall’Italia.

Sarebbero comunque possibili delle partnership in Italia?

Certamente, in Italia il business dei pneumatici e della petrolchimica è storico e molto avanzato, con aziende all’avanguardia, che pensano concretamente alla sostenibilità, per cui sarebbe molto interessante avviare delle collaborazioni, anche eventualmente per il riutilizzo del carbon black nella produzione dei pneumatici nuovi.

A che punto è il concetto di economia circolare nell’industria dei pneumatici?

I tempi sono cambiati: anni fa era sì un argomento, ma teorico, adesso, invece, sono proprio i produttori di pneumatici che ci vengono a cercare. I temi della sostenibilità saranno sempre più importanti, andando avanti, in quanto gli obiettivi ESG (Environmental Social Governance) sono sempre più legati alla finanza e se le aziende, entro il 2030, non raggiungeranno questi obiettivi, per loro sarà difficile ottenere finanziamenti dalle banche.

Quindi adesso è il momento per Contec di trovare altri investitori in Europa…

Vorremmo trovare dei partner e degli investitori, che credano nel nostro progetto e che abbiano capacità per investimenti significativi. Per l’ampliamento in Polonia siamo già coperti, ma per il prossimo impianto abbiamo bisogno di nuovi fondi. Non è un bisogno urgente, ma se vogliamo costruire una strategia e una pianificazione seria, abbiamo bisogno di iniziare a dialogare con i possibili partner anche nel mercato italiano, che sta investendo molto sulla sostenibilità. Siamo aperti a collaborazioni.

Il focus immediato è il completamento del progetto in Polonia, ma il passo subito successivo è capire quale Paese è più adatto per aprire il prossimo impianto in Italia o vicino all’Italia.

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