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Michelin Germania, il sindacato annuncia resistenza ai 1.500 possibili tagli

Quello che Michelin Germania descrive come “riduzione della produzione” ed esame delle possibili opzioni per affrontare la situazione, sottolineando che non è stata ancora presa alcuna decisione, per l’Unione industriale per l’estrazione mineraria, la chimica e l’energia (IGBCE) è un taglio di posti di lavoro, che potrebbe interessare fino a 1.500 dipendenti di Michelin in Germania.

I piani di ridimensionamento annunciati da Michelin in Germania la settimana scorsa, durante le riunioni del personale, hanno infatti incontrato massicce critiche da parte del consiglio di fabbrica e del sindacato delle aziende del settore chimico IGBCE. “Il taglio netto pianificato è del tutto incomprensibile per noi e incontrerà la nostra resistenza”, afferma Matthias Hille, responsabile del distretto IGBCE di Magonza, consulente del gruppo e membro del consiglio di sorveglianza di Michelin Germania. «Qui, luoghi tanto tradizionali quanto ultramoderni rischiano di essere semplicemente spenti senza prima pensare sistematicamente alle alternative», critica Hille. “La forza lavoro, il consiglio di fabbrica e l’IGBCE si difenderanno risolutamente da tali tagli”.

Il rappresentante del gruppo Michelin ha sottolineato che l’azienda non ha finora fornito dati dettagliati sui costi di produzione e sui calcoli di redditività. I riferimenti generici alle sovraccapacità e alla produzione più localizzata nei rispettivi mercati di vendita non giustificano tagli così profondi nei siti tedeschi. “Non ci lasceremo ingannare da spiegazioni superficiali. Tutti i numeri devono essere sul tavolo. E poi presenteremo il nostro concetto ed elaboreremo alternative a possibili piani di chiusura”, annuncia Hille.

Michelin ha annunciato, la settimana scorsa, durante le riunioni del personale, che stava pianificando di ritirarsi in gran parte dalla produzione di pneumatici per autocarri in Germania. Gli stabilimenti di Karlsruhe (Baden-Württemberg) e Treviri (Renania-Palatinato) rischiano pertanto la chiusura, mentre il sito di Homburg (Saarland) rischia la perdita di due attività e quindi di gran parte della forza lavoro. Varie funzioni dell’amministrazione potrebbero inoltre essere trasferite. In totale, fino a 1500 dipendenti a livello nazionale sarebbero interessati dal programma di austerità.

“I dipendenti sono rimasti scioccati”, riferisce Hille. “Hanno messo molto cuore e anima nella modernizzazione dei siti: tutto questo non deve essere stato vano”. La sede di Karlsruhe, ad esempio, fondata nel 1931, è una delle più moderne del settore, secondo l’azienda. Solo nel 2021 la produzione è stata completamente convertita alle presse elettriche, riducendo le emissioni di CO2 dell’82% rispetto al 2010. Homburg annovera Michelin come uno dei più importanti stabilimenti di pneumatici per autocarri al mondo ed è l’unica sede europea in grado di installare chip RFID direttamente nei nuovi pneumatici.

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