Pirelli: CdA il 31 luglio, Casaluci CEO designato
Andrea Casaluci e non più Giorgio Bruno è il CEO designato per Pirelli.
Lo comunica, a sorpresa, Camfin, la holding che detiene il 14% del Gruppo, spiegando che Giorgio Bruno non è più disponibile, in quanto ha preso la “ferma decisione” di uscire dal CdA per dedicarsi a “proprie attività imprenditoriali“, che affronterà con la collaborazione di Marco Tronchetti Provera, come si legge nelle dichiarazioni dei due manager.
Nulla cambia invece per quanto riguarda il ruolo di Vice Presidente, per il quale Camfin conferma che indicherà Marco Tronchetti Provera.
Tutto ciò avviene all’indomani del rinnovo dei patti parasociali e della decisione del Governo di esercitare il Golden Power. Si tratta di un potere speciale, introdotto nel 2012 dal Governo Monti, per bloccare alcune operazioni societarie, in aziende che operano in settori strategici, a tutela dell’interesse e della sicurezza nazionali. Il grimaldello per esercitare questo potere nei confronti del colosso statale cinese Sinochem (China National Tire & Rubber Corporation), che detiene il 37% della società, è stato la difesa dei dati sensibili contenuti nei sensori Cyber di Pirelli, che possono registrare dati che riguardano gli assetti viari, la geolocalizzazione e lo stato delle infrastrutture. Questi dati non dovranno essere trasferiti o condivisi con “soggetti riconducibili al Governo cinese“.
Per questa e per le altre prescrizioni imposte ai soci cinesi dal Consiglio dei Ministri italiano, Pirelli dovrà costituire un’unità organizzativa autonoma per la sicurezza, su cui vigilerà il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Come l’hanno presa i cinesi? Il fatto che Sinochem non possa designare il CEO di Pirelli, nonostante sia il suo principale azionista con una quota del 37%, e che “alcune decisioni strategiche” richiedano l’approvazione di almeno l’80% del CdA, ha creato qualche preoccupazione in Cina, anche se la stampa ha impiegato alcuni giorni a reagire. Sono pochissimi infatti i quotidiani che riportano la vicenda e non contengono dichiarazioni ufficiali da parte del Governo.
“La mossa dell’Italia è senza dubbio una generalizzazione del concetto e degli standard di sicurezza nazionale e ha irragionevolmente messo sotto pressione le società cinesi”, ha dichiarato lunedì al quotidiano cinese del Partito Comunista Global Times Dong Dengxin, direttore del Finance and Securities Institute dell’Università di Scienza e Tecnologia di Wuhan. Dong ha aggiunto che l’industria locale dei pneumatici in Italia è così matura che non ci sono problemi di sicurezza tecnica, meno che meno di minacce alla sicurezza delle informazioni. Secondo lui, questa “mossa potrebbe influenzare la cooperazione tra Cina e Italia nel campo del commercio e influenzerà direttamente l’ambiente imprenditoriale in Italia, che scoraggerà altre società cinesi dall’investire e svilupparsi nel Paese”.
He Jun, direttore della ricerca macroeconomica del think tank cinese Anbound, ha dichiarato al Corriere della Sera che “Sinochem, come primo azionista di Pirelli, certamente difenderà i suoi diritti legali, in base alla legge italiana e a quelle dei mercati. Il Governo di Pechino potrà esprimere disappunto per un intervento che scavalca gli interessi degli azionisti e del mercato, ma è improbabile che la Cina compia un’azione di rappresaglia, perché questo è un caso isolato, che riguarda una specifica industria, non una guerra commerciale tra nazioni”.
La domanda di Pechino è se ci sia un cambio di marcia da parte dell’Italia, che nel 2019 è stata la prima e finora l’unica nazione del G7 a firmare la Belt and Road Initiative (BRI) proposta dalla Cina, ma che adesso pare abbia intenzione di non confermare. Anche le minacce di questi giorni del Ministro Ciriani sulla possibile applicazione del Golden Power anche su Electrolux farebbe pensare che Pirelli non sia un caso isolato.
Per quanto riguarda l’ufficialità della nomina di Casaluci alla guida di Pirelli, si dovrà comunque attendere il 31 luglio, data in cui si svolgerà l’assemblea dei soci per il rinnovo del Consiglio d’Amministrazione.
L’ing. Andrea Casaluci, classe ’73, è da maggio 2018 Direttore Generale Operations di Pirelli, posizione raggiunta dopo una carriera iniziata nel 2002 in azienda, con una breve pausa esterna come consulente. Tra i ruoli ricoperti, ricordiamo la partecipazione alla Direzione Logistica di Pirelli Tyre, la responsabilità del Demand Planning nel Marketing centrale, alcuni anni in Spagna come Direttore Marketing Spagna & Portogallo, per poi diventare nel 2011 Responsabile Logistica della BU Moto e nel 2013 rientrare nel Marketing come Demand Planning e Pricing e successivamente Product Marketing e OE aftermarket. Nel 2015 Casaluci si è trasferito in Cina ricoprendo il ruolo di CCO Asia & Pacific, per rientrare in Italia nel 2017 come COO Europe e CEO Italia. Ad Ottobre 2017 è stato nominato Executive Vice President BU Prestige, COO Europe and Head of Original Equipment e da maggio 2018 è Direttore Generale Operations.
L’Assemblea del 31 luglio, se la proposta di rinvio verrà approvata, sarà chiamata a deliberare in merito a:
- rinnovo del Consiglio di Amministrazione in scadenza per compiuto mandato, determinando il numero dei componenti l’organo amministrativo, provvedendo alla nomina dei Consiglieri (tramite meccanismo del voto di lista) e del Presidente e stabilendo il relativo compenso;
- approvazione della politica in materia di remunerazione per il 2023 nonché voto consultivo sui compensi corrisposti nel corso dell’esercizio 2022;
- approvazione, per la parte legata al Total Shareholder Return, dell’adozione del piano di incentivazione monetario a lungo termine per il triennio 2023-2025 (LTI 23-25) destinato alla generalità del management del Gruppo e correlato agli obiettivi del Piano Strategico 2021-2022|2025;
- rinnovo dell’autorizzazione alla stipula di una Polizza assicurativa a copertura dei rischi manageriali degli Amministratori e dei Sindaci (cd. D&O).