L’Ethical Transport Approach debutta sul palco del leader nei trasporti Scania
Sacar, da 46 anni dealer Scania, marchio leader nel settore autocarri, autobus, motori e servizi, presente in più di 100 Paesi, alla cerimonia di apertura della nuova sede a Roma, dove è intervenuto anche il top management di Scania, il President and CEO Christian Levin e l’Executive Vice President Sales and Marketing Stefano Fedel, ha voluto farsi promotore del progetto Ethical Transport Approach.
Sul palco il 10 settembre scorso, di fronte a una platea di circa 800 persone, tra clienti, partner, figure istituzionali, appassionati e ospiti Sacar, è salita Emanuela Carpella, Dir. Generale di Carpella Trasporti, ideatrice dell’Ethical Transport Approach con il titolare di Speedline Giuseppe Lacorte.
Emanuela Carpella ha sintetizzato la mission dell’Ethical Transport Approach: la riqualificazione della figura dell’autista di mezzi pesanti quale figura professionale, attraverso progetti di formazione, revisione degli stipendi e della gestione del personale nelle aziende, aspetti formali come l’utilizzo di una divisa che la equipari sensibilmente al pilota d’aereo, e diverse varie iniziative che potranno scaturire dal Manifesto presentato all’ultimo Transpotec a Milano.
L’80% del movimento merci in Italia avviene ancora su gomma e su mezzi ad alta tecnologia, con gravi responsabilità sia per quanto riguarda la sicurezza in strada sia in relazione ai rapporti tra aziende. Infatti quando un camion arriva a destinazione per la consegna delle merci, rappresenta in tutto e per tutto il brand del committente. Non solo: eventuali reati chiamano in causa direttamente l’autista. Pertanto il pilota degli autotrasporti deve essere una figura adeguatamente formata, con un congruo trattamento economico, perché gli si possa anche riconoscere un più alto status sociale. In questo settore manca personale, il lavoro è duro e se non si migliorano le condizioni di vita dell’autista, non sarà possibile attirare i giovani: si contano 17mila posizioni aperte e andando avanti così si profila una crisi del comparto, che pure ha rilevanza strategica nella nostra economia.
Emanuela Carpella, Dir. Generale di Carpella Trasporti, ha affermato: “Questo nuovo modo di concepire il ruolo dell’autista nasce dal desiderio di vedere riconosciuta la sua funzione nei trasporti e nella società, per la sua reale valenza strategica. L’intero settore ha estremamente bisogno di operatori specializzati, all’autista non si chiede soltanto di guidare il camion, il mercato richiede nuove competenze non solo tecniche ma anche a livello normativo e organizzativo in un contesto in continua evoluzione e ad alta complessità. Noi crediamo sia urgente dare una mano ai nostri autisti anche in termini di gestione dello stress. Dobbiamo aiutarli a capire e a gestire i momenti di tensione che possono vivere al di fuori della nostra azienda, quando hanno a che fare con la filiera dell’autotrasporto, sulla strada e poi con magazzinieri, committenti, polizia stradale, etc. Il nostro motto è Autisti felici, servizio efficiente! Dovremmo far sapere ai giovani che può essere affascinante guidare un camion per il mondo!”.
“Siamo fieri di aver aderito al progetto Ethical Transport Approach perché le persone rappresentano un punto di forza fondamentale per garantire il successo di ogni organizzazione”, dichiara Paolo Emilio Sardellitti, Presidente di Sacar. “Come Scania, Sacar punta su formazione e competenze nell’ottica di poter garantire un elevato livello di qualità e soddisfazione dei servizi offerti, non solo per i clienti ma anche per i nostri collaboratori”, conclude Sardellitti.
Il Manifesto dell’Ethical Transport Approach
- Le persone al centro
I dipendenti delle aziende di logistica e trasporti svolgono un lavoro importante, spesso in condizioni pericolose e molto stressanti. È il momento di mettere al centro le persone che operano nel trasporto, l’autista e chi dirige l’organizzazione giornaliera, facendole sentire parte integrante dell’azienda e investendo in formazione professionale e immagine. - Inclusione e Accoglienza
Tutti i partner di Ethical Transport Approach fanno della diversità un punto di forza. L’impegno si nota anche nell’assunzione di presenze femminili, essenziali per contribuire a creare una nuova reputazione al ruolo dell’autista. - Coinvolgimento dei dipendenti
I partner includono autisti e corrieri nei processi decisionali così da mettere al centro i loro bisogni e rendere più semplice e piacevole il loro lavoro. Proprio per questo nella sede di ciascun partner dev’essere presente un’area dedicata al briefing tecnico operativo.
- Attenzione per il dipendente, per la salute e il benessere mentale
Le aziende partner si prendono cura dei propri dipendenti svolgendo call check costanti, garantendo sorveglianza sanitaria e implementando corsi per la gestione dello stress, di educazione alimentare, di meditazione e di relazione umana.
- Area relax
Le aziende che aderiscono al progetto Ethical Transport Approach mettono a disposizione nelle loro sedi aree dedicate all’accoglienza con ogni tipo di ristoro, creando un ambiente rilassante dove potersi riposare dopo lunghe ore al volante. - Formazione e Training specifico
Ethical Transport Approach si impegna a verificare che tutti i membri forniscono ai propri dipendenti un’appropriata formazione professionale comprensiva di corsi specifici di aggiornamento e di sicurezza per essere preparati al meglio.
- Risorsa controllo e manutenzione mezzi
Per garantire di lavorare sempre in completa sicurezza, le aziende che aderiscono al progetto si impegnano a controllare in modo costante e frequente tutti i mezzi della loro flotta, inserendo nel team una figura di riferimento per il controllo. - Fornitura di strumenti adeguati
Il lavoro di tutti i dipendenti è organizzato e gestito attraverso modelli e sistemi efficaci ed efficienti, grazie anche alla fornitura di strumenti adeguati all’ottimizzazione delle attività quotidiane.
- Basta con il cliché negativo del camionista
Tutti gli autisti, corrieri e autotrasportatori delle aziende partner operano in divisa aziendale con il logo Ethical Transport Approach, come un vero pilota. L’uniforme vuole rappresentare l’importanza del loro lavoro e della responsabilità che hanno sulla strada.
- Retribuzione adeguata garantita
I partner del progetto si impegnano a pagare regolarmente i loro dipendenti dando loro una retribuzione adeguata per l’importante lavoro che svolgono.