Russia: fallimento accelerato e nazionalizzazione per le aziende estere che lasciano il paese
“E’ necessario agire in modo deciso contro le compagnie straniere, che stanno interrompendo le loro operazioni in Russia, e ci sono soluzioni legali al riguardo”. Così Putin si è espresso nei giorni scorsi, minacciando il fallimento accelerato e la successiva nazionalizzazione delle società che hanno deciso di lasciare la Russia.
Il ministro delle finanze russo, Anton Siluanov, ha aggiunto qualche dettaglio, affermando che la procedura di fallimento verrà varata entro 3-6 mesi. Il ministro ha dichiarato all’agenzia russa Tass: “Abbiamo previsto e sviluppato un meccanismo speciale: il fallimento accelerato che prevede l’amministrazione temporanea accelerata e la vendita delle società.”
La procedura è stata proposta dal partito di governo, Russia Unita, e riguarderebbe le imprese con partecipazioni detenute da società straniere dei “Paesi ostili” per una quota superiore al 25% del capitale. Queste aziende avrebbero 2 opzioni: riprendere le attività o cedere le loro quote, lasciando attività e dipendenti. Se non acconsentono, si avvierebbe la procedura accelerata e la successiva vendita all’asta delle quote.