Pirelli chiude il 2021 con risultati superiori ai target
Pirelli ha approvato i risultati preliminari dell’esercizio 2021 che, grazie alla ripresa della domanda e all’implementazione dei “programmi chiave” del Piano industriale 2021-2022|2025, hanno superato i target, già rivisti due volte al rialzo nel corso dell’anno.
I ricavi hanno registrato +23,9% a 5.331,5 milioni di euro rispetto al 2020 (+24,8% la variazione organica escludendo l’effetto cambi pari a -0,9%), superiori al target di ~5,1 e ~5,15 miliardi di euro. Anche l’Ebit adjusted è cresciuto: +62,8% a 815,8 milioni di euro (501,2 milioni di euro nel 2020), un risultato dovuto al miglioramento del price/mix e alle efficienze, che hanno più che compensato l’impatto del difficile scenario esterno (materie prime, cambi ed inflazione). Il margine Ebit adjusted è al 15,3% e il risultato netto a +321,6 milioni di euro (+42,7 milioni di euro nel 2020). Il flusso di cassa netto ante dividendi è di +431,2 milioni di euro (+248,8 milioni nel 2020) superiore al target di ~390 e ~410 milioni di euro, mentre la posizione finanziaria netta è a -2.907,1 milioni di euro (-3.258,4 milioni di euro a fine 2020), <3,0 miliardi di euro il target. Il rapporto debito /Ebitda adjusted è pari a ~2,4x (~2,6x il target).
Pirelli nel 2021 ha investito in Ricerca & Sviluppo 240,4 milioni di euro (4,5% dei ricavi totali), di cui 225,1 milioni destinati alle attività High Value (6,0% dei ricavi del segmento).
Guardando al 2022, Pirelli ha aspettative di ulteriore crescita, seppur in un contesto volatile per tensioni inflattive e geopolitiche. Il produttore ritiene che efficienze e price/mix più che compenseranno l’impatto dello scenario esterno (materie prime, inflazione e cambi). Per l’anno in corso i ricavi stimati sono tra ~5,6 e ~5,7 miliardi di euro, con volumi tra ~+1,5% e ~+2,5% trainati dall’High Value (~+6% e ~+7%). Le altre previsioni sono: price/mix in crescita tra ~+5,5% e ~+6,5%, Ebit Margin Adjusted tra ~16% e ~16,5%, generazione di cassa netta ante dividendi tra ~450 e ~480 milioni di euro, investimenti pari a ~390 milioni di euro (~7% dei ricavi), posizione finanziaria netta pari ~-2,6 miliardi di euro.
Nel documento di bilancio, diffuso il 23 febbraio, ossia il giorno prima dell’attacco di Putin all’Ucraina, Pirelli dichiara che sono già pronte azioni di mitigazione per assorbire gli impatti dovuti alla crisi Russia-Ucraina.
Nel dettaglio i programmi chiave del Piano industriale 2025:
Programma Commerciale
Il 2021 ha visto un ulteriore rafforzamento dell’High Value, con volumi in crescita sul Car ≥18” del 23% rispetto a +15% del mercato nonostante il rallentamento nel Primo Equipaggiamento per la carenza di semi-conduttori. Più sostenuta la performance sul Car ≥19” (+28% i volumi Pirelli, +24% il mercato). In aumento l’esposizione sull’elettrico, con volumi sul Primo Equipaggiamento in crescita di circa 6 volte rispetto al 2020. La Società ha inoltre consolidato la leadership in Cina sull’alto di gamma sia sul Primo Equipaggiamento sia sul Ricambio. In crescita anche le vendite sullo Standard (volumi Pirelli Car ≤ 17” in aumento del 9% rispetto a +6% del mercato), con un mix sempre più orientato verso i prodotti a maggiore calettamento. In miglioramento il price/mix: +9,1% nel 2021, con un +16,3% nel quarto trimestre 2021, che riflette gli aumenti di prezzo e il favorevole andamento del mix.
Programma Innovazione
Nel corso del 2021 sono state conseguite circa 310 omologazioni tecniche con i principali produttori di auto Prestige e Premium concentrate principalmente sui calettamenti ≥19” e sulle Specialties. È inoltre proseguito il rinnovo della gamma prodotto con l’introduzione di 6 nuove linee dedicate al Ricambio per rispondere alle diverse esigenze dei consumatori.
Programma Competitività
La Fase 2 del piano di efficienze ha permesso di conseguire benefici lordi per 155 milioni di euro che hanno più che compensato l’inflazione dei fattori produttivi: le efficienze nette sono state pari a 70 milioni di euro. Il programma Competitività ha riguardato il costo del prodotto (modularity e design-to-cost), manufacturing (completamento dell’ottimizzazione del footprint industriale e azioni di efficientamento), i costi SG&A (ottimizzazione del network logistico dei magazzini e azioni di negoziazione sugli acquisti) e quelli relativi all’Organizzazione (digital transformation).
Programma Operations
È proseguito nel corso del 2021 il ritorno a un livello di saturazione degli impianti pari a circa il 90%. Sono stati inoltre conclusi i programmi di ristrutturazione in Italia, con la conversione della fabbrica di Bollate da car Standard a cycling, in Brasile, con il trasferimento della produzione moto da Gravataì a Campinas (che consente di rifornire con maggiore efficienza sia il mercato latinoamericano sia il canale esportazione) e di riorganizzazione della fabbrica di Burton-on-Trent in Gran Bretagna, ora concentrata sui semi-lavorati.
Programma Digitalizzazione
Proseguono le azioni volte a trasformare i processi chiave dell’azienda entro il 2023, connettendoli in tempo reale e integrando le funzioni interne con i partner/clienti esterni attraverso piattaforme digitali e modelli di intelligenza artificiale.
2021 – In crescita i principali indicatori economici
I ricavi sono stati pari a 5.331,5 milioni di euro (~5,1 e ~5,15 miliardi di euro il target), con una crescita del 23,9% rispetto al 2020 grazie a una performance commerciale migliore delle attese. La crescita organica dei ricavi è stata pari a +24,8% (-0,9% l’impatto derivante dai cambi e dall’iperinflazione Argentina). L’High Value è pari al 70,9% del fatturato totale (70,4% nel 2020). Nel quarto trimestre 2021 i ricavi sono stati pari a 1.352,2 milioni di euro, in crescita dell’11,9% rispetto al quarto trimestre 2020 grazie al positivo andamento del price/mix. La crescita organica dei ricavi è stata pari a +9,0% (+2,9% l’effetto dei cambi e dell’iperinflazione Argentina).

Nel 2021 l’andamento dei volumi è stato pari a +15,7% (~+14% e ~+15% il target) ed è stato supportato dal segmento High Value (+20,2% i volumi a fronte del target di +17%/+18%), grazie al recupero della domanda nelle principali aree geografiche e al rafforzamento della quota di mercato. I volumi del segmento Standard sono stati pari a +11,2% (+11,5% / +12,5% il target).
Nel 2021 sul Car ≥18”, Pirelli ha registrato un progresso in termini di volumi del 23%, superiore al +15% del mercato:
nel Primo Equipaggiamento (volumi Pirelli +21%, mercato +8%), grazie a consolidati rapporti con i produttori auto Premium e Prestige, al consolidamento del portafoglio clienti in Nord America e Apac e alla crescente domanda di prodotti specifici per veicoli elettrici.
nel canale Ricambi (volumi Pirelli +25%, mercato +20%) ha rafforzato la quota nelle principali aree geografiche, grazie alla crescita dei volumi “pull-through High Value” e al lancio di nuove linee dedicate.
In decisa crescita i volumi sul Car ≥19” che hanno registrato un incremento del +28% a fronte del +24% del mercato.
Anche sul Car ≤17” la crescita dei volumi Pirelli nel 2021 (+9%) è stata più accentuata rispetto a quella del mercato (+6%), grazie al forte recupero della domanda in Sud America.
Nel quarto trimestre 2021 l’andamento dei volumi riflette il calo della domanda globale di pneumatici Car (-5%), principalmente sul canale Primo Equipaggiamento (-13%), a causa della carenza di semiconduttori, mentre la domanda sul canale Ricambi (-2%) ha scontato la volatilità dello scenario macroeconomico. In tale contesto i volumi Pirelli High Value sono rimasti invariati rispetto al 2020, mentre sullo Standard hanno registrato una flessione del -13,4%.
Sul Car ≥18”, Pirelli anche nel quarto trimestre ha confermato la sovraperformance rispetto al mercato (+4% i volumi Pirelli, +1% i volumi di mercato):
sia nel canale Primo Equipaggiamento (volumi Pirelli -5%, volumi mercato -11%) supportata da una maggiore presenza nei produttori auto Premium e Prestige e grazie a nuovi contratti in Nord America e Apac;
sia nel canale Ricambi (volumi Pirelli +13%, volumi mercato +10%), in particolare in Nord America e in Apac.
All’interno del Car ≤17”, la riduzione dei volumi Pirelli nell’ultimo trimestre (-12%) è stata più marcata rispetto a quella del mercato (-7%), in linea con la strategia di ridurre l’esposizione al segmento. Sostenuto il contributo del price/mix (+9,1% nel 2021 rispetto a un target di ~+7%) grazie agli aumenti di prezzo e al miglioramento del mix legato alla progressiva migrazione dallo Standard all’High Value e al miglioramento di mix in entrambi i segmenti. Nel quarto trimestre il price/mix ha toccato il livello record di +16,3% grazie agli aumenti di prezzo e al miglioramento di tutte le componenti del mix: prodotto, canale e Region.
L’impatto cambi è stato negativo dello 0,9% nel 2021 (meglio del target di novembre di -2%) per effetto dell’apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro e delle principali valute dei mercati emergenti (in particolare Sud America e Russia). Positivo l’effetto cambi nel quarto trimestre 2021, pari a +2,9%.
Redditività
L’Ebitda adjusted nel 2021 è stato pari a 1.210,7 milioni di euro, in crescita del 35,6% rispetto a 892,6 milioni del 2020.
L’Ebit adjusted nel 2021 è stato pari a 815,8 milioni di euro (501,2 milioni nel corrispondente periodo 2020), con un margine Ebit adjusted pari al 15,3%, in miglioramento rispetto all’11,6% del 2020. Il contributo delle leve interne (volumi, price/mix, efficienze) ha più che compensato le negatività dello scenario esterno (materie prime, inflazione, impatto cambi) consentendo di raggiungere un risultato superiore alle attese della società (circa 770-800 milioni di euro il target implicito di novembre).
Più in particolare, nel 2021, l’Ebit adjusted riflette:
- il positivo effetto dei volumi (+266,6 milioni di euro);
- il positivo effetto del price/mix (+282,7 milioni di euro) che ha più che compensato l’incremento del costo delle materie prime (-211,9 milioni di euro, inclusivo del relativo impatto cambi), e l’impatto negativo dei cambi (-11,5 milioni di euro);
- il positivo effetto della Fase 2 del Piano Competitività che ha generato efficienze strutturali per 154,6 milioni di euro che hanno più che compensato gli effetti dell’inflazione (-85 milioni di euro), il “reversal impact” del Piano Covid per -30,7 milioni di euro (pari al saldo fra -79,7 milioni di euro di costi discrezionali relativi ad attività sospese nel 2020 per effetto della pandemia e i benefici derivanti dal maggior utilizzo degli impianti pari a +49,0 milioni di euro) e degli ammortamenti (- 11 milioni di euro);
- l’impatto negativo degli Other costs (-39,2 milioni di euro nel 2021, principalmente concentrati nel primo trimestre) quale saldo tra i maggiori costi di R&D e marketing sull’High Value (-32,0 milioni di euro), maggiori accantonamenti (-51,2 milioni di euro) per i piani di incentivazione del management a lungo e breve termine (quest’ultimo cancellato nel 2020) e il beneficio (+44,0 milioni di euro) derivante principalmente della ricostituzione delle scorte.
Nel quarto trimestre 2021 l’Ebit Adjusted si è attestato a 217,0 milioni di euro, grazie al contributo del price/mix che ha compensato di 1,4 volte l’impatto derivante dalle materie prime. Il margine Ebit adjusted è stato pari al 16,0% (18,3% nel quarto trimestre 2020) e riflette un maggior impatto dell’inflazione dei costi produttivi e il reversal impact del piano azioni Covid, quest’ultimo pari a -8,0 milioni di euro.
L’Ebit è stato pari a 577,1 milioni di euro, in crescita di 358 milioni di euro rispetto ai 219,1 milioni di euro del 2020 e include:
ammortamenti di intangible asset identificati in sede di PPA per 113,7 milioni di euro (114,6 milioni di euro nel 2020);
oneri one-off, non ricorrenti e di ristrutturazione e altro per 101,4 milioni di euro (99,3 milioni di euro nel 2020) relativi principalmente ad azioni di razionalizzazione delle strutture, oltre al piano di retention approvato dal Cda in data 26 febbraio 2018 per 4,7 milioni di euro (8,4 milioni di euro nel 2020);
costi diretti legati all’emergenza Covid-19 pari a 18,9 milioni di euro (59,8 milioni di euro nel 2020), relativi principalmente a materiali di protezione per il personale.
Il risultato da partecipazioni è pari a +4 milioni di euro (-5,3 milioni di euro nel 2020).
Gli oneri finanziari netti del 2021 sono diminuiti di 12,1 milioni di euro a 144,3 milioni (156,4 milioni di euro nello stesso periodo 2020). La riduzione riflette maggiori oneri sul debito centrale – per effetto principalmente del temporaneo peggioramento del margine dovuto al Covid – più che compensati dai benefici della gestione finanziaria a livello locale. Il costo del debito su base annua (calcolato sugli ultimi dodici mesi) è pari, al 31 dicembre 2021, al 2,38% (1,94% al 31 dicembre 2020), valore che riflette la dinamica sopra descritta sul debito centrale.
Le imposte nel 2021 sono state pari a 115,2 milioni di euro a fronte di un utile ante imposte di 436,8 milioni di euro, con un tax rate che si attesta al 26,4%.
L’utile netto nel 2021 è stato pari a 321,6 milioni di euro, rispetto ai 42,7 milioni di euro del 2020. Nel quarto trimestre 2021 l’utile netto è stato pari a 85,4 milioni di euro, in crescita del 41,2% rispetto ai 60,5 milioni di euro del quarto trimestre 2020.
Il flusso di cassa netto ante dividendi nel 2021 è stato pari a +431,2 milioni di euro (superiore al target indicato a novembre compreso fra 390 e 410 milioni di euro), in miglioramento di 182,4 milioni rispetto ai +248,8 milioni di euro del 2020 e di 87,1 milioni rispetto ai +344,1 milioni di euro del 2019. Il trend è stato supportato principalmente dal migliore flusso di cassa netto della gestione operativa: +793,6 milioni di euro nel periodo (rispetto ai +591,3 milioni del 2020 e ai +807,5 milioni del 2019), che beneficia, oltre al miglioramento dell’Ebit adjusted, di un minore assorbimento di cassa legato al capitale circolante, grazie a un’attenta gestione delle scorte di prodotti finiti (15,7% l’incidenza sulle vendite – in linea con il dato a dicembre 2020 e in riduzione verso il 2019) e dell’andamento dei debiti legati alla ripresa del business, che beneficiano anche dei bassi livelli di investimenti effettuati nel quarto trimestre 2020. Il flusso di cassa ante dividendi nel quarto trimestre 2021 è stato positivo per 807,9 milioni di euro (+994,1 milioni del quarto trimestre 2020) grazie alla consueta stagionalità del capitale circolante in linea con il trend storico.
Il flusso di cassa netto nel 2021 migliora rispetto all’esercizio 2020 di 102,5 milioni di euro ed è pari a +351,3 milioni di euro (+248,8 milioni di euro nel 2020) e include anche il pagamento di dividendi per 79,9 milioni di euro nel corso del 2021 (nel 2020 non erano stati pagati dividendi).
La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2021 è pari a -2.907,1 milioni di euro (-3.258,4 milioni di euro al 31 dicembre 2020 e -3.507,2 milioni di euro del 31 dicembre 2019).
Il margine di liquidità al 31 dicembre 2021 è pari a 2.698,6 milioni di euro.
Nel corso dell’esercizio 2021 le spese in Ricerca & Sviluppo sono state pari a 240,4 milioni di euro (4,5% delle vendite), di cui 225,1 milioni destinati alle attività High Value (6,0% dei ricavi del segmento).
Sostenibilità e wellbeing
Nel 2021 ottenuti significativi miglioramenti in termini di performance di sostenibilità: in coerenza con una costante attenzione alle persone, alle loro esigenze e al loro sviluppo, le politiche di wellbeing hanno avuto un ruolo rilevante nel supporto di lavoratori e lavoratrici. In fase pandemica è proseguita l’applicazione delle linee guida di prevenzione anti-Covid e sono state attivate iniziative, in collaborazione con le autorità locali, a supporto della campagna vaccinale anche mettendo a disposizione proprie strutture come Pirelli HangarBicocca. Sempre nell’ambito della salute e sicurezza, l’indice di frequenza degli infortuni è sceso di oltre 4,5% rispetto al 2020.
Sul fronte del prodotto, si segnala la crescita percentuale – al 49% del totale rispetto al 39% del 2020 (in linea con il target del 70% al 2025) – dei nuovi IP Code immessi sul mercato con parametri in linea con le più alte classi (A o B) del labelling europeo per resistenza al rotolamento (aspetto ambientale di impatto indiretto sulle emissioni di CO2 dei veicoli). Nel contempo si conferma molto alta, cioè pari all’87% del totale, la percentuale di nuovi IP Code prodotti a livello globale con valori in linea con i valori A/B di labelling europeo per tenuta sul bagnato (aspetto di impatto diretto sulla sicurezza). Anche di riflesso a tale andamento, sono cresciuti i ricavi da pneumatici Eco & Safety Performance, che considerano il totale dei prodotti con label sul mercato globale riparametrati ai valori A/B/C del labelling europeo, che hanno raggiunto il 63% (58% nel 2020) sul totale delle vendite di pneumatici car. La resistenza al rotolamento media dei pneumatici prodotti da Pirelli nel mondo diminuisce rispetto al 2020 di oltre un punto percentuale, con un calo del 10,3% rispetto al 2015.
Rilevante è stato l’impegno di Ricerca & Sviluppo su materiali innovativi rinnovabili e riciclati, che ha portato lo scorso novembre Pirelli a equipaggiare la Volvo Recharging Concept con un pneumatico contenente il 94% di materiali non di origine fossile (come silice da lolla di riso, carbon black da riciclo, bio resine). Innovazione e sostenibilità dei materiali per Pirelli include attenzione alle persone e alla biodiversità, ed è con questa convinzione che Pirelli lo scorso maggio ha presentato il primo pneumatico al mondo con gomma naturale e rayon certificati Forest Stewardship Council (FSC), destinato alla BMW X5 Plug-In Hybrid. Il suo lancio testimonia e ribadisce l’obiettivo dello sviluppo sostenibile della gomma naturale perseguito dall’azienda, che nel 2021 ha inoltre avviato un progetto pluriennale in partnership con BMW GROUP e l’ONG BirdLife International per favorire la produzione di gomma naturale sostenibile in Indonesia attraverso un progetto che interessa una parte della foresta pluviale di Hutan Harapan (Isola di Sumatra) con lo scopo di migliorare la qualità della vita della comunità indigena e di proteggere gli animali a rischio.
In linea con l’obiettivo di raggiungere la ‘carbon neutrality’ nel 2030, nel 2021 è proseguito il piano di decarbonizzazione della catena del valore del gruppo: in termini di emissioni assolute di CO2 nel 2021 Pirelli ha raggiunto in anticipo di 4 anni il Target Science Based well below 2°C, e ha richiesto un upgrade del Target in linea con 1,5°C a SBTi. Molto rilevante è stata la crescita nell’uso di energia elettrica rinnovabile: In particolare, il 100% dell’energia elettrica acquistata dal gruppo in Europa nel 2021 è rinnovabile certificata. A livello globale è da fonte rinnovabile il 62% del totale di energia elettrica utilizzata dal gruppo, con emissioni assolute di CO2 del Gruppo in calo rispetto al 2020 nonostante la ripresa dei volumi produttivi. Le emissioni assolute della catena di fornitura crescono rispetto al 2020 (anno non rappresentativo per l’abbattimento dei volumi prodotto e acquistati in periodo pandemico) mentre diminuiscono del 2,5% rispetto al 2019 e del 6% rispetto al 2018, anno base del Science Based Target per la catena di fornitura (-9% il target di riduzione al 2025 rispetto al dato 2018).
In ambito motorsport e sostenibilità, Pirelli ha ricevuto, unico produttore al mondo di pneumatici, le tre stelle dell’Environmental Accreditation Programme promosso da FIA, la Federazione Internazionale dell’Automobile. Un riconoscimento che attesta i risultati dell’azienda lato sostenibilità nel motorsport, ottenuto grazie a una supply chain completamente gestita secondo i criteri di sostenibilità ambientale e sociale.
La performance sostenibile di Pirelli anche nel 2021 ha ottenuto valutazioni eccellenti da parte dei principali Indici e Iniziative si sostenibilità: Pirelli ha ottenuto il riconoscimento “S&P Global Gold Class” nell’ambito del Sustainability Yearbook 2022, pubblicato da S&P Global sulla base dei risultati delle valutazioni di Dow Jones Sustainability Index 2021. Pirelli, inoltre, è stata riconfermata tra i leader globali nella lotta ai cambiamenti climatici posizionandosi nella CDP “Climate A list” e ottenendo il massimo punteggio di “A” anche nel CDP Supplier Engagement Rating Leaderboard per la gestione di tematiche climate lungo la propria catena di fornitura. Pirelli è stata infine riconfermata, unica nel settore Automotive, nella lista Global Compact Lead delle Nazioni Unite, che include le società identificate come più impegnate nell’implementazione dei Dieci Principi del Global Compact delle Nazioni Unite.
OUTLOOK DI MERCATO
Pirelli prevede un 2022 caratterizzato da una crescita economica sostenuta, seppure in uno scenario che presenta elementi di volatilità legati all’andamento della pandemia Covid-19, alle pressioni inflative e alle conseguenti possibili strette monetarie, nonché all’inasprirsi delle tensioni geopolitiche. In particolare, Pirelli prevede una crescita del Pil a livello globale del 4,4% e un tasso di inflazione del 4,1% (particolarmente accentuata in Nord America e in Europa), per effetto dell’incremento del costo delle materie prime, dell’energia, del lavoro e dei costi logistici.
Per il comparto auto le attese sono di una produzione a livello globale nel 2022 in crescita dell’8,6% rispetto al 2021, con un incremento più sostenuto per i segmenti Premium/Prestige (+10,5%) e Other Suv (+11,1%). In crescita – ancor più di quanto previsto in occasione del Piano Industriale – il peso dell’elettrico sulla produzione totale (7% vs 6% del Piano) e in particolare nella fascia Premium/Prestige (16% rispetto al 12% del Piano).
In tale scenario si prevede per la domanda a livello globale di pneumatici car una crescita di circa il 3%, con il segmento High Value che ancora una volta si conferma più dinamico, con un incremento di volumi previsto 4 volte superiore rispetto a quello del segmento standard.
In particolare nell’High Value le attese per il mercato sono:
- Nel Primo Equipaggiamento volumi ≥18’’ in crescita di circa il 9% grazie a una progressiva normalizzazione della carenza di semiconduttori;
- Nei Ricambi volumi ≥18’’ in crescita di circa il 7%, spinti dalla ricostituzione degli stock da parte dei dealer e dall’effetto delle nuove immatricolazioni degli anni precedenti.
Minore la crescita sul segmento Standard, dove il Primo Equipaggiamento ≤17’’ (maggiormente colpito dalla crisi dei semiconduttori rispetto all’alto di gamma) è atteso in crescita di circa il 5%, mentre per il canale Ricambi è previsto un incremento di circa l’1,5% (per un progressivo spostamento del parco auto verso la fascia Premium).

Pirelli risponderà a un 2022 sfidante rafforzando le leve già previste dal Piano Industriale. In particolare è previsto un approccio ancor più selettivo nel Primo Equipaggiamento e con una focalizzazione sui calettamenti più elevati (≥19’’) e sulle Specialties, in particolar modo nell’elettrico.
Confermato il piano di Competitività con benefici lordi pari a 150 milioni di euro; tali efficienze, unitamente all’incremento dei prezzi e al miglioramento del mix più che compenseranno l’aumento del costo delle materie prime, dell’inflazione degli altri fattori produttivi e della volatilità dei cambi. Alla luce dei risultati conseguiti nel 2021 e dello scenario previsto per il 2022, Pirelli si attende:
- Ricavi compresi tra ~5,6 e ~5,7 miliardi di euro, con:
volumi di gruppo in crescita tra ~+1,5% e ~+2,5%: i Volumi High Value sono attesi in aumento del ~+6% /~+7%; volumi Standard in flessione del ~-3%/~-4%, in linea con la strategia di una progressiva minore esposizione su tale segmento;
price/mix in miglioramento al ~+5,5% / ~+6,5% grazie a ulteriori aumenti di prezzo e a un mix più favorevole
impatto cambi compreso fra ~-1,5% / ~-2%.
- Ebit Margin Adjusted tra circa il 16% e circa il 16,5% in considerazione delle dinamiche sopra citate.
- Generazione di cassa netta ante dividendi attesa tra 450 e 480 milioni di euro, grazie alla performance operativa e alla gestione efficiente del capitale circolante.
- Investimenti pari a circa 390 milioni di euro (~7% dei ricavi).
- Posizione finanziaria netta pari a ~-2,6 miliardi di euro con un rapporto fra PFN/ Ebitda Adjusted ≤ 2 volte.
Con riferimento all’inasprirsi della crisi Russia-Ucraina, Pirelli – nel documento pubblicato il giorno prima dell’attacco della Russia – dice di aver condotto una prima analisi, tenendo in considerazione che il costo del petrolio e dell’energia resti agli attuali livelli da marzo 2022 a fine anno, oltre a potenziali impatti sulle operations locali correlati all’import ed export da e verso la Russia di materie prime e prodotti finiti.
In tale scenario, in parte assorbito da azioni di mitigazione già attivate e dall’adozione di un contingency plan per far fronte all’evoluzione della situazione, si stima che le guidance sulla redditività e sulla generazione di cassa si posizionerebbero nella parte bassa del range (circa 890 milioni l’Ebit Adjusted e circa 450 milioni di euro la generazione di cassa ante dividendi).
Cda approva nuovo programma EMTN da 2 miliardi di euro
Nell’ambito della strategia di rifinanziamento della società, il Consiglio di Amministrazione ha approvato oggi un nuovo programma EMTN (Euro Medium Term Note) per l’emissione di prestiti obbligazionari senior unsecured non convertibili per un controvalore massimo di 2 miliardi di euro in sostituzione del precedente programma EMTN da 2 miliardi di euro, approvato in data 21 dicembre 2017. Nell’ambito di tale programma, il Consiglio di Amministrazione ha autorizzato l’emissione, da eseguirsi entro 12 mesi dal perfezionamento della documentazione, di uno o più prestiti obbligazionari, da collocare presso investitori istituzionali, per un importo complessivo massimo fino a un miliardo di euro. Come nel precedente programma, i titoli di nuova emissione potranno essere quotati in uno o più mercati regolamentati e garantiti da Pirelli Tyre.
Il programma EMTN risponde all’obiettivo di una costante ottimizzazione della struttura finanziaria di Pirelli, anche attraverso il rifinanziamento e/o il rimborso del debito esistente, e consente di cogliere tempestivamente favorevoli finestre sul mercato obbligazionario.
In miglioramento il profilo fiscale, nel 2021 sottoscritti 4 accordi sui “prezzi di trasferimento”
In coerenza con la Global Tax Policy pubblicata nel 2018 e l’obiettivo di perseguire un rapporto aperto e trasparente con le autorità fiscali dei diversi Paesi in cui opera, Pirelli ha promosso accordi fiscali relativi ai “prezzi di trasferimento” e nel 2021 ha beneficiato della sottoscrizione di 4 di questi accordi.
Si tratta dei prezzi di vendita e acquisto di propri prodotti e servizi tra le società del gruppo, elemento rilevante negli scambi infragruppo delle società aventi una dimensione multinazionale. Gli accordi raggiunti migliorano ulteriormente il profilo fiscale della società, consentendo di individuare in anticipo e in modo condiviso i criteri per la determinazione dei prezzi di trasferimento, eliminando quindi un’eventuale doppia imposizione.
Nel dettaglio, sono stati sottoscritti 3 accordi bilaterali (Bilateral Advance Pricing Agreeement, BAPA) e un accordo unilaterale (Advance Pricing Agreement, APA) raggiunto con l’Agenzia delle Entrate in Italia.
Pirelli ha inoltre promosso tre ulteriori accordi bilaterali (BAPA) tra l’Italia e i principali Paesi in cui opera nonché tre accordi unilaterali (APA) con l’Agenzia delle Entrate, le cui attività istruttorie sono tuttora in corso. Il piano per la promozione degli accordi, lanciato nel 2016, consente di coprire la maggior parte delle transazioni intercompany in cui il gruppo opera in Europa e in Nord America e, in futuro, in APAC.
In linea con quanto già annunciato al mercato, il bilancio al 31 dicembre 2021 e la relativa proposta di distribuzione del dividendo saranno esaminati dal Consiglio di Amministrazione di Pirelli programmato in data 17 marzo 2022.
Eventi di rilievo avvenuti dopo la fine dell’esercizio
In data 21 febbraio 2022 Pirelli, in linea con quanto anticipato al mercato lo scorso 11 novembre, ha perfezionato il signing di una linea bancaria multicurrency a 5 anni da 1,6 miliardi di euro con un pool di primarie banche nazionali e internazionali.
La nuova linea – parametrata a obiettivi ESG del gruppo – consentirà principalmente di:
- rimborsare debito in scadenza nel giugno 2022 (circa 950 milioni di euro al 31 dicembre 2021) utilizzando per 600 milioni di euro la nuova linea e per la parte restante la liquidità della società;
- sostituire 700 milioni di euro di una linea disponibile e non utilizzata in scadenza nel giugno 2022 con 1 miliardo di euro della nuova linea, aumentando quindi la flessibilità finanziaria di 300 milioni di euro.
L’operazione, conclusa a condizioni migliorative – in linea con quanto previsto nei piani della società – rispetto a quelle delle linee che saranno sostituite, permette di ottimizzare il profilo del debito allungandone le scadenze.