Operazione GdF ‘Gomme lisce’: un gommista ha dato il via alle indagini
L’operazione ‘Gomme lisce’ della Guardia di Finanza ha portato a un arresto e otto misure interdittive presso l’Ast (azienda siciliana trasporti) di Palermo, società per azioni partecipata dalla Regione Sicilia, che veniva gestita come fosse un’azienda privata, anche per quanto riguarda gli appalti per la fornitura e manutenzione dei pneumatici per gli autobus e l’approvvigionamento degli stessi.
Le truffe contestate, rilevate soprattutto tramite intercettazioni telefoniche e video, sono varie e riguardano illecite assunzioni e conferimento di incarichi (tra cui anche il revisore contabile), una procedura di gara per lo startup di una compagnia aerea (2.150.000 euro), bigliettazione elettronica (3.200.000 euro) e, in generale, l’elusione o violazione delle regole per la selezione di contraenti da parte di un organismo pubblico.
Ma è proprio a partire dalla denuncia presentata anni fa da un gommista, Barone Gomme di Palermo, che sono stati rinvenuti elementi utili alle indagini. L’imprenditore, che per anni aveva fornito i pneumatici all’azienda siciliana trasporti, era stato ad un certo punto escluso dagli appalti, a favore del suo concorrente Schirò srl. Da qui la denuncia all’Ast, che a sua volta aveva querelato Barone Gomme e il titolare Sebastiano Barone, reo di avere accusato l’azienda di averlo estromesso dalle gare di appalto.
Le intercettazioni telefoniche hanno però messo in evidenza che il direttore dell’Ast, Andrea Ugo Fiduccia, avrebbe ordinato di redigere l’appalto per i pneumatici, indicando espressamente dei marchi per i quali Barone non aveva la disponibilità o non poteva essere competitivo. Barone aveva infatti presentato un’offerta per i pneumatici Hankook, che l’Ast aveva ricusato, in quanto considerati di seconda fascia, mentre il bando si riferiva a prodotti di “prima fascia” e indicava espressamente i brand Bridgestone, Continental, Dunlop, Goodyear, Michelin e Pirelli. Alla fine, nel 2021, il Tar aveva dato ragione a Barone, dicendo che l’azienda di trasporti non poteva indicare solo alcuni brand, ma avrebbe dovuto inserire anche una “clausola per equivalenza”.
Nelle conversazioni intercettate e diffuse oggi con l’operazione ‘Gomme lisce‘ la volontà di estromettere Barone dalle gare appare evidente: il direttore dell’Ast Fiduccia spiegava infatti che, citando nel bando i brand di pneumatici che Barone Gomme non era in grado di fornire (Pirelli, Continental, Goodyear e Dunlop) o per lo meno non con un prezzo competitivo (Bridgestone), avrebbero potuto farlo fuori (“fare futtiri fora“) e lasciarlo fuori dai giochi almeno per tre anni (“iddìi avi a ristari fora… e pi tri anni mu livaiu…unn’amu a sentiri parrari chiù”).
Oggi, agli arresti domiciliari è finito Andrea Ugo Fiduccia, direttore generale dell’Ast, e i reati contestati, sulla base dell’indagine condotta dal nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo, sono vari: corruzione, turbata libertà degli incanti, falso ideologico, frode in pubbliche forniture e truffa ai danno dello Stato.