Energia elettrica +62%: gommisti e officine devono alzare i prezzi
Il caro energia sta seriamente mettendo in ginocchio aziende e famiglie. Ci sono differenze, anche importanti, tra settore e settore, ma officine e gommisti, con tutte le attrezzature continuamente collegate alla corrente, sono tra le aziende colpite.
Il 2021 ha visto un aumento costante dei prezzi, ma il vero e proprio balzo verso l’alto è arrivato a gennaio 2022. L’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica dei prodotti che stanno registrando i maggiori rincari. In testa alla top ten dei prodotti non alimentari, il Gas naturale e di città che vince con un astronomico +62,5% rispetto a gennaio 2020. Al secondo posto l’Energia elettrica, +62,1% sull’anno scorso. Medaglia di bronzo per gli Altri carburanti per mezzi di trasporto privati (gpl, metano, ricarica elettrica), con un +41,1%. Seguono il Gasolio per riscaldamento (+21%), al quinto il Gasolio per mezzi di trasporto (+20,2%) e Benzina (+18,9%).
Sotto sono disponibili le classifiche complete, ma la situazione è chiara: sta aumentando tutto e questo avrà effetti importanti sulle aziende, sia direttamente, con un significativo taglio dei margini di guadagno, sia indirettamente, con i clienti finali che, per forza di cose, si vedranno costretti a ridurre le spese. E, con il cambio gomme alle porte, questa non è una buona notizia.
Parlando di quest’ultimo punto, anche i prezzi dei servizi legati alle vacanze sono in crescita, con i pacchetti sulle destinazioni nazionali che salgono del 16% e, appena fuori dalla top ten, Alberghi, motel, pensioni e simili che segnano un +11,6%. Questo naturalmente significa che meno clienti si recheranno in auto in vacanza.
Anche Confindustria ha sottolineato che la situazione è drammatica e richiede interventi urgenti e strutturali di politica industriale: “L’impatto dei maggiori costi energetici a cui stiamo assistendo si sta abbattendo sulle imprese industriali. Per questi settori, che al momento stanno responsabilmente assorbendo tutti i costi, il caro-energia si traduce in una forte erosione dei margini operativi e potrebbe comportare decisioni di chiusura produttiva. Questa drammatica evoluzione dello scenario energetico implica, per la manifattura italiana, un fortissimo incremento di costi per la fornitura di energia, che passano dagli 8 miliardi circa nel 2019 a oltre 21 nel 2021 e a oltre 37 nel 2022. Si tratta di un incremento del costo complessivo del +368% nel 2021 e di oltre 5 volte rispetto ai costi sostenuti nel 2020.”
Che fare? A breve termine, la prima manovra è, ovviamente, rimbalzare gli aumenti sul consumatore finale, alzando i prezzi dei pneumatici e, ovviamente, dei servizi.
I produttori di gomme hanno già più volte, a partire dall’anno scorso, aumentato i loro listini egli aumenti si riflettono sui siti di e-commerce, dove le gomme segnano aumenti fino al 65% rispetto al 2019.
A medio lungo termine, una possibilità potrebbe essere quella di investire in fonti di energia rinnovabile. In questa fase, tuttavia, decisivi saranno i contributi pubblici.
Top ten rincari annui di gennaio 2022 – prodotti non alimentari
N | Prodotto | Rincari annui di gennaio |
1 | Gas naturale e gas di città | 62,5 |
2 | Energia elettrica | 62,1 |
3 | Altri carburanti per mezzi di trasporto privati (gpl, metano, ricarica elettrica) | 41,1 |
4 | Gasolio per riscaldamento | 21 |
5 | Gasolio per mezzi di trasporto | 20,2 |
6 | Benzina | 18,9 |
7 | Apparecchi per la telefonia fissa | 17,2 |
8 | Apparecchi per riscaldamento, condizionatori d’aria | 16,2 |
9 | Lezioni di guida, esami, patenti e controlli tecnici dei veicoli | 16,1 |
10 | Pacchetti vacanza – nazionali | 16 |
11 | Alberghi, motel, pensioni e simili | 11,6 |
Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Istat
Top 20 rincari annui di gennaio 2022 – prodotti alimentari
N | Prodotto | Rincari annui di gennaio |
1 | Oli alimentari (diversi da olio di oliva) | 19,9 |
2 | Vegetali freschi diversi da patate | 13,5 |
3 | Burro | 10,8 |
4 | Pasta (fresca e secca) | 10 |
5 | Frutti di mare freschi o refrigerati | 8,4 |
6 | Farina | 6,7 |
7 | Frutta fresca o refrigerata | 5,5 |
8 | Pesce fresco o refrigerato | 5,1 |
9 | Margarina e altri grassi vegetali | 4,9 |
10 | Succhi di frutta e verdura | 4,8 |
11 | Vegetali surgelati diversi da patate | 4,3 |
12 | Carne ovina e caprina | 4,2 |
13 | Gelati | 4 |
14 | Olio di oliva | 3,9 |
15 | Latte conservato | 3,7 |
16 | Pane | 3,6 |
16 | Altri preparati a base di carne (carne macinata, wurstel, salsicce) | 3,6 |
16 | Zucchero | 3,6 |
17 | Altre carni (coniglio, carne equina) | 3,4 |
18 | Pollame | 3,2 |
18 | Patate | 3,2 |
19 | Acque minerali | 3 |
20 | Riso | 2,9 |
Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Istat