Mercato auto: gennaio a -19,7%, molte dichiarazioni da parte delle Istituzioni in favore del settore auto ma ancora nulla di fatto
In base ai dati diffusi dal CED del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, gennaio ha registrato 107.814 immatricolazioni di autovetture nuove, con una diminuzione del -19,7% rispetto alle 134.198 registrazioni di gennaio 2021.
“Si apre un altro anno all’insegna dell’incertezza per le nostre imprese” – afferma Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto. Nonostante le recenti dichiarazioni sia del Ministro allo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, sia del suo vice, Gilberto Pichetto Fratin, secondo i quali si sta lavorando a nuove misure per sostenere il settore automotive, il ritardo delle decisioni governative, già nel primo mese dell’anno, ha restituito un volume di immatricolazioni al di sotto dei livelli degli ultimi quattro anni e con una consistente riduzione degli ordini, anche delle elettriche, che impatterà nei mesi successivi. Solo per avere un ordine di grandezza, la flessione complessiva è quasi del -35% rispetto a gennaio 2019. È evidente come, con questi numeri, la domanda di sostituzione del parco circolante più vecchio con veicoli green risulta totalmente inadeguata agli obiettivi attesi”.
“Non è più procrastinabile una presa di posizione del Governo sulla strategia pluriennale per accompagnare il settore automotive nella difficile e complessa transizione energetica – continua De Stefani. Serve passare dalle buone intenzioni ad azioni tangibili e coordinate, attraverso la reintroduzione dell’Ecobonus in logica triennale, un forte potenziamento dell’infrastruttura di ricarica pubblica e privata, soprattutto autostradale, e la revisione sostanziale della fiscalità sulle flotte aziendali, così da traghettare cittadini e imprese nel nuovo modello di mobilità elettrica, altrimenti le ricadute economiche, occupazionali e sociali della dirompente trasformazione in atto, che oltretutto risulta stressata dalla perdurante carenza dei microchip, dal caro energia e dalla crescita dell’inflazione, non saranno accettabili”.
“Infine, come già detto in altre occasioni, gli stringenti obiettivi di decarbonizzazione previsti all’interno delle proposte del pacchetto ‘Fit for 55’, in assenza di misure mitigatrici, impatteranno fortemente su tutta la filiera industriale e commerciale di settore. Per incidere efficacemente sul rinnovo del parco auto ci vuole maggiore pragmatismo, mobilitazione di risorse adeguate, senza preclusioni in termini di tecnologie e loro innovazioni, non dimenticando che l’accessibilità ai costi di elettriche e plug-in è ancora un fattore ostativo importante per lo sviluppo massiccio della mobilità completamente elettrica”, conclude De Stefani.
Sul lato dei canali di vendita, quello dei privati, con la fine degli incentivi, consuntiva un calo tendenziale del -20,9%, in rosso anche il canale società (-18,3%) e quello del noleggio (-15,9%).
Sul fronte motorizzazioni, continua l’implacabile diminuzione delle vendite di auto diesel che scendono del -44,1% e una quota di rappresentatività sul totale che arriva al minimo del 18,6%, ossia -22,5 p.p. in meno rispetto alla quota di gennaio 2019; in forte flessione anche le vendite di auto a metano (-48,3%) e a benzina (-39,4%), mentre quelle alimentate a GPL crescono del +24,3%. Prosegue l’ascesa di vetture ibride elettrificate (+15,2%), plug-in (+46,7%) ed elettriche pure (+45,9%), con queste ultime due che nell’insieme raggiungono una quota di mercato dell’8,5%.
Negli ultimi tre giorni di gennaio è stato immatricolato il 36,1% del totale mercato, mentre le auto-immatricolazioni di case e concessionari, secondo le elaborazioni sui dati Dataforce, hanno rappresentato il 9,9% dei volumi di vendita mensili, con una flessione del -21,3% sul pari mese 2021.